5 errori da evitare per non danneggiare l'autostima dei bambini

La scorsa settimana abbiamo parlato dell’autostima nei bambini con Adele Borroni di MammeImperfette.com, insegnante, mamma ed esperta del tema, che ci ha dato alcuni preziosi suggerimenti  su come stimolare i bambini a credere in se stessi, nel proprio valore e quali ricadute ciò ha sulla loro formazione.

Oggi, insieme a lei, capiremo meglio quali sono gli errori da evitare per non minare l’autostima dei più piccoli.

Quando parliamo di come favorire l’autostima di tuo figlio, è importante sapere ciò che è meglio fare, ma lo è altrettanto conoscere quali errori non commettere per non danneggiarla.

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L’autostima è come una piantina delicata, che ha bisogno di cure e attenzioni per crescere sana e forte. Le sue radici affondano nel terreno dell’infanzia e se tu genitore ti impegni a piantarle ben solide e a rendere fertile il terreno, tuo figlio potrà attingere a questa preziosa risorsa per tutta la vita, con tutti i suoi alti e bassi.

Che cosa non fare quindi, per preservare l’autostima di tuo figlio?

Ecco 5 consigli:

1. Non etichettarlo. Giudica il comportamento di tuo figlio, non la sua personalità! Se ha rovesciato l’acqua non dirgli “Sei un disastro!” ma magari “Amore hai combinato un disastro!”. In questo modo eviti il rischio di congelare tuo figlio in un ruolo negativo, a cui prima o poi si adeguerà. Ricorda che quello che pensi di tuo figlio lo predispone a realizzarlo, soprattutto se continui a ripeterglielo! Attenzione quindi ai continui “Sei un monello!”, “Sei un pigrone!”,“Non ascolti mai!”,“Hai paura di tutto!”.

Per tuo figlio le tue parole sono oro colato e, se continui a lanciargli messaggi di questo tipo, lui si convincerà di essere davvero come dici tu e a comportarsi di conseguenza, pensando per esempio “Tanto io sono monello!”

2. Non dirgli sempre “Bravo!”. Non lodare indiscriminatamente ogni azione di tuo figlio. Apprezza invece i suoi veri successi, piccoli e grandi, lodando soprattutto lo sforzo e cercando di essere sempre specifico; meglio un “Mi piace la torre che hai costruito, hai sistemato i pezzi in modo molto preciso!”, piuttosto che un generico “Bravissimo!”.

Complimentarsi con tuo figlio in ogni occasione, in modo anche esagerato, rischia di renderlo dipendente dalle lodi anche all’esterno del nucleo famigliare e di renderlo insicuro nel prendere decisioni autonome, poiché cercherà sempre l’approvazione esterna.

3. Non criticarlo in continuazione. Ricevere critiche troppo frequenti, soprattutto se dure, danneggia fortemente la sicurezza in se stessi, in particolare se provengono da chi amiamo di più. Le critiche non rendono più forti, anzi, minano la certezza del nostro valore personale!

Insomma, occorre cercare un equilibrio tra la voglia di complimentarci sempre con lui e la tentazione di fargli notare tutto quello che non va. Criticando spesso tuo figlio gli fai percepire tutta la tua delusione e gli comunichi il messaggio che sarebbe meglio per lui essere un bambino diverso, visto che non riesce a farsi apprezzare dai suoi genitori.

4. Non usare frasi che feriscono, nemmeno quando sei molto arrabbiato. “Non ti sopporto più!”, “Sparisci!”,“Non voglio sentire nemmeno una parola!”,Mi fai morire!”,“Sei uno stupido, non capisci niente” e altre frasi del genere non andrebbero mai dette. Pensa se qualcuno le dicesse a te, magari davanti ad altre persone; come ti sentiresti? Umiliato? Useresti le stesse espressioni a cuor leggero con altri adulti? Io penso di no. Meglio quindi riflettere bene prima di parlare, anche con tuo figlio.

In questi casi, poi, spesso non sei arrabbiato lui, ma con te stesso, per la tua incapacità di farti ascoltare e ubbidire.
Ricorda che il tuo bambino è una persona con dei sentimenti e una dignità che vanno rispettati, esattamente come i tuoi. Non pensare che non capisca quello che gli dici o che non ci rimanga male. I bambini sono piccoli, ma i loro sentimenti e le loro emozioni  non lo sono.

5. Non essere iperprotettivo. Tutti abbiamo l’istinto, naturalissimo, di proteggere i nostri figli dalle sofferenze fisiche, mentali, e dagli insuccessi. Evitare che tuo figlio corra un pericolo immediato è giusto, ma a volte tendiamo a vedere il pericolo in situazioni in cui invece basterebbe un po’ di prudenza: saltare da un muretto, salire le scale di uno scivolo, arrampicarsi, andare in bici.

I bambini a cui non è permesso di mettersi alla prova, di sperimentare, di imparare cose nuove in autonomia, rischiano di sviluppare molte più paure degli altri e di non avere gli strumenti per affrontare le sfide che inevitabilmente si presenteranno loro.
Cerca di ridimensionare la tua ansia e permetti a tuo figlio di fare ciò che è in grado o potrebbe essere in grado di fare, e soprattutto ciò per cui mostra interesse. Basta fare in modo che tutto si svolga con un certo grado di sicurezza. La prudenza è sicuramente positiva, ma la protezione eccessiva rischia di minare l’autostima di tuo figlio.

Come genitore è impossibile evitare di sbagliare, ma la consapevolezza di ciò che sarebbe meglio fare è già un buon passo avanti.

Adele Borroni

www.mammeimperfette.com

photo credit: sad daughter hugging his mother ©altanaka – Fotolia.com

Author

Insegnante, autrice e blogger fondatrice di mammeimperfette.com, mamma entusiasta, e a tratti ancora incredula, di Fabio e Marco. Appassionata e avida studiosa di autostima per bambini, ne scrivo spesso sul mio blog e ho raccolto i consigli pratici più efficaci per svilupparla nell'ebook “Mamma, io valgo!” e nei video del Percorso Aiedi. “Aiedi” è l'approccio che seguo per accompagnare i miei figli nella crescita, in cui autostima, intelligenza emotiva e autodisciplina sono le tre risorse indispensabili da favorire nei bambini per aiutarli a crescere sicuri di sé, autonomi e capaci di essere felici. Due maternità nel giro di 18 mesi mi hanno cambiato la vita, in meglio, e mi hanno portato a riflettere su chi volevo davvero diventare “da grande”. Decisamente imperfetta e con tanta voglia di migliorare, sono convinta che se vuoi che le cose cambino, tu devi cambiare.

9 Comments

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  4. Le parole escono troppo velocemente di bocca alle mamme… e restano troppo nella testa dei bambini! Cerchiamo tutte di fare del nostro meglio…

  5. Ho appena finito di discutere con mia figlia e di sbagliare come al punto 1, non so come smuoverla dalla sua mancanza di volontà per lo studio, allora le dico che verrà bocciata.
    Domani devo recuperare

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