5 consigli per un sereno rientro a lavoro - Mammeacrobate

Il ritorno al lavoro dopo il congedo di maternità è un momento critico nella vita di una mamma.
Se prima della nascita di un figlio, il pensiero di tornare ad occupare il proprio ufficio appare come la cosa più naturale di questo mondo, ora che abbiamo trascorso (chi più chi meno) dei mesi in simbiosi perfetta ed esclusiva con il nostro piccolo, pensare di dovercene separare appare come un ostacolo insormontabile.

Persino le più irriducibili donne in carriera, si trovano almeno per un attimo a desiderare ardentemente un ruolo da casalinga pur di non perdere nemmeno un istante della crescita del proprio bambino.

E’ umano, è comprensibile, sarebbe preoccupante un sentimento contrario.

Ma come vi ha già raccontato la nostra Manuela in questo post , tornare al lavoro presenta dei lati positivi da non trascurare, segna la riconquista della propria dimensione di donna e professionista, ma soprattutto ci dà prova del fatto che, per quanto riteniamo questa cosa assolutamente impossibile, nostro figlio è perfettamente in grado di vivere sereno e felice anche in nostra assenza.

L’esperienza vi farà sorridere a questo pensiero, ma per quelle che ancora non ci sono passate, ci sentiamo di dare, oltre a quelli già forniti da Manuela, alcuni consigli per un sereno rientro al lavoro:

 

1) Scegliere con la massima cura e (nei limiti del budget familiare) senza badare a spese, la persona o le persone che si occuperanno di nostro figlio

Nessuno è come la mamma. Nessuno vuole sostituire la mamma. Nessuno deve sostituire la mamma. Ma quando la mamma non c’è occorre che nostro figlio sia accudito da qualcuno che almeno si avvicini alle vostre (irraggiungibili) aspettative. Dunque valutate più opzioni, più nidi, più baby sitters, entrambe le nonne, se disponibili, e scegliete chi a pelle e a cuore vi dà maggiore fiducia. Non è il curriculum (non solo) a fare la tata, ma l’empatia con il bambino e con voi.
Una persona (maestra, nonna, babysitter che sia ) che vi trasmette calma e fiducia e che dimostra di andare subito a genio a vostro figlio è la miglior candidata ad occuparsene. Sarete fuori a lungo e dovete poter essere tranquille. La persona in questione dovrà essere disponibile a rispondere alle
vostre telefonate, ai vostri sms senza sbuffare. Dovrà essere pratica ed evitare allarmismi inutili. Evitate le persone permalose. Il rapporto tra madre e tata (insegnante, nonna) deve essere ispirato alla massima confidenza. Se qualcosa non vi va, con educazione, dovete farlo presente. Se ci sono
delle cose che volete cambiare nella gestione del bambino, dovete poterle affrontare con serenità.

Il nido, la tata, la nonna devono essere dei problem solvers, non dei problem makers. Se la suocera (o la mamma) vi fanno stare con il patema, non lasciate loro il bambino per educazione. Trovate qualcuno che faccia al caso vostro. Nonne non me ne vogliate, ma nel gestire carriera e figli i
conflitti generazionali non sono di nessun aiuto!

 

2) Organizzate le vostre attività domestiche

Il rientro al lavoro ridurrà il già poco tempo a disposizione per la spesa, la cucina e le pulizie domestiche. Se lavorate part time, trovate uno spazio ogni giorno (basta un’ora, magari mentre il piccolo riposa) per fare qualcosa. Arriverete al sabato senza l’onere delle grandi pulizie. Cucinate piatti semplici che non richiedano lunghe cotture e quando capita di cucinare in grande, abbondate e congelate. Per chi lavora full time suddividete i compiti con il vostro compagno e/o prendete in considerazione un aiuto per stirare o per le faccende domestiche. Sono soldi ben spesi e vi lasceranno spazio da dedicare a voi stesse e alla famiglia.

 

3) Dedicate tutto il tempo necessario al vostro piccolo

Quando siete al lavoro, siete al lavoro. Quando siete a casa lasciate i pensieri fuori dalla porta, la polvere sulle suppellettili e godetevi vostro figlio. Giocate, leggete, andate a spasso. Insomma divertitevi con lui e dedicatevi a lui totalmente. Tutto il resto può aspettare!

 

4) Prendetevi uno spazio tutto vostro

Una piega dal parrucchiere, un’ora di pilates, un corso di cucina, un dopo cena con un’amica quando il pupo dorme già, insomma quello che più vi piace, ma staccate la spina. E’ vero che siete acrobate, ma non siete ancora Wonder Women, quindi coccolatevi un po’. Tra lavoro, casa e figli rischiate di scordarvi di voi stesse. Non fatelo. Distrarvi ogni tanto farà bene a voi e alla vostra famiglia.

 

5) Niente sensi di colpa

La famiglia è un insieme di persone che si amano e vivono in comunione perseguendo obiettivi e affetti comuni. Vostro figlio fa parte di questa famiglia e se andate a lavorare lo fate anche per il suo bene, per le sue necessità economiche e per il vostro amor proprio di donne e mamme. Vostro figlio vi ama e questa cosa la capirà, prima ancora che la capiate voi. E sarà immensamente felice di riabbracciarvi alla sera con una giornata alle spalle da raccontare (a loro modo anche i più piccoli si fanno capire), quindi state serene, non state facendo nulla di male. Al contrario, state costruendo un mondo e un futuro migliore per la vostra famiglia e per voi stesse. Cosa di cui andare molto orgogliose, specialmente in un Paese che fa di tutto perché maternità e lavoro non possano convivere serenamente.

