Maternità: mamme al lavoro fino al nono mese e altre importanti novità

Tre emendamenti, due della Lega ed uno dell’ex Ministro Boschi sono stati approvati nella manovra finanziaria in discussione in questi giorni nella commissione bilancio di Montecitorio. Il primo emendamento riguarda il congedo per le neo mamme lavoratrici.

MATERNITÀ: MAMME AL LAVORO FINO AL 9 MESE

La lavoratrice, in accordo con il medico curante, potrà rimanere al lavoro fino al nono mese. Il periodo di maternità partirà, quindi, dopo la nascita del bebè.
Tale proposta sarà alternativa al sistema attuale che impone l’obbligo di astensione da uno a due mesi prima della nascita del bebè e da tre a quattro mesi dopo.

Il prolungamento del lavoro fino alla nascita del proprio figlio avverrà a condizione che il medico specialista del SSN e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che non vi sia pregiudizio alla salute della madre e del bambino.

AUMENTA IL BONUS ASILO NIDO, ECCO LE NOVITÀ

Il secondo emendamento della Lega prevede l’aumento da € 1.000 a € 1.500 l’anno, del bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati.
Il bonus asilo nido è un contributo per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati autorizzati e per forme di assistenza domiciliare.

Tale aumento varrà fino al 2021. A partire dal 2022 sarà invece un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a determinare l’importo, comunque non inferiore a 1.000 euro su base annua.

CONGEDO PATERNITÀ DA 4 A 5 GIORNI

È stato, inoltre, approvato l’emendamento della ex ministro Boschi che porterà l’aumento del congedo di paternità obbligatorio da 4 a 5 giorni. Verrà prorogata anche la possibilità di astenersi dal lavoro un ulteriore giorno in sostituzione della madre. La precedente legge di Bilancio aveva esteso anche per il 2018 la sperimentazione a quattro giorni.

Verrà prorogato anche il congedo facoltativo (la possibilità per il papà di astenersi dal lavoro un ulteriore giorno in sostituzione della madre). Questo giorno di assenza in più potrà essere utilizzato dal papà solo a condizione che la neo mamma rinunci a un giorno del proprio congedo.

Durante il congedo, l’Inps riconoscerà al papà lavoratore un bonus-indennità pari al 100% della normale retribuzione giornaliera percepita.

 

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Mamma&avvocato civilista, laureata alla Federico II di Napoli, esperta di diritto di famiglia e dei minori...innamorata della vita, di mia figlia e del mio lavoro...sempre di corsa tra Tribunali-uffici-studio-casa seguendo istinto, desideri ed i valori in cui credo...su tacco 12 of course...

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