5 idee Montessori per i primi mesi del bambino da provare!

Qualche tempo fa, in questo post, vi avevamo parlato di Come liberare il potenziale del vostro bambino, un libro che ci era piaciuto molto, nato dall’idea di una mamma, Daniela Valente, che offre ai genitori numerose attività d’ispirazione montessoriana da proporre ai bambini nei primi anni di vita.

Dall’organizzazione dell’ambiente, alla lettura, dal linguaggio a molti altri approfondimenti educativi, sono davvero tanti gli spunti, che partono sempre dal bambino e dai suoi bisogni, ma anche dalla capacità di osservarli che ha chi si prende cura di loro, per capirne gli interessi e, di conseguenza, gli stimoli da offrire.

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Stimoli che, come sottolinea Daniela, non possono essere uguali per tutti, perché ogni bambino ha un proprio percorso, fatto di tappe evolutive diverse e soggettive. Ed è proprio questo uno degli aspetti che più apprezziamo di questa guida.

Oggi, Daniela è nuovamente con noi attraverso alcune idee tratte dal suo libro, da mettere in pratica con i più piccoli, nel corso dei primi mesi, grazie a supporti che possono essere anche autoprodotti.

5 idee Montessori per i primi mesi del bambino

Giostrine in movimento

Uno dei primi approcci sensoriali proposti dall’educazione di stampo montessoriano. Queste giostrine sono adatte sin da piccolissimi, in quella fase in cui i bambini non sono capaci di prendere gli oggetti intenzionalmente con le mani, ma hanno comunque tutto un mondo da scoprire attraverso gli occhi. Generalmente vengono appese alla culla o al lettino a circa 25-30 centimetri dal viso e saranno utili, osservandole, per esercitare la percezione del movimento, del colore e della profondità.

Un ulteriore stimolo? Cambiarle periodicamente – ogni 2/3 settimane – per introdurre un elemento di novità e quindi nuovi approcci e nuove sensazioni. A seconda delle varie età, se ne potranno poi scegliere di diverse, pensando ai progressi che i bambini compiono man mano che crescono. Per le prime settimane molto adatte sono le giostrine di Munari – realizzate con figure geometriche in carta in bianco e nero con una sfera trasparente che riflette la luce – a partire da 5-6 settimane quelle degli ottaedri, dalle 8-9 settimane quelle dei Gobbi e, verso i 3-4 mesi, quelle delle ballerine.

Un mondo sospeso da afferrare

Crescendo, anche le abilità prensili vanno via via progredendo e, quando tenteranno di impugnare le cose con le manine, si può passare anche a oggetti di vario tipo, legati a un nastro appeso a un’altezza loro accessibile, da sostituire con il passare del tempo: dapprima un anello di legno (come quello delle tende) poi un campanello e così via. Oggetti non solo da toccare con le mani, ma magari anche da posizionare ad altezza piedi, come una palla morbida, da “calciare” incoraggiando così anche il movimento degli arti inferiori.

Funzionali alla coordinazione occhio-mano-orecchio si rivelano anche i sonagli, che richiedono meno fatica dal punto di vista motorio, ma sono comunque molto utili per esercitare i sensi. Anche questi andranno cambiati con dei nuovi ogni 2-3 settimane, scegliendo fattezze diverse, sempre in ottica di nuove scoperte.

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Rumori in scatola

Producendo suoni muovendole, le scatole sonore possono essere realizzate facilmente in casa con diversi tipi di supporti: contenitori di metallo che riescano a tenere in mano, da rivestire con stoffa o inseriti in sacchettini di tessuto – per evitare che si concentrino sulla dimensione tattile e non su quella uditiva – da riempire a piacere con fagioli, tappi o altri oggetti che fanno rumore. Per garantire sempre la massima sicurezza è importante sigillare con cura le scatole (ad esempio con la colla a caldo) per allontanare il rischio che si aprano e il contenuto possa essere accidentalmente ingerito. Sarà molto bello osservare le loro reazioni di fronte ai differenti suoni e la volontarietà del movimento per produrli.

La musica

La musica fa bene a tutti, grandi e piccoli per la capacità che ha di rilassarci. Per i bambini però è molto di più di una semplice modalità distensiva, un’attività nel vero senso nel termine. Per questo è meglio proporla nei momenti di tranquillità, in cui non sono stanchi, e senza associarla ad altro, in modo che l’attenzione sia concentrata esclusivamente sulla melodia. Cosa scegliere? Musica che sia “dolce”, via libera a quella classica, al pop e alle ninne nanne che piacciono sempre!

Il suono del silenzio

Spesso lo sottovalutiamo, pensando che è necessario offrire ai bambini continui stimoli. In realtà, regalargli momenti di assoluto silenzio ha effetti benefici per i più piccoli perché, non solo li tranquillizzano, ma li allenano anche alla concentrazione, facendogli maturare un interesse progressivo verso i suoni che percepiscono, rendendoli così capaci di riconoscerli.

Cosa ne dite? Vi piacciono?

Questo è solo un piccolo assaggio delle tantissime idee proposte da Daniela – che ringraziamo – da approfondirle nel suo bellissimo libro… e, se volete, iscrivendovi al sito www.montessori4you.it potrete riceverne un estratto gratuito!

Se volete scoprire di più vi consigliamo il libro:

Photo credit: pixabay – Mrs_schu

Diritto d’autore Immagine Copertina: alenkasm / 123RF Archivio Fotografico

Articolo pubblicato Settembre 2016 // Aggiornato Aprile 2019

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