Non c’è due senza tre: ed ecco la principessa

Vi siete mai chiesti cosa sarebbero stati Athos e Porthos senza Aramis? Oppure Qui e Quo senza Qua? Le tre Parche, il trio Lopez Marchesini Solenghi, Aldo Giovanni e Giacomo, Maradona Giordano Careca (si beh qua non e’ che il primo avesse proprio bisogno degli altri due)?

Insomma senza uno dei 3 le cose sarebbero state le stesse? Probabilmente no.

Tre è il numero perfetto, tre rappresenta una molteplicità di relazioni che una coppia non permette e porta un duo ad un equilibrio più stabile. No non sto dicendo di trovarvi un amante….anche se ci sono certi psicologi che dicono che il triangolo rafforza il matrimonio…ma sono psicologi che stanno giustificando il fatto che si son fatti loro l’amante. Queste poche righe servono solo a spiegare come mai da qualche mese non posto più nulla.

Da qualche mese i miei due pirati sono stati raggiunti da una principessa. Si ebbene si ora c’è una nuova prima donna in famiglia.

3 figli? Spaventa abbastanza, da l’idea di famiglia numerosa, anche se ho scoperto che in Italia la famiglia viene considerata numerosa se ci sono più di 1,8 figli. Vorrei poi capire chi sono quei poveri “virgola otto”.

3 figli vuol dire inferiorità numerica. Col primo è facile, puoi pure permetterti il raddoppio di marcatura…ed è forse per quello che il figlio unico non va da nessuna parte, con mamma e papà che lo sterilizzano, pesano, cullano, viziano. Quando arrivi a due pensi che averne uno solo era fin troppo facile e che due è veramente difficile; passi ad una marcatura a uomo (a bimbo sarebbe il caso di dire), ne hai sempre uno da gestire e guardando il cielo capisci che più di cosi non si può.

Mia mamma erano in 7, mio papà in 4, ma ti dici “erano altri tempi”, ora non è possibile. Come si può fare una volta che arriva il terzo e ti trovi in inferiorità numerica? Sacchi sosteneva che in inferiorità numerica si giocava meglio….ok ok fatelo venire a casa mia che lo lascio da solo con due pesti…poi voglio vedere, con Gullit Van Basten e Baresi son bravo anche io…

Ma Sacchi aveva ragione. Bisogna giocare a zona. Anzi a dirla tutta bisogna giocare a zona quando ne hai anche solo due (pure se hai un figlio unico). Non stiamogli addosso, non si deve gestire il bambino, ma la situazione (anche perchè il bambino sa gestirsi alla grande). Si organizza la cena, il gioco, il bagno.. non il bambino. Cosi se i due Pirati di cui sopra giocano…la principessa si può marcare anche a uomo…si può pure raddoppiare….perchè va bene giocare a zona…ma le principesse si marcano strette.

Poche righe sopra dicevo …” ti arriva il terzo”. Già arriva..ma come arriva…la gente ti guarda vede che ne hai tre e si fa il segno della croce (altro trio), e con quello sguardo come a dire “hai avuto un misto tra coraggio ed incoscienza” e con la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli ti dice “ma lo avete cercato?”.

“Si guarda non mi ricordavo dove lo avevo messo, ma era nell’armadio”.

Qua è tutto scritto, catalogato (diceva Bennato) e quindi la nostra vita si cerca e si pianifica.

Mi ricordo un tale che diceva “per avere un figlio devi aver via almeno 100 milioni (delle vecchie lire)”. Ovvero non ho un figlio, sto facendo un Business Case per aprire un franchising.

A me personalmente piace più la frase “dove si mangia in 3 si mangia in 4”.

Ma poi a pensarci bene (anche se forse non è nemmeno bello da dire perché i figli non si devono volere, non sono una “cosa” mia che compro e desidero ecc ecc)…ma io VOLEVO una principessa, non posso negarlo. E allora sì, diciamo che speravo di incontrarla. Diciamo che lei mi ha cercato e mi ha trovato. Che lei voleva due pirati per fratelli e voleva esser qua a strillare la notte…e come si può rifiutare un desiderio ad una principessa? Perché poi le principesse hanno questa particolare capacità di renderti felice solo guardandole, sono bellissime e tu non negheresti nulla a loro.

E mentre lo pensi vedi che anche quelli che ti guardavano perplessi mentre arrivi con tutta la banda, ora non ti guardano più, guardano lei e pensano ”Perché quella principessa non ha cercato me?”.

E tu ti senti speciale perché ora non hai una famiglia, hai un regno, al posto dei pirati ci sono i cavalieri e c’è la principessa… e se in fondo tutti siamo uguali, ti senti più uguale degli altri.

E questo essere speciale ti aiuta a giocare a zona a casa…perchè quello che Sacchi non mi ha detto è che per giocare a zona…si deve correre di più….ma molto di più.