Un altro viaggio è possibile - Mammeacrobate

È arrivata l’estate, la scuola è finita ed è giunto il momento di pensare alle vacanze, il momento più bello dell’anno…per molti, ma non per tutti. Se per alcuni le vacanze sono sinonimo di sole, mare, tuffi e giochi in compagnia, per altri segnano l’arrivo di un momento che di gioioso non ha proprio un bel niente, che non concede risate, ma solo l’ennesimo abuso. Parlo delle migliaia di bambini di tutto il mondo vittime del turismo sessuale minorile.

Oggi questa forma di turismo rappresenta un problema globale. L’aumento del turismo di massa e dei voli a basso costo, rendono più accessibili i viaggi verso mete esotiche, lontane dal proprio Paese, dove è lecito concedersi tutto, anche disporre a piacimento della vita di un bambino, basta pagare.

Non si può delineare un profilo tipico del turista sessuale a danno di minori, si tratta per lo più di uomini, sposati o single, appartenente sia a strati socio-economici elevati sia ad ambienti svantaggiati che la letteratura distingue in tre categorie: turisti sessuali occasionali, turisti abitudinari e pedofili. Per noi sono pedofili, punto. Un dato sconcertante è che l’età del turista sessuale si è abbassata, coinvolgendo soprattutto giovani tra i 20 e i 40 anni, che non corrispondono  più al vecchio cliché del pedofilo.

Si stima che siano 80.000 gli italiani che partono alla ricerca di avventure sessuali con minori, detenendo il primato in Kenya, dove sono i più numerosi.
Le altre destinazioni principali? Thailandia, Vietnam, Laos, Brasile, Repubblica Dominicana e Cuba.

Cosa trovano i “turisti” sessuali in queste zone? Innanzitutto una condizioni di indigenza e povertà, in cui vive la maggior parte dei minori del sud del mondo, che li pone in un’inevitabile situazione di disparità che difficilmente concede margine di rifiuto, di alternativa; una povertà che li costringe a piegarsi ai desideri di mostri alla ricerca di esperienze nuove, che li considerano alla stregua di oggetti di poco valore; persone che si sentono in diritto di disporre a piacimento di loro… e che spesso sono anche convinti di essere dei benefattori, perché grazie a loro avranno di che sfamarsi.

Mostri che si sentono protetti e legittimati dall’anonimato e dall’impunità che è spesso loro garantita. Mostri che vanno fermati. E non solo…

È di questo che da molti anni si occupa ECPAT – End Child Prostitution, Pornography and Trafficking – un’associazione nata negli anni 90’ con l’obiettivo di aiutare i minori coinvolti nel dramma del turismo sessuale e liberarli dallo sfruttamento. Proprio in questi giorni è stata lanciata “Un altro viaggio è possibile“, una campagna realizzata in vista dei mondiali di calcio e delle Olimpiadi che vedranno il Brasile protagonista dal 2014 al 2016, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla condizione delle vittime e sul rischio di un aumento del fenomeno in concomitanza dei due eventi sportivi.

Ma cosa possiamo fare noi, quando viaggiamo, per contribuire a fermare questo fenomeno?

– prima di partire assicuriamoci che l’agenzia di viaggi, il tour operator o la compagnia aerea a cui ci affidiamo abbia sottoscritto il codice di Certificazione del Turismo Responsabile, un codice di condotta che li impegna ad adottare una serie di misure concrete per contrastare il fenomeno
– in loco rifiutiamoci di alloggiare in alberghi che consentono l’accesso alle camere ai minori sfruttati sessualmente
– ma soprattutto se notiamo situazioni sospette segnaliamole alle relative ambasciate e contattiamo la sede ECPAT dell’area.

Piccoli gesti che valgono molto.

Fonti: ECPAT

Author

Mammeacrobate.com è un portale di informazione e confronto su maternità e genitorialità, uno spazio nel quale le mamme si raccontano e si scambiano consigli, racconti ed esperienze di vita grazie alla collaborazione con professioniste che mettono a disposizione di altre mamme e donne le loro competenze e grazie a mamme che si raccontano per socializzare problematiche o stralci di quotidianità.

Comments are closed.