A tavola con Peppa Pig: quando l'equivoco diventa favola

Possiamo guardare la televisione?”

No, ci stiamo sedendo a tavola“. Avevo risposto con fermezza dal buco nero creato dal mio sedere sul divano.

I cinque bambini, tra i due e i sette anni, odiandomi, si erano rassegnati. La vecchia, mia suocera, aveva impestato a dovere la cucina: con il mega mestolo in mano e il grembiule imbrattato come una cartina geopolitica, sembrava un’untrice del 1300.

Eravamo tutti schierati in attesa del rancio domenicale.

Cosa si mangia mamma?“, chiese a gran voce mio cognato, l’eterno stempiato.

Maialino speziato al forno con patate“.

Silenzio tombale, poi mio figlio, sei anni, sentenziò: “Io non lo mangio“.

La vecchia disse: “Perché?

Perché è la Peppa Pig“.

L’osservazione aveva una logica spiazzante.

La vecchia usava spesso la protagonista di questo cartone, una maialina, per far compiere ai nipoti cose che non volevano fare:

Sedetevi a tavola come fa la Peppa; lavate i denti come la Peppa; andate a dormire che anche la Peppa è già a letto“.

Il repertorio era infinito e inflazionato.

La Peppa era diventata una di noi.

I bambini stavano facendo gruppo compatto contro la vecchia.

Mentre il maialino speziato al forno con patate era diventato un serio problema, lei crollava su una sedia facendo intravedere i mutandoni sotto il grembiule.

Mio nipote Federico, undici anni, cresta di dieci centimetri, all’improvviso esclamò:

E allora? Pure io mangio una volta a settimana il corpo di Gesu’ Cristo. Poi tanto risorgono“.

Papà, voglio il corpo di Gesù’ Cristo“, disse il figlio di cinque anni dello stempiato.

C’è il maiale speziato al forno“, rispose mio cognato.

Muoviamoci che deve risorgere e andare in televisione!” concluse mio suocero.

La vecchia, quella volta, bianca in volto, non fece partire la preghiera.

photo credit: Walt Jabsco via photopin cc

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All'anagrafe sono mamma da settembre 2012 ma mi sento una mamma-donna-acrobata da sempre, in fondo ho "tirato su" i miei gatti da sola. Sono una ex studentessa pavese in Scienze dei Beni Culturali e milanese in Archeologia (infatti cammino guardando per terra come gli anziani). Disordinata cronica e facile alla noia, sempre capace di grandi slanci e ironia, possiedo un pessimo gusto nel vestire. Vegetariana da forse 15 anni, vivo in questo mondo come posso e, a volte, mi riesce anche bene.

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