Togliere il pannolino: consigli da mamma a mamma

Visto che il tema “togliere il pannolino è il must della stagione, vorrei anche io poter dire la mia, da mamma che lo ha appena iniziato e portato a termine con un discreto successo.

Ho letto su ogni blog possibile tutte le esperienze delle mamme 2.0 a riguardo, tra cui ovviamente questo articolo su come togliere il pannolino, facendo tesoro dei preziosi suggerimenti proposti, dopodiché sono partita all’attacco.
E nel giro di una settimana scarsa, avevamo già ottenuto un ragguardevole 90% di successo, passato a un 95% di tutto rispetto a 2 settimane dal target day d’inizio.
Per cui rilancio, sperando di poter essere utile, e vi do i miei consigli e “s-consigli”!

Togliere il pannolino: i miei consigli

–    Fare un “mutanda day” di prova in casa, senza pretendere nulla da lui, fuorché capire come “gira il fumo”. Probabilmente voi, come me, non avete la minima idea di quanto spesso vostro figlio “produca”. Quindi dedicare un giorno in casa per capire le potenzialità della sua vescica è doveroso e costruttivo. Un bambino “maturo” per il grande salto, si dica che debba fare pipì ogni 2/3 ore. Se vostro figlio rientra in questa casistica, potete ragionevolmente sperare di avere buoni risultati e dunque potete passare alla fase successiva.

–    Una volta compreso quanto spesso vostro figlio ha bisogno del bagno, passate alla fase di preparazione psicologica. Acquistate una quantità smisurata di mutandine, colorate e carine, di canottiere (il body va in soffitta) e un vasino. Sì, è scomodo, ma è uno strumento di transizione che permette non pochi vantaggi rispetto al riduttore: è maneggevole, portatile e consente al vostro piccino di starsene comodamente seduto coi piedi per terra, senza l’angoscia di cadere. Non solo, gli consentirà di esaminare, compiaciuto, le sue produzioni. Quindi, tornando a bomba, si comincia il discorso “Vedi tesoro, oggi è un gran giorno! Ti va di togliere il pannolino e mettere le mutandine (estraendo le più belle del repertorio) come quelle di mamma e papà? (mostrate le vostre e quelle del marito!!! Ebbene sì, tocca farlo). Lui/lei, entusiasta, vi dirà “sììììììììììììììììììììììììììììììì”.

Se così non fosse non forzate e riprovate più avanti. Una volta accettato il passo, fate indossare l’indumento e dite: “Mi raccomando, con queste se fai pipì addosso ti bagnerai, quindi, quando ti scappa la pipì, devi dire “Pipì” e chiamare la mamma o il papà”. Ok? “Sììììììììììììììììììììììììììììì” (non è detto che abbia capito). Comunque per rafforzare il concetto prendete il vasino e riempitelo d’acqua, facendolo svuotare all’apprendista “piscione” nel water. Ne sarà senza dubbio entusiasta. Allora concluderete sentenziando “Bene, adesso basta giocare con l’acqua. Quando fai pipì, la facciamo qui, così la puoi svuotare nel water e anche tirare l’acqua, ok?”. Di nuovo sentirete un energico “sìììììììììììììììììììììììììììììì”

–    Bene adesso armatevi di pazienza, sapone liquido, self control e spazzolone per il pavimento. Fino a che non si farà la pipì addosso non afferrerà appieno il discorso di cui sopra.

–    Quando farà pipì addosso, anche se vi ha allagato il pavimento, anche se si è fatto/a pipì sui piedi e adesso sta esaminando con le mani il risultato di cotanto lavoro, voi respirerete, conterete fino a 10 e quindi, con un sorriso smagliante direte “Ops, la pipì!. Lui/lei dirà “Ohhhhhhhhhhhhh noooooooooooooo pipìììììììììììììììììììììììììììììììì” e voi lo consolerete e direte “non importa tesoro, la prossima volta, quando ti scappa lo dici alla mamma, ok?.” Periodicamente l’accompagnerete a sedere sul vasino.

–    Ripetere più e più volte l’operazione fino al raggiungimento della parola “pipì” seguita da produzione della stessa in luogo idoneo.

–    Al compimento del miracolo avrete a vostra disposizione una bottiglia di champagne, fuochi d’artificio, un nutrito pubblico di spettatori paganti e un clown per festeggiare. Farete buttare la pipì nel water e aiuterete il giovanotto/la signorina a schiacciare lo sciacquone, producendovi in compiaciuti “Ciao pipì!!!! Buon viaggio!!!!.

–    Con la produzione solida la faccenda è simile, ma un po’ più lunga da raggiungere. Non perdete mai la pazienza! Il risultato arriverà molto prima di quanto non vi aspettiate.

Togliere il pannolino: quello che NON dovete fare

–    Vado fuori coro e dico che non c’è cosa più sbagliata che chiedere ogni 15 minuti “Ti scappa la pipì?”, “Andiamo in bagno”? Stresserete vostro figlio, facendolo inginocchiare in preghiera per riavere il pannolino. Errore che io ho commesso. Siate serene anche se state esplodendo, ci vuole meno di quanto pensiate. Fatevi coraggio.

–    Se vostro figlio frequenta l’asilo nido, chiarite molto bene con le insegnanti la loro disponibilità. Devono essere pronte a cambiarlo N volte all’inizio. Se pensano di non poterlo fare, per questioni di tempo o organizzazione, che lo dicano immediatamente. Uno spannolinamento part time è uno spannolinamento non riuscito!

–    È estate, i cambi da portarsi in giro sono leggeri, se si bagna non succede niente. Non create confusione. Tolto il pannolino è tolto per sempre fuorché per la nanna. Si esce senza. Se avete paura per la macchina comprate le apposite traverse da disporre sul seggiolino prima di adagiarvi la creatura. Magari evitate di uscire in macchina i primi giorni.

–    Capiterà che chiederà di fare la pipì come escamottage per sfuggire a situazioni sgradite (seggiolone, seggiolino, pappa, passeggino etc.). Purtroppo non potete sapere quando finge e quando è vero. Ci vuole pazienza e dire sempre sì, nel dubbio.

–   Non innervositevi. La tentazione dei primi 2 giorni è quella di rimettergli il pannolino fino al compimento della maggiore età, ma non è la soluzione. E’ un passaggio importante, un momento topico nella vista di vostro figlio e ci metterà davvero poco. Siate pazienti.

Attenzione, questa è la regola d’oro!

Un duenne spannolinato è pur sempre un duenne. Avrà un’autonomia del 95%, ma continuerà, ogni tanto a bagnarsi. Mettetelo in conto e non prendetevela. Preso dal gioco o dal sonno o dalla compagnia, potrebbe non aver voglia di andare in bagno, per poi comunicare lo stimolo quando è troppo tardi.
Capita, capiterà e ricapiterà. Lasciatelo vivere e non prendetevela troppo.
In bocca al lupo!

 

di Francesca, mamma di Edo

 

Diritto d’autore: ilona75 / 123RF Archivio Fotografico

Author

Mammeacrobate.com è un portale di informazione e confronto su maternità e genitorialità, uno spazio nel quale le mamme si raccontano e si scambiano consigli, racconti ed esperienze di vita grazie alla collaborazione con professioniste che mettono a disposizione di altre mamme e donne le loro competenze e grazie a mamme che si raccontano per socializzare problematiche o stralci di quotidianità.