Perché scegliere il metodo Montessori? 8 punti di forza

I metodi educativi presenti nel nostro panorama scolastico sono vari, ma quello montessoriano suscita sempre molto interesse per vari aspetti che lo caratterizzano, primo su tutti la centralità del bambino. Ma perché scegliere il metodo Montessori? Quali sono i punti di forza rispetto all’educazione tradizionale?

Oggi ne parliamo con due esperte, Stefania e Angela della Ludoteca Montessori 2.0 di Milano, che ci aiuteranno a capire meglio quali sono le peculiarità dell’educazione Montessoriana.

Perché scegliere il metodo Montessori?

I punti di forza della metodologia montessoriana sono dati da quattro ambiti fondamentali:

  • l’ambiente
  • il materiale
  • l’insegnante
  • la libera scelta

Dentro a questi cardini poi, si snodano altre caratteristiche secondarie che li arricchiscono e li completano.

L’ambiente

La Casa dei Bambini è il nome caratteristico della struttura nella quale si opera con la metodologia. Già casa è una particolarità che diversifica un ambiente Montessori da una scuola tradizionale. La specificità dell’ambiente rispecchia l’aspetto della casa con un’attenzione particolare: che tutto sia a misura di bambino, in modo da offrire ogni occasione per poter sperimentare tutto quello che c’è dentro casa.

Tutti gli oggetti  di uso comune che vengono dati ai bambini non sono di plastica o in formato giocattolo, ma “veri”, con dimensioni ridotte.

Tutto è predisposto con cura, compresi i colori delle pareti e delle suppellettili: tenui alle pareti per offrire occasioni di serenità e tranquillità nell’uso dei materiali e un po’ più forti per quelli che il bambino utilizza per attirare la sua attenzione sul materiale stesso! Tutto questo per aiutare la concentrazione, per questo Maria Montessori parla di voce delle cose.

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Il materiale

È posto alle pareti della sala in modo da incentivare il movimento del bambino, aiutandone naturalmente la riflessione e la possibilità di apprendimento, la cosiddetta “meditazione”, il “ruminare”, ripetendolo dentro di sé per renderlo parte del proprio patrimonio cognitivo.

Le esperienze

Le esperienze sono per la maggior parte di tipo sensoriale: vista, tatto, gusto, olfatto, udito sono stimolati con diversi tipi di materiali che aiutano il bambino a scoprirli e a fare esperienze emotive importanti per la sua crescita.

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La psicomotricità

Il materiale è pensato per migliorare la motricità fine, possiamo parlare di una psicomotricità a 360°, vale a dire che ogni senso è stimolato per affinare tutto il corpo nell’apprendimento e nel coordinamento psicomotorio.

Le astrazioni materializzate

Il materiale inoltre ha caratteristiche scientifiche, che aiutano il bambino ad apprendere con quelle che Maria Montessori chiama astrazioni materializzate. Dentro ai materiali che i bambini usano, vi sono caratteristiche di geometria, di aritmetica, di scienze in genere “nascoste”, che li aiutano ad apprendere concetti che potranno riconoscere e sviluppare, migliorandole negli step successivi della loro formazione.

L’insegnante

È  una figura importantissima nella Casa dei Bambini, molto spesso travisata. Il suo ruolo è quello di regista, come vuole la Montessori. E la sua caratteristica fondamentale è l’osservazione. Questo è un habitus che aiuta la maestra a partire dalle caratteristiche del bambino stesso, per poterlo accompagnare rispettando i suoi momenti di crescita.

È un compito arduo e difficilissimo da realizzare, perché è necessario imparare a liberare la mente da ogni preconcetto, semplicemente perché ogni bambino è unico e irripetibile e ha diritto di essere accolto, rispettato e accompagnato a sviluppare e svilupparsi secondo le proprie caratteristiche fondamentali che sono uniche e diverse. Nella Casa dei Bambini non ci sono lezioni per la classe intera, ma presentazioni di singoli materiali per ogni singolo bambino.

La libera scelta

In una Casa dei Bambini ogni bimbo può scegliere che tipo di materiale usare e per quanto tempo e/o volte farlo. La libera scelta risponde allo sviluppo individuale che ogni bambino segue. Maria Montessori parla di periodi sensitivi: momenti della vita del bambino in cui è specialmente predisposto ad alcuni apprendimenti e non ad altri. Questo permette un graduale affinamento dell’aspetto sensoriale e con esso della psicomotricità, rispettando le caratteristiche di ciascun bambino e il suo grado di sviluppo, insieme a uno incremento cognitivo che rispetta i suoi momenti di crescita e le sue predisposizioni all’apprendimento stesso.

La socialità naturale

Tutto questo è accompagnato da una socialità naturale che i bambini vivono all’interno della Casa dei Bambini, gli scambi tra di loro non sono “programmati” da momenti pensati ad hoc, ma sono semplici, naturali, direi spontanei, liberi come tutto l’apprendimento all’interno dell’ambiente Montessori, dove la maestra vigila e “guida” in modo attento e rispettoso delle caratteristiche di ogni bambino la sua crescita in ogni ambito del suo sviluppo.

 

photo credit: efraimstochter – pixabay & ritaglio The “ladies”. via photopin (license)

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.