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Mammeacrobate.com è un portale di informazione e confronto su maternità e genitorialità, uno spazio nel quale le mamme si raccontano e si scambiano consigli, racconti ed esperienze di vita grazie alla collaborazione con professioniste che mettono a disposizione di altre mamme e donne le loro competenze e grazie a mamme che si raccontano per socializzare problematiche o stralci di quotidianità.

6 Comments

  1. LaurAcrobata

    Domani si ricomincia! Per la seconda volta! Con il primo figlio sono rientrata che aveva 2 mesi. E’ stato pesantissimi psicologicamente. Credo di portarne ancora “i segni” nei confronti di T. Ora, con F, sono riuscita a strappare una sorta di lavoro da casa che mi ha forse esaurita il triplo ma almeno mi ha permesso di godermi un pochino di piu’ i bimbi.

    F ha 5 mesi.

    Domani mi “staccherò” da lui. Sulla carta mi sento più serena ma vi diro’ poi.

    Per ora starà con mia mamma, poi subentrera’ anche mia suocera…vedremo!

    Permettetemi pero’ di dire una cosa: e’ difficile essere completamente sincere soprattutto con le nonne senza urtare la loro sensibilità e spesso e’ fiato sprecato! Loro hanno le loro idee e in fondo pensano, secondo me, di “saperne più di noi”…

  2. Nonna Maria

    Non è assolutamente vero che le nonne “pensano di saperne più di voi” le nonne “pensano” semplicemente con la loro testa. Non è questione di stabilire chi ne sa di più e chi ne sa di meno… Il fiato non è mai sprecato se usato con gentilezza e poi evitiamo di sprecarlo ma usiamolo quando è veramente necessario.

  3. ma in realtà un solo unico consiglio: non rientrate!!! :-*

  4. soprattutto niente sensi di colpa. questo vi salverà al rientro e negli anni futuri. soprattutto per chi deve lavorare e non “ha scelto”. Spesso purtroppo non si può scegliere di stare a casa. Non si può scegliere di fare troppi sacrifici e rimanere senza lavorare, perchè questo significherebbe la rovina della famiglia senza quel secondo stipendio che voi porterete a casa e che vi permetterà di essere più serene. Quindi niente sensi di colpa, oppure almeno la consapevolezza che così è e che al nido i vostri figli staranno bene. Molte di noi non possono rinunciare al lavoro anche se volessero. QUindi l’unico modo è riuscire ad affrontare la situazione. Serenamente perchè solo così i nostri figli cresceranno sereni. Non è detto che la soluzione ottimale sia la mamma a casa.

    • ANNA MARIA

      [quote name=”acasadiclara”]soprattutto niente sensi di colpa. questo vi salverà al rientro e negli anni futuri. soprattutto per chi deve lavorare e non “ha scelto”. Spesso purtroppo non si può scegliere di stare a casa. Non si può scegliere di fare troppi sacrifici e rimanere senza lavorare, perchè questo significherebbe la rovina della famiglia senza quel secondo stipendio che voi porterete a casa e che vi permetterà di essere più serene. Quindi niente sensi di colpa, oppure almeno la consapevolezza che così è e che al nido i vostri figli staranno bene. Molte di noi non possono rinunciare al lavoro anche se volessero. QUindi l’unico modo è riuscire ad affrontare la situazione. Serenamente perchè solo così i nostri figli cresceranno sereni. Non è detto che la soluzione ottimale sia la mamma a casa.[/quote]

      Io sono una di queste mamme … che non ha molta scelta perchè dopo la mia seconda maternità devo necessariamente rientrare in ufficio. Premetto che faccio i salti mortali e tanti sacrifici perchè il mio posto di lavoro è a 110 km da casa (ci sono dei turni da fare perchè l’ufficio è aperto dalle 08:00 alle 19:00). Faccio il part time (5 ore al giorno e ora entro con le 4 ore perchè usufruisco dell’allattamento) ma perdo un sacco di tempo nel viaggiare con i treni e la macchina. Mi sento terribilmente in colpa nei confronti dei miei bambini per la mia poca presenza in casa ma non posso fare altro.Mio marito ha un lavoro precario invece io ho il contratto a tempo indeterminato. Neanche in ufficio mi riescono a venire incontro cercando di assegnarmi dei turni più semplici per i miei spostamenti.Mi obbligano a fare anche la chiusura alle 19:00 senza tener conto che tornerei alle 22:00 a casa.Mi hanno detto che “è una mia scelta tornare al lavoro” e che ” non è colpa loro che abito così lontano dal posto di lavoro”. Non chiedo la luna ma un pò di elasticità almeno ora che la bimba è piccola.
      In Italia non si può conciliare famiglia e lavoro!!!
      Mi farebbe bene un consiglio almeno mi solleverebbe il morale psicologicamente.
      Grazie e a tutti per lo sfogo