Controlliamo (abbastanza) i nostri figli? - Mammeacrobate

controlliamo (abbastanza) i nostri figli?Sono le h 15.20 e sono in ufficio.
Non mi sto chiedendo dov’è mio figlio perché sono ancora fortunata, ha solo 5 anni ed è di sicuro all’asilo, ma fra qualche anno, magari quando andrà alle scuole medie e si rechera’ a scuola da solo con i compagni di classe, ogni tanto il dubbio mi verrà: sarà andato a scuola? Cosa starà facendo?

 

Se frequentasse la scuola di Vitoria de Conquista, in Brasile, non mi farei comunque questa domanda, perché tutti gli studenti li’ hanno un microchip all’interno delle divise scolastiche: il chip di rilevamento manda un SMS di conferma ai genitori quando i bambini entrano nella scuola e anche delle notifiche se sono in ritardo.

 

E’ la prima volta che una tecnologia di questo genere viene utilizzate dalla scuole e finanziata anche, come progetto scolastico, dallo Stato. Ma non è la prima volta che vengono proposti a noi genitori sistemi per monitorare i nostri figli: bracciali, orologi, applicazioni per smartphone e così via.

 

La cosa che mi fa sorridere è che nelle varie spiegazioni relative a questi congegni spesso si far riferimento al fatto che vengono utilizzati sistemi simili per monitorare gli animali: avete presente no? I chip che vengono agganciati all’aquila calva per monitorare i suoi spostamenti, la cova e capire perché si sta estinguendo…

 

Mi fa sorridere perché mi chiedo com’è che ci suggeriscono in qualche modo di trattare i nostri figli come animali non pensanti, che hanno bisogno di essere controllati, spiati.
Poi allo stesso tempo penso all’ansia che mi viene ogni volta che mio figlio sparisce dalla mia vista quando siamo in un parco, o penso anche a quante ne ho fatte passare ai miei genitori quando tornavo a casa la sera senza avvisare (ma i cellulari non c’erano!)

 

Voi cosa ne pensate? Credete che questi strumenti diventeranno indispensabili come ormai ci sembra il cellulare? O che siano dei palliativi per noi genitori sempre più paranoici?

Author

Laura Campagnoli, mamma di Tommaso e Francesco, una passione irrefrenabile per tutto ciò che ruota intorno alla casa ma incapace di gestirla (la casa), un marito superattivo eco-addicted e un lavoro più che full time. Pigra fisicamente ma non di mente. Acrobata come tante mamme in (precario) equilibrio tra lavoro, casa, bimbi, marito, amiche, genitori e nonni, hobby e sport (poco)… e non necessariamente in quest’ordine!

2 Comments

  1. graziella

    ciao, sono passata per contraccambiare la tua visita e mi ritrovo questo post! accidenti…
    io ho due figli che ormai hanno superato i ventanni e l’ultimo che ha undici anni. ma mai mi sognerei di monitorarlo. altrimenti dove và a finire la fiducia nei propri figli?? perchè dovrei dubitare del suo comportamento ? se deve andare a scuola ci và. punto. se è stato educato bene, se è abituato a prendersi le proprie responsabilità, se nessuno lo ha mai scusato per le proprie marachelle (che ci stanno in un adolescente, lo sappiamo) se nessuno gli ha mai parato “il sedere” sà che se nn si comporta in modo corretto andrà in contro a delle conseguenze. gravi o meno rispetto al suo comportsamento. purtroppo siamo in una società dove si deroga tutto a tutti. certo, di questo tempo dobbiamo proprio stare MOLTO addosso ai ragazzi, sono bombardati da comportamenti sbagliati passati per “normali”. ma alla lunga si raccolgono i frutti, bisogna tenere duro e avere costanza.
    ops, mi sono dilungata troppo….
    ciaoooo
    🙂

    • sul fatto che questi “metodi” siano proprio un’illusione… qualsiasi adolescente troverà il modo di far fessi i genitori. il dubbio che mi rimane è che i genitori si sentano al sicuro con questi mezzucci e che li sostituiscano ad altri mezzi ben più faticosi ma più efficaci (dialogo/scontro)
      che fatica!