PapAcrobata all'azione: la vestizione dei nani

LIFE BEFORE

Completate le funzioni mattutine, mi trasferisco in camera dove, davanti all’armadio aperto, seleziono l’abbigliamento per la giornata, anche scrutando fuori dalla finestra la situazione meteorologica.
Mi vesto ponendo attenzione a che tutto sia coordinato e ben piegato. Perfetto.
Vado alla porta. Controllo di aver preso tutto.
Mi infilo le scarpe, la giacca: ora posso uscire.
Si va!

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LIFE NEXT

Per quanto riguarda l’abbigliamento, di solito mi vesto completamente al buio, acchiappando a caso indumenti all’interno dell’armadio, sperando di non uscire di casa vestito come Shrek.

La parte più critica è il LORO abbigliamento.
Il grande teoricamente dovrebbe vestirsi da solo. Il suo approccio possiamo chiamarlo “Vescovo di Costantinopoli”. Allarga le braccia e aspetta che i Diaconi lo vestano.

Non va bene. Provo ad incentivarlo con la competizione.
Carico di entusiasmo che non ho nemmeno quando la mia squadra del cuore ha vinto il campionato, gli dico: “Allora, adesso ti cronometro! Vediamo quanto tempo impieghi a vestirti da solo!”
Azzero il cronometro del mio orologio. Lo guardo “Pronto? Via!” Clicco sul pulsante e avvio la conta dei secondi. “Vai!!! Velocissimo”

Tipo bradipo insonnolito, prende la maglietta, la guarda e con tuuuuuutta la calma del mondo…gli cade per terra dalla mano. Sigh, sob. Ho capito. Mi tolgo il cronometro e prendo il calendario. “Pronti? Via!!!”
Lo so. Mi direte che è questione di tempo, che ci vuole quel che ci vuole, che non bisogna mettere fretta. Ma tra esattamente 25 minuti questo fanciulletto dovrebbe stare seduto al suo banco di scuola!!
“Daiiiiii!!! Forza sbrigati che dobbiamo andare a scuola!!!!”

Magari domenica gli lasceremo tutto il tempo che gli serve per vestirsi da solo.
*Flashback
Domenica: “Daiiii!!! Forza sbrigati che stamattina abbiamo appuntamento al parco con i tuoi amici!!!”

Mmmmh, ok…magari quest’estate, in vacanza, allora sì che avrà tutto il tempo per vestirsi.
*Flashback
La scorsa estate: “Daiii!!! Forza sbrigati che dobbiamo andare al mare!!!!”

Appena concluso con Papa Gregorio Mignon, mi arriva in carico la Belva Jr.. Dopo Sua Santità, arriva Iron Man. La Belva Jr si veste alla Tony Stark, con i vestiti che pezzo pezzo gli si agganciano automaticamente addosso, mentre lui cammina tranquillamente in giro per casa.

Quando il gioco sembra chiuso, una ruga profonda gli solca la fronte e io so che ora sono cavolacci miei!
Facendo il gesto di sfilarsi i pantaloni, mi dice:
“Non li voglio!”
“Ma come, cosa, quando, che è successo?”
“Sono duri”
Praticamente è come se mi annodasse l’intestino, lo stendesse per terra e ci saltasse sopra due o tre volte tipo pompa di benzina.
“Amorecaroamorebelloamoregrande di Papà. Ma come sono duri?”
“Sì, sono duri”

Con del talco traccio un cerco di evocazione sul pavimento del corridoio e mi spruzzo con l’acqua dell‘umidificatore a mo’ di Acqua Santa, per purificare i miei pensieri.
“Animamia, ascolta. La scala di Mohs della durezza degli elementi, ha come valore 1 il talco, e come valore 10, il diamante. Ecco, in questa scala, questi pantaloni che ti ha comprato Mamma direttamente dal sito della Nasa, stanno sotto al Talco. Praticamente li puoi scalfire con un’unghia

Mi sta per ribattere, quando dietro di me, sento Lei che gli dice:
“Ma non c’è problema! Li vogliamo cambiare? Ecco qua un bel paio di Jeans…”
“Okokokok! Vanno bene questi!”

Comunque, è quasi fatta. Siamo tutti all’ingresso, per gli ultimi dettagli. Una pettinata di qua, un giubbino di là.

Sto facendo finta di niente, ma in verità manca ancora un dettaglio agghiacciante. Le scarpe!
Nonostante siano il modello più facile del mondo, basse, da ginnastica, con la chiusura a strappo, rappresentano il momento peggiore della vestizione.

Sì. Tu sei in ginocchio, con la schiena che da subito ti mette le cose in chiaro con un sonoro CRAAAAACK!
Ci provi a dirgli di fare da soli, ma quando vedi uno che si infila la destra alla sinistra e la sinistra alla destra, e l’altro che si innervosisce perché stranamente la scarpa non gli entra (chissà come mai…forse perché tiene gli strappi chiusi, perché ci ha messo dentro un Gormito e la linguetta si è accartocciata facendo effetto saracinesca? Mah! Chissà!)

E allora ti metti ai loro piedi. Tipicamente esordiscono cercando di inserire il piede dal tallone, mentre con la mano si appoggiano alla tua testa scompigliandoti tutti i capelli (e tu ormai non vedrai altri specchi per il resto della tua giornata). Nel frattempo tu hai anche il giubbino, per cui la tua temperatura corporea ormai è cresciuta così tanto che irraggi energia luminosa.

Io penso che il caro Giobbe, se fosse stato sottoposto a questa prova, sarebbe noto come Giobbe il Bestemmiatore, o Giobbe l’Iracondo.
Si direbbe “Incazzoso come Giobbe”. Ma, ahimé, penso che a Gerusalemme a quei tempi, si girasse in infradito.

Comunque anche questa è fatta. Si va!

photo credit: robenjoyce  via photopin  cc

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