5 cose da fare per stimolare l'autostima nei bambini

Stare bene con sé stessi, credere nelle proprie qualità, sono capacità che spesso diamo per scontate. Ma per capire noi stessi e relazionarci con gli altri in maniera positiva, l’autostima è qualcosa da cui non si può prescindere, come un timone che ci guida e ci aiuta ad affrontare le esperienze. Se questo è vero per gli adulti, lo è ancor di più per i bambini che giorno dopo giorno prendono le misure dell’universo  che li circonda, scoprendo le proprie attitudini, le potenzialità, ma anche i limiti con cui è necessario confrontarsi.

L’autostima nei bambini, perché è importante?

Quando pensi a te stesso pensi all’immagine che hai di te, quella che ti sei costruito nel tempo, in seguito alle tue esperienze, e che comprende l’aspetto fisico, le tue competenze, i risultati personali e professionali, le relazioni affettive. L’immagine che hai di te è alla base della tua autostima, cioè della consapevolezza di essere una persona di valore, unica, speciale, con punti di forza e debolezze.

Una buona autostima ti dà la convinzione di avere delle potenzialità da sviluppare per acquisire nuove abilità, per perseverare e raggiungere i tuoi obiettivi. Senza arroganza e senza la presunzione di essere migliore degli altri.

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Tutto questo vale anche per tuo figlio. Anche per lui è indispensabile sviluppare il senso del suo valore e della sua unicità, del suo essere una persona che merita rispetto e che ha diritto, come tutti, di raggiungere la propria felicità. I bambini però sono molto concreti e non hanno ancora la capacità di riflettere seriamente su se stessi; per loro, quindi, più che di autostima parliamo di fiducia in se stessi e di “autoefficacia”, cioè di “sapere di saper fare” o di poter imparare a fare qualcosa, se ancora non se ne è capaci. Questo è fondamentale per i bambini piccoli.

L’autostima non è innata, va coltivata e curata fin dalla nascita, così che tuo figlio possa crescere consapevole di ciò che è, ciò che sa fare e ciò che può imparare a fare. Credere in se stessi è indispensabile per trovare il proprio posto nel mondo, per trovare la forza di impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi e per affrontare le inevitabili difficoltà della vita, compresi i giudizi degli altri.

Come stimolare l’autostima nei bambini?

Cosa si può fare per favorire lo sviluppo di una buona autostima, fin dalla nascita?

Ecco cinque consigli:

1. Amalo senza condizioni

Tuo figlio ha bisogno di sapere che tu lo ami in ogni situazione, anche quando sei arrabbiato. Questo lo rende sicuro di essere una persona di valore, che merita amore. Non minacciarlo mai di privarlo del tuo affetto, dicendo magari “Se non metti subito in ordine non ti voglio più bene!”,  perché lui si svaluterà pensando: “Se mamma e papà non mi vogliono bene, chi potrà farlo?”

2. Ascoltalo sempre

Tu come ti senti quando non vieni ascoltato? Tuo figlio ha un grande bisogno di essere accolto, ascoltato e compreso. Osservandolo e ascoltandolo costantemente, nella quotidianità, potrai conoscerlo molto meglio e saprai dare risposte adeguate alle sue reali esigenze in quel determinato momento, rispettando la sua personalità. Un bambino che viene ascoltato, poi, sarà molto più ben disposto ad ascoltare a sua volta mamma e papà e a fidarsi di loro.

3. Incoraggialo

Tuo figlio impara ogni giorno cose nuove ed è essenziale che sia convinto di poter continuare a imparare, sempre; il messaggio deve essere: “Se ti impegni, puoi imparare a farlo, anche se ora non sei capace”. A seconda dell’età, tuo figlio sa fare alcune cose e non altre: pensa per esempio ai suoi enormi progressi tra 0 e 6 anni! L’importante è che resti vivo il suo senso di competenza globale, e in questo il tuo ruolo è indispensabile. Incoraggialo a provare, ma senza forzarlo se non ne ha più voglia e s’innervosisce. Ci riproverà al momento giusto.

Ricorda poi di lodare lo sforzo, più che il risultato. In questo modo spronerai tuo figlio a fare le cose per il piacere di farlo e non per ricevere l’apprezzamento degli altri; eviterai di farlo sentire sempre sotto esame, e di renderlo dipendente dal giudizio altrui.

4. Prenditi cura di te stesso

Cerca di essere tu per primo un modello di buona autostima. I bambini, soprattutto fino a 7 anni, imparano molto imitando gli adulti di riferimento. Se hanno un genitore che si prende cura di se stesso, del suo aspetto fisico e del suo spirito, impareranno a fare altrettanto. Sii curato e prenditi del tempo per seguire i tuoi interessi e le tue passioni; esprimi le tue opinioni, i tuoi desideri, e mostra a tuo figlio che è importante far valere i propri diritti e le proprie esigenze, nel rispetto di tutti.

5. Rispetta la sua personalità

Se, per esempio, tuo figlio non fa amicizia molto facilmente, non spingerlo a buttarsi nella mischia o a frequentare bambini molto più estroversi di lui solo perché pensi che così “si sbloccherà un po’”. Proponigli invece di invitare a casa un bambino alla volta con cui giocare, puntando su quelli con cui ha più affinità e che non lo mettono a disagio. Se lo spingi a negare la sua natura lui penserà di avere qualcosa di sbagliato e questo è molto rischioso per la sua autostima!

Sono tutte azioni semplici, che, compiute con costanza nella quotidianità, aiuteranno tuo figlio a sviluppare una solida fiducia in se stesso e nelle sue capacità.

E voi, come vi impegnate a favorire l’autostima dei vostri figli?

 

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Author

Insegnante, autrice e blogger fondatrice di mammeimperfette.com, mamma entusiasta, e a tratti ancora incredula, di Fabio e Marco. Appassionata e avida studiosa di autostima per bambini, ne scrivo spesso sul mio blog e ho raccolto i consigli pratici più efficaci per svilupparla nell'ebook “Mamma, io valgo!” e nei video del Percorso Aiedi. “Aiedi” è l'approccio che seguo per accompagnare i miei figli nella crescita, in cui autostima, intelligenza emotiva e autodisciplina sono le tre risorse indispensabili da favorire nei bambini per aiutarli a crescere sicuri di sé, autonomi e capaci di essere felici. Due maternità nel giro di 18 mesi mi hanno cambiato la vita, in meglio, e mi hanno portato a riflettere su chi volevo davvero diventare “da grande”. Decisamente imperfetta e con tanta voglia di migliorare, sono convinta che se vuoi che le cose cambino, tu devi cambiare.