Allattamento al seno: ho poco latte, cosa faccio?

Non sempre l’allattamento avviene con estrema facilità, pur trattandosi di un evento fisiologico. Avere una scarsa produzione di latte può dipendere da molti motivi, sia fisici che psicologici.

Questa, è però una situazione che può essere recuperata molto facilmente con alcuni accorgimenti. Innanzitutto, bisogna resistere alla tentazione di passare subito al biberon: il latte materno, nei primi mesi, contiene tutte quelle sostanze che sono necessarie al bambino per crescere.

Avviare bene l’allattamento

Dopo il parto, infatti, inizia la secrezione del colostro, che si trasforma in latte verso il decimo giorno. Il latte viene prodotto grazie all’ormone prolattina, produzione che avviene per la stimolazione data dalla suzione. È  quindi fondamentale che il bambino si attacchi subito al seno della madre e che sia con lei 24 ore su 24.

Ci sono dei casi di ipogalattia dove il motivo è medico e le cause sono:

  • ipotiroidismo;
  • ritenzione della placenta;
  • deficit di prolattina;
  • intervento al seno di riduzione o aumento.

Questi problemi possono essere risolti con l’intervento del medico. Viene garantita comunque una produzione adeguata di latte se l’allattamento è a richiesta e se l’attacco è corretto.

Esistono alternative per dare l’aggiunta come il cucchino, il DAS (dispositivo di allattamento supplementare) o un bicchierino.

Ho poco latte, cosa posso fare?

Quando la lattazione è scarsa, esistono dei validi aiuti. Ecco quindi dei suggerimenti pratici:

  • dormite insieme al vostro bambino. Se non ve la sentite durante la notte, cercate di farlo per qualche sonnellino durante il giorno.
    Durante il sonno si producono degli ormoni che aiutano la secrezione del latte;
  • offrite il seno a richiesta e ogni volta che il bambino desidera ciucciare. Cercate di non superare le 2-3 ore tra una poppata e l’altra;
  • riposate e fatevi aiutare per le faccende di casa;
  • durante la poppata, non soffermatevi su un unico seno, ma alternatelo, così da stimolare entrambi alla produzione del latte. Attenzione però: svuotare comunque almeno un seno perché il latte più sostanzioso non si ha a inizio poppata ma verso la fine;
  • ricordate di massaggiare il seno prima e durante la poppata;
  • scegliete una posizione comoda in modo da rilassarvi durante l’allattamento;
  • mangiate in modo sano ed equilibrato. La donna durante l’allattamento deve assumere proteine, vitamine, calcio, ferro, magnesio e la quota calorica deve aumentare di 500-700 calorie al giorno.

Ricordatevi che alcune piante sono controindicate durante l’allattamento perché possono diminuirne la produzione, ad esempio:

  • rabarbaro;
  • frangula;
  • cascara.

I rimedi naturale per aumentare il latte materno

Esistono però anche dei rimedi naturali per aumentare il latte a cui ricorrere:

  • tisana di fieno greco. Molto efficace, basta versare un cucchiaino  in 250 ml di acqua e si lascia in infusione per 5 minuti. Potete bere questa tisana ogni volta che la desiderate;
  • galega sotto forma di estratto fluido, se ne devono assumere 20 gocce 3 volte al giorno;
  • tintura madre di verbena. 30-40 gocce in poca acqua 2-3 volte al giorno. È utile soprattutto nei primi giorni perché favorisce la produzione di prolattina;
  • calcarea carbonica 200CH, 3 dosi, una ogni 5 giorni;
  • finocchio: potete consumarlo crudo oppure cotto al vapore o cotto in poca acqua. In erboristeria vendono degli infusi o tisane a base di finocchio che potete assumere la mattina a digiuno;
  • anice verde: un infuso dopo i pasti;
  • cardo mariano: potete consumare le foglie come insalata, quindi crude oppure bollite;
  • orzo: lo potete aggiungere ai passati di verdura, alle minestre, oppure al posto del riso;
  • cumino: è una spezia che può essere usata per aromatizzare pane, formaggi e verdure. Esiste anche sotto forma di tisana e va bevuta dopo i pasti;
  • ribes nero in capsule (olio estratto dai semi): 6 perle da 500 mg al giorno nei primi 3 mesi.

L’importanza del sostegno all’allattamento 

Avere accanto a sé un compagno che capisce e sostiene questo momento di difficoltà, anche psicologica, è importante per la neomamma. Lo stesso vale per la famiglia. Ascoltate voi stesse e il vostro bambino e, se sentite la necessità, fatevi dare una mano: i consultori territoriali hanno programmi sull’allattamento e la Leche League, la Lega per l’Allattamento Materno, ha diverse consulenti che potrete contattare per un parere e un sostegno.

Buon allattamento!

 

photo credit: iStock.com/evgenyatamanenko 

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3 Comments

  1. Mi scusi se mi permetto ma da mamma che ha allattato poco e ne ha sofferto le posso dire che questo articolo contiene alcune cose che trovo inesatte e altre decisamente ideologiche. A volte il latte può non esserci perché il bambino non succhia in maniera efficiente, come all’epoca mi spiegarono ostetriche e pediatri, mia figlia ad esempio era piccola e ha iniziato a tirare bene ad un mese dalla nascita, quando ha preso peso. Nel frattempo ho integrato con il latte artificiale una produzione ridicola di materno, avrei dovuto far morire di fame mia figlia? Per quale motivo invece di lasciar passare l’idea che chi non allatta è pigro non date un po’ più di fiducia nella capacità di giudizio delle persone?

    • Cara Laura, cosa sono le cose che trova inesatte nell’articolo? 🙂 In questo modo ho la possibilità di spiegargliele magari utilizzando altre parole.
      Il motivo che lei presenta “Il latte non può esserci perchè il bambino succhia in modo poco efficace” è assolutamente vero e nell’articolo sopra scritto non dico il contrario 🙂 Ma la stimolazione del seno può essere fatta in molti modi come con la spremitura manuale, l’uso del tiralatte, dormendo con il bambino, il pelle pelle…queste sono tutte cose che aumentano la produzione del latte.
      Nell’articolo inoltre non si giudicano le mamme che non allattano, non si dice di non dare il latte artificiale ma di fare tutte quelle cose che ne aumentino la produzione 🙂

      un abbraccio
      Ostetrica Sara

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