Elimination Communication: come crescere senza pannolino

Con l’arrivo della bella stagione, iniziano puntuali i primi tentativi di togliere il pannolino, che – per le più fortunate – è un passaggio naturale e indolore, mentre per altre – come la sottoscritta! –  è un po’ più difficile da gestire…Sapete, però, che esiste un metodo di educazione precoce al vasino, che prevede di abituare i bambini a stare senza pannolino fin dai primi mesi?

È l’EC (Elimination Communication) o IPT (Infant Potty Training) e può essere interessante capirne qualcosa di più.

È possibile che un lattante abbia già il controllo degli sfinteri?

Di solito, si afferma che il completo controllo di vescica e intestino si raggiunge tra i 18 mesi e i 2 anni, ma –secondo lo studio “Educazione assistita al vasino in una famiglia occidentale” pubblicato negli Stati Uniti nel 2004 sulla rivista medica “The Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics”- gli sfinteri del lattante sono più pronti e funzionanti di quanto si pensi.

In cosa consiste l’Elimination Communication?

Come suggerisce anche il nome (Comunicazione di Eliminazione), si basa sull’osservazione e l’interpretazione del linguaggio del corpo del bambino, che “parla” anche attraverso vari tipi di pianto, varie espressioni del viso o comportamenti, che – già dal secondo mese di vita – possono rivelare la sua necessità di urinare o defecare.

Anche ritmi, orari ed eventi come la pappa o il sonno possono aiutare a riconoscere anticipatamente le esigenze del bambino. Non appena si colgono questi segnali, il lattante va portato in bagno e seduto sul vasino (o sul lavandino, se si ritiene più comodo), tenendolo in braccio e con la schiena appoggiata, finché non sarà in grado di reggersi seduto da solo.

Elimination Communication: quali difficoltà si potrebbero incontrare?

Soprattutto con i neonati, c’è bisogno di infinta pazienza e costanza, poiché il numero di minzioni è elevato e potrebbe essere complesso cogliere in tempo i segnali. Nel post-parto, che per noi mamme poi già è un periodo delicato, potrebbe essere facile scoraggiarsi o l’EC potrebbe rappresentare un ulteriore motivo di stress o frustrazione. Inoltre, se con la cacca è più semplice notare smorfie o movimenti particolari, più difficile è riconoscere i segnali premonitori della pipì…

C’è poi da dire che è un metodo che richiede – da parte dell’adulto – un impegno notevole in termini di tempo e attenzione e potrebbe essere difficile trovare la collaborazione di nonni, educatrici e baby sitter.

Anche la posizione, per i bimbi molto piccoli, potrebbe risultare scomoda e innaturale e – dopo i pasti – favorire anche il vomito e, non ultimo, c’è il problema di conciliare un lattante senza pannolino con eventuali uscite o il sonno… Auto o lettini bagnati potrebbero essere un problema soprattutto durante le stagioni più fredde. Nelle società in cui si pratica un accudimento ad alto contatto, è più facile tenere il bambino sotto costante controllo, ma nel mondo occidentale, in cui, spesso, usufruiamo di sdraiette, passeggini, culle e box, è più difficile accorgersi immediatamente dei segnali e fare in tempo a portare in bagno il bambino.

Quali invece i vantaggi?

I sostenitori dell’Elimination Communication affermano che i pannolini sono un’esigenza degli adulti più che dei bambini, che – crescendo senza – potranno precocemente imparare ad associare il vasino ai bisogni fisiologici e anticipare la consapevolezza del controllo degli sfinteri, oltre ad avere maggiore libertà nei movimenti. I genitori che hanno adottato questo metodo, affermano che – già ad un anno – i propri figli sono stati in grado di usare correttamente il vasino e ne ha giovato anche il legame affettivo e la conoscenza del bambino.

Inoltre, l’EC evita la fase dello spannolinamento e i possibili problemi legati al pannolino, che – a volte – porta eritemi o dermatiti, oltre a rappresentare un costo notevole, in termine di denaro e di impatto ambientale. Chi non se la sente a cimentarsi con l’EC al 100%, comunque, potrebbe anche proporne una versione associata al pannolino, proponendo – per esempio –  il vasino dopo i pasti o le poppate e prima o dopo la nanna.

 

Per approfondire:

Dal Prà Elena, Via il pannolino! Come dare l’addio al pannolino in una prospettiva educativa, etica ed ecologica, Il leone verde edizioni, 2011
Monrocher Zaffarano Sandrine, La vita senza pannolini. L’igiene naturale del bambino. L’Età dell’Acquario Edizioni, 2006

 

photo credit: brooklyn_skinny via photopin.com cc

 

Author

Laureata in Economia per inerzia e poi in Scienze della Formazione per passione, ora sono felicemente educatrice e mediatrice familiare (e ancora manager, ma solo per se stessa!). Adoro giocare con mia figlia, ma non mi sentirei completa senza il mio lavoro così, da brava – per modo di dire! - MammAcrobata, provo a conciliare tutto, a costo di star sveglia fino a tarda notte. Da anni, collaboro con diverse Associazioni che difendono i diritti dei minori e sostengono famiglie che vivono situazioni di disagio o sofferenza. Sono socia di un'Associazione, in cui mi occupo di formazione ed essendo appassionata di comunicazione e scrittura, sono anche scrittrice, blogger e web writer.

2 Comments

  1. Ciao! Io ho tre bimbi cresciuti senza pannolino. E’ un magico mondo quello della cosiddetta EC. Può sembrare assurdo se non lo hai vissuto, ma con qualche piccolo accorgimento (incerate e abbigliamento ad hoc per il cucciolo ad esempio!) è semplice da applicare, ecologico, economico e ad altissimo contatto, ma non fisico, di cuore. Ad un certo punto non servono nemmeno i segnali, semplicemente “sai” che il tuo bambino ha bisogno di fare pipì. La mia storia la potete leggere qui:
    http://itikdimammapancia.blogspot.it/p/senza-pannolino.html
    Buona estate a tutte/i!!!

  2. Pingback: Come crescere un bambino senza pannolino dalla nascita