Proteggere i bambini dal caldo: come prevenire eventuali problemi - Mammeacrobate

Durante i mesi estivi le alte temperature e il sole cocente possono rappresentare una sfida per la sicurezza e il benessere dei bambini, soprattutto quelli molto piccoli.

È importante per questo fare attenzione a determinati fattori (quali alimentazione, abbigliamento, tempo di esposizione) per garantire loro di godere un’estate sicura e confortevole.

Il dottor Danilo Rossetti, pediatra a Roma del sito idoctors.it, approfondisce ognuno di questi aspetti da tenere in considerazione, fornendo ai genitori utili consigli su come proteggere i bambini dal caldo e prevenire eventuali problemi legati al colpo di calore.

Tempo di esposizione. Il primo consiglio che mi sento di dare ai genitori è quello di evitare l’esposizione al sole dei bambini nelle ore più calde della giornata, quindi essenzialmente dalle 10/11 fino alle 18, questo perché in queste ore la canicola sarebbe insopportabile per loro, in quanto, specialmente se troppo piccoli, non riescono a controllare adeguatamente la temperatura corporea come facciamo noi adulti grazie alla massa corporea più alta. Proprio per questo i bambini al di sotto dei sei mesi non dovrebbero mai essere esposti direttamente alla luce solare.

Protezione solare. Essenziale inoltre l’utilizzo della protezione solare, che va messa sempre e comunque, con filtro 50+ e ad ogni esposizione, anche nei bambini già abbronzati e anche sotto l’ombrellone, perché è bene ricordarsi che anche mettendo il bambino all’ombra non lo si ripara dagli effetti nocivi dei raggi solari e soprattutto dal caldo in genere.

Abbigliamento. Oltre a questo bisogna inoltre proteggere i bambini utilizzando per loro degli indumenti adeguati, quindi cappellino per la testa e per il corpo indumenti chiari, di cotone e traspiranti, evitando quindi indumenti sintetici; nei bambini piccoli è importante non utilizzare i body sotto le magliette, come molto spesso viene fatto, perché trattiene soltanto il calore. Inoltre, importantissimo, quando si va fuori coi bambini piccoli che usano la carrozzina o il passeggino, mai coprire con un qualche telo, come a volte si vede fare, pensando così di ripararli dal sole, perché così facendo, non permettendo un ricambio d’aria, si va invece a creare un pericoloso effetto serra che fa aumentare a dismisura la temperatura all’interno della carrozzina. Quando si è in casa, invece, è bene utilizzare pochissimi vestiti, il minimo indispensabile, perché la superficie corporea esposta è quella che riesce a scambiare di più, cioè a far cambiare la temperatura fra l’interno e l’esterno del corpo, quindi quanto più lasciamo parti esposte, meglio il bambino riuscirà a regolare la temperatura interna.

Aria condizionata. L’aria condizionata non solo può essere utilizzata, ma deve essere utilizzata. Chiaramente bisogna evitare il getto d’aria diretto sul bambino, soprattutto se si utilizza quando il bambino riposa o sta seduto. Può essere utile utilizzare la funzione deumidificatore, che dà un getto d’aria minore e toglie anche l’umidità, che è poi quella che fa sudare molto i bambini. In generale vanno comunque evitati gli sbalzi termici importanti e quindi è bene non utilizzare temperature del condizionatore troppo basse, perché quello che fa male non è tanto l’aria condizionata in sé ma appunto lo sbalzo termico tra la temperatura interna e quella esterna.

Alimentazione. Altro aspetto fondamentale è curare l’alimentazione. Innanzitutto far bere tanto il bambino, stimolarlo a bere continuamente acqua, soprattutto se è in movimento e gioca all’esterno. Anche se si è nelle ore meno calde, infatti, ai bambini, soprattutto quelli più piccoli, va ricordato di bere spesso, perché sudando tanto può andare facilmente incontro a disidratazione. Oltre all’acqua possono andare bene anche bibite quali succhi di frutta e spremute, meno quelle gassate e ricche di zuccheri che andrebbero invece evitate; in ogni caso l’importante è che, sia acqua sia qualsiasi bevanda, risulti fresca ma non fredda, soprattutto se i bambini sono accaldati. Quanto ai cibi, andrebbe privilegiata un’alimentazione leggera, non troppo ricca di grassi, e soprattutto utilizzando cibi freschi come frutta e verdura.

Bagni. I bagni vanno tranquillamente favoriti, perché consentono di rinfrescare il bambino. Chiaramente però è sempre da evitare lo sbalzo termico, quindi se non si è ad esempio in piscine un po’ riscaldate ma al mare, e fa molto caldo, è bene stare attenti a bagni o tuffi in acque troppo fredde. Inoltre, grande classico, è bene fare la pausa post prandiale: è consigliato infatti aspettare un po’ prima di bagnarsi dopo mangiato, lasso di tempo che può andare da circa un’ora se si è fatto un pasto leggero (come solo il latte) ad almeno due se invece il pasto era più sostanzioso, completo, con proteine e grassi.

Colpo di calore. Se in ogni caso, pur rispettando tutti questi accorgimenti, ci si accorge che il bambino lamenta nausea, vomito, mal di pancia, confusione mentale, o si notano in lui comportamenti strani, questi possono essere sintomo di un colpo di calore. In questo caso, se i sintomi sono lievi, bisogna portare il bambino in un ambiente più fresco e farlo bere adeguatamente, se invece i sintomi sono più importanti, con episodi ad esempio di delirio o perdita di coscienza, è necessario recarsi al pronto soccorso, perché in quel caso serve evidentemente una reidratazione e un abbassamento della temperatura interna, che a volte può arrivare addirittura fino a 40/41 gradi.

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