Depressione in gravidanza: la testimonianza di una mamma - Mammeacrobate

L’attesa del proprio bambino è uno dei momenti più belli della vita di una donna, fatta di felicità, desideri e aspettative. Spesso però, è anche ansia, paure, sentimenti contrastanti di cui abbiamo parlato tempo fa nel post Tristezza in gravidanza: depressione o malessere fisiologico?. Quello della depressione in gravidanza è un tema delicato, ma di cui  è importante parlare, per dare risposta ai tanti dubbi delle future mamme, per aiutarle a dare un nome a tutte quelle emozioni, quei cambiamenti che spesso sono difficili da capire e spiegare.

Sono stati tanti i commenti al nostro post, tante storie, richieste d’aiuto, che ci hanno dato conferma di quanto sia difficile affrontare l’esperienza dell’attesa quando sentiamo che qualcosa non va, che non è tutto come ce l’eravamo aspettato.

Tra queste ce ne è una che vorremmo condividere, per aiutare altre donne a capire che anche i momenti più bui possono essere superati, che non ci si deve vergognare ad ammettere le proprie fragilità e a chiedere aiuto.
Questa, la storia di Francesca

 

Ciao a tutte. Scrivo perché ho una storia da raccontare e mi sono ripromessa di farlo molte volte, quando ero incinta e stavo malissimo, quando cercavo una luce, una testimonianza, qualcosa che potesse alleggerire il dolore che sentivo, che potesse darmi una speranza.

Io sono la prova vivente che il malessere finisce. Sono la mamma, felice, di una bambina stupenda di ormai 3 anni e mezzo. Gravidanza voluta, cercata a 40 anni, con un uomo che amavo, una famiglia meravigliosa, amici vicini e tutto modello Mulino Bianco.

Eppure qualcosa è andato storto e mi sono ritrovata in un baratro senza fine. Una depressione violenta, mai avuta prima. Non volevo più fare nulla, avevo continui attacchi di panico, non mi lavavo, non mi interessavo della bambina che avevo in grembo, piangevo e vomitavo.

Ho perfino preso appuntamento per l’interruzione volontaria di gravidanza, appuntamento a cui, grazie a Dio, non sono mai andata. L’ultimo mese l’ho passato a letto, al buio, pensando unicamente alla morte. Ovviamente ho avuto tutti vicini, andavo in terapia tutti i giorni e sono stata seguita anche da una psichiatra, con annessa assunzione di farmaci. Psicologo e psichiatra insistevano nel dire che, nel mio caso, era unicamente un fattore ormonale.

Inutile parlare dei sensi di colpa, ma alla fine non me ne fregava niente di niente. Ho partorito con taglio cesareo, e nel momento esatto in cui mi hanno tirato fuori Vittoria (nessun nome sarebbe stato più consono), ho smesso di soffrire.

Tutto finito. Sono tornata in un istante quella di prima ed ho amato la mia bambina da morire. La amo da morire, è la gioia più grande, la soddisfazione della mia vita.

La fine del tunnel esiste, credete ad una che sa cosa state passando.

Vittoria ora mi chiede un fratellino ed io, con terrore, medito perfino di provarci…chissà.
Abbiate fede e pensate che essere mamma è davvero la cosa più bella del mondo.

 

 

photo credit: 17982369@N00 via compfight cc

Author

Digital Lover e socialmediaholic, da sempre web addicted e dal 2007 anche mamma (acrobata) di Arianna e dal 2012 di Micol. Mammeacrobate è la mia terza creatura! Qualcosa di me la trovi anche qui www.manuelacervetti.com

8 Comments

  1. La storia di Francesca è la MIA. Esattamente le parole che da tempo avrei voluto scrivere, perchè so quanto si possa soffrire e vorrei dare un pò di fiducia a chi ci sta passando, perché anche io come lei posso esser la prova che da questo dolore se ne esce, e si torna ad esser felici, come prima e di più grazie ai nostri figli.
    Anche per me gravidanza voluta e tanto amore intorno eppure…un dolore così profondo non lo avevo mai provato…un dolore che i dolori del parto hanno portato via. Mio marito, il ginecologo e la psicologa mi hanno incoraggiata al parto naturale, ed avevano ragione, è stato il mio riscatto. E’ nato Alessandro, 3,9kg ed un bel testone, travaglio duro ma niente rispetto ai mesi passati. A quel forte dolore fisico ho attribuito la fine del dolore nel cuore, ho urlato tutto quello che avevo dentro e ne è uscito il senso della mia vita: il mio bimbo!
    Ho trovato tanti ginecologi non preparati su questo problema, per i quali la mia gravidanza era “fisiologica” ed io la stavo trasformando in “patologica”….come se lo volessi! Alla fine, come per Francesca la sentenza è stata “sei ormone recettiva…attenzione nel post partum”. Il post partum invece è andato alla meraviglia, e nonostante i punti per l’episiotomia e le ragadi al seno è stato un periodo stupendo, ero finalmente salva.
    In gravidanza tutti mi ripetevano che avrei così fatto del male al bambino, ma ovviamente per me anche questo non contava niente. Oggi però conta, e per fortuna, posso dire che, forse per ironia della sorte, il mio bambino (ormai 2 anni) oltre ad essere sanissimo ha anche un carattere solare ed un sorriso che conquista tutti.
    Vorrei provare ad avere un altro bambino, e se anche i 9 mesi mi spaventano, la vita è molto più lunga!

    • Anche io ho patito molto la gravidanza, non proprio a questi livelli ma ero un’altra persona sicuramente! Posso dire che la seconda e’ andata molto meglio xche non avevo il tempo di essere giù dato che dovevo badare all’altro 🙂 e comunque appena partorito tutto finito e adesso ho una bambina bellissima!

      • grazie per averne parlato, bisognerebbe parlarne di più, perchè è un vero tabù. io ne ho sofferto tanto, con nullo supporto dalla ginecologa perchè per lei la mia gravidanza era perfetta dal punto di vista medico, ero io che mi complicavo le cose. In realtà una forte iperemesi, con nausee e vomito giorno e notte mi aveva logorata anche psicologicamente. Io che ero attiva, sempre sognato una gravidanza serena, spensierata, mi ritrovavo sdraiata sul divano tutto il giorno, sola, a vomitare. è stato orrendo, anche per le amiche ero un’ansiosa che non si godeva la gravidanza, nessuno poteva concepire che il malessere che vivevo mi potesse rabbuiare così. E in questo modo aggiungevano sensi di colpa. davvero se ne dovrebbe parlare di più, per evitare superficialità e luoghi comuni

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  6. Vanessa

    Ho avuto una gravidanza come quella descritta da Francesca 10 anni fa.
    Stamani ho fatto il test di gravidanza e ho scoperto di essere incinta: sono spaventata perché ho il ricordo di quel periodo in cui ho pensato seriamente di non farcela, ho paura che quell’incubo ricominci.
    Sono in cura per ansia e attacchi di panico e sono terrorizzata al pensiero che che possano togliere tutto.
    Ho paura..