Metodo Montessori: insegnare ai bambini a far da sé! - Mammeacrobate

Dopo aver parlato dell’approccio Reggio Children, apprezzato in tutto il mondo, conosciamo oggi un metodo ammirato e utilizzato forse più all’estero che da noi: il sistema educativo di Maria Montessori. Questa pedagogista, filosofa, medico, scienziata ed educatrice (che tutti ricordiamo raffigurata sulle banconote da 1000 £) fondò la sua prima Casa dei bambini nel 1907 a Roma, iniziando poi a far conoscere la sua rivoluzionaria pedagogia scientifica in tutto il mondo.

Scopriamo, allora, qualcosa di più su questo metodo…

Su cosa si basa il metodo Montessori?

Più che un metodo, è un approccio naturale all’educazione e alla vita, basato sull’osservazione. La Montessori, occupandosi di bambini portatori di disabilità e handicap, si rese conto dell’importanza di personalizzare i piani di studio, in base alle reali possibilità del singolo alunno. Il bambino, messo in condizione di esplorare e muoversi liberamente, va aiutato a fare da sé. La libertà, però, è organizzata e non sfocia nel caos, perché abbinata ad autodisciplina, rispetto e ordine.

Quali sono gli obiettivi?

Preparare alla vita pratica, favorendo un armonioso sviluppo volto al raggiungimento di un’autonomia, che permetta al bambino di acquisire fiducia in se stesso, consapevolezza di sé e delle proprie capacità. 

Come considera il bambino?

Il bambino è ritenuto competente fin dalla nascita. Non è un recipiente vuoto da riempire di nozioni, perché è ricco di energie creative e potenzialità da tirar fuori. È guidato da un maestro interiore e mosso da una spontanea passione per la conoscenza.

Qual è il ruolo degli educatori nel metodo Montessori?

Osservare, ascoltare e rispettare il singolo bambino e i suoi bisogni, senza sostituirsi a lui, ma insegnandogli a fare da solo e predisponendo un ambiente stimolante a sua misura. L’educatore – specificamente formato – con discrezione guida e incoraggia, senza correggere o giudicare.

Come considera l’apprendimento?

Un processo naturale, personale e graduale, ottenuto non attraverso le parole dell’insegnante, ma attraverso l’esperienza, gli stimoli giusti e un’attività di autocorrezione. Il ritmo e il percorso di apprendimento del singolo bambino vanno rispettati e favoriti. Montessori distingue l’apprendimento della lettura da quello della scrittura. L’alunno, vedendo i segni grafici ed esercitandosi a distinguerli, impara a identificarne i suoni e, ricopiando e riconoscendo le lettere dell’alfabeto, poi scopre da solo il meccanismo della scrittura, come puro esercizio sensoriale (scrive parole anche straniere che all’inizio non comprende). L’educazione dei sensi diviene propedeutica allo sviluppo dell’intelligenza e all’apprendimento.

Qual è la sua particolarità?

Nelle scuole montessoriane – anche in quelle dell’infanzia – i bambini utilizzano brocche e bicchieri di vetro, coltelli e piatti di ceramica. Un uso sbagliato di oggetti così fragili ha chiare conseguenze e, così, il bambino può autocorreggersi e imparare a controllare i propri movimenti.

Come sono strutturati gli istituti montessoriani?

L’ambiente educa stimolando lo sviluppo e la creatività, perciò nulla è casuale: tutto è a portata e a misura di bambino (tavoli, sedie, poltroncine, lavandini, water, pensili ecc.) e ognuno contribuisce a tenere tutto pulito ed in ordine. Esistono aree differenziate dedicate alla lettura, alle scienze, al disegno, alla scrittura ecc. e l’atmosfera è calma e serena. Montessori chiamò la sua scuola Casa dei bambini, perché gli studenti dovevano sentirla loro.

Materiali di studio 

Scopo del materiale proposto (creato dalla stessa Maria Montessori e utilizzato ancora oggi) è educare i sensi, sviluppare capacità motorie, di concentrazione, logico-matematiche e linguistiche e ogni oggetto ha una specifica funzione. Troviamo, per esempio, lettere dell’alfabeto da poter conoscere e riconoscere col tatto, forme geometriche, incastri, aste, tavolette tattili, telai e tutto è per lo più in legno. L’insegnante introduce l’utilizzo del materiale, ma poi il bambino è in grado di usarlo autonomamente e di verificare da solo eventuali errori. Non ci sono giocattoli, ma solo materiale didattico e oggetti veri.

Attività montessoriane

Il bambino è messo in condizione di imparare a prendersi cura di sé e delle cose, a lavarsi, allacciarsi le scarpe, apparecchiare, pulire, trasportare, travasare, stirare ecc. ma anche ad aspettare il proprio turno e ad accordarsi con gli altri per lavorare in gruppo. Può scegliere liberamente quali attività da svolgere e per quanto tempo (perciò, è facilitata la concentrazione). I gruppi di lavoro sono eterogenei e ciò permette ai più piccoli di imparare dai più grandi e a questi ultimi di trarre soddisfazione nel sentirsi “grandi” e anche di verificare le conoscenze apprese. 

Ambiti di applicazione

Il metodo Montessori è applicato in scuole che vanno dal nido alle medie inferiori. I principi montessoriani sono molto seguiti anche da genitori che praticano l’homeschooling.

Montessori: quali sono i pro?

Secondo alcuni studi, i bambini montessoriani sviluppano migliori capacità di problem solving anche nella vita pratica, prediligono giochi meno violenti, apprendono con maggior entusiasmo senza forzature e senza lo stress delle verifiche, rispettano di più le regole, gli altri e le cose.

Quali sono i contro?

La Montessori è stata incolpata di pretendere troppo da bambini troppo piccoli (accusa a cui lei stessa ribatteva che erano stati proprio i bambini ad insegnarle cosa volessero imparare). Altre critiche – dal punto di vista didattico – riguardano il carattere artificioso dei materiali e le modalità troppo rigide del loro impiego e – dal punto di vista della socializzazione – gli scarsi rapporti coi compagni, quando l’apprendimento è individuale. C’è anche chi disapprova che i bambini si abituino a vivere in un ambiente a loro misura, giacché il mondo reale non lo è. Alcuni poi condannano la libertà che regna nelle Case dei bambini, anche se, a ben guardare, è una libertà guidata ed organizzata e non degenera nell’anarchia e, comunque, finisce dove inizia la libertà degli altri.

Per approfondire:

Balsamo Elena, Libertà e amore: l’approccio Montessori per un’educazione secondo natura, Il leone verde edizioni, 2010

Aggiornato a gennaio 2019

Author

Laureata in Economia per inerzia e poi in Scienze della Formazione per passione, ora sono felicemente educatrice e mediatrice familiare (e ancora manager, ma solo per se stessa!). Adoro giocare con mia figlia, ma non mi sentirei completa senza il mio lavoro così, da brava – per modo di dire! - MammAcrobata, provo a conciliare tutto, a costo di star sveglia fino a tarda notte. Da anni, collaboro con diverse Associazioni che difendono i diritti dei minori e sostengono famiglie che vivono situazioni di disagio o sofferenza. Sono socia di un'Associazione, in cui mi occupo di formazione ed essendo appassionata di comunicazione e scrittura, sono anche scrittrice, blogger e web writer.