Se Matrigna fa paura - Mammeacrobate

Spesso se uso la parola matrigna ricevo sguardi di disapprovazione, angoscia, panico, fastidio.
“Io non ho mai usato quel termine – mi dice una mamma matrigna come me – è orribile. Neppure figliastro o sorellastra”. Un’amica sconsolata mi dice: “Ma non esiste un altro modo per esprimere il concetto? Non so, mammastra? Matrigna mi fa pensare alle cattive delle fiabe“.

Persino la sorellona, la figlia di mio marito, un giorno mi ha spiazzato: “Sai che il parlamento ha approvato una legge che rende i fratelli tutti uguali? Non esistono più fratellastri o sorellastre“. A parte lo stupore per il suo livello di informazione (“l’ho sentito al telegiornale”, aggiunge) mi domando come mai per lei sia così importante. La risposta non tarda ad arrivare. Una volta a scuola lei parlava dei suoi fratelli e un compagno le ha rinfacciato: “non sono tuoi veri fratelli, sono solo fratellastri”. Quel solo buttato lì come un marchio d’infamia deve averla fatta rimanere molto male. Dunque la legge di cui parlava lei, che è quella che ha eliminato le differenze tra figli naturali e figli legittimi, ha vendicato l’orgoglio di una bimba offesa non per cattiveria, ma per ignoranza culturale. Grazie Parlamento! Per una volta…

Tornando al perché il termine matrigna provoca sgomento, io mi sono fatta la mia idea. Certo vengono in mente le cattive delle fiabe. La crudele matrigna di Biancaneve che passa le giornate allo specchio e odia (e teme) la bellezza della figlia del re al punto da volerla uccidere.
Ma questa è solo la superificie. Sotto, se si scava, si scopre che il panico da matrigna è legato al fatto che tutte possiamo esserlo. Ognuna di noi donne ha un lato cattivo, un lato crudele o matrignesco. Lo teniamo nascosto e non ci piace mostrarlo in pubblico, ma a volte senza preavviso salta fuori. Ecco io credo che la parola matrigna dia fastidio perché ci ricorda le nostre debolezze, i nostri errori, le nostre cattiverie, il nostro lato oscuro.

La sola fortuna di essere mamme matrigne, dunque, è che siamo costrette a fronteggiare quel mostro. E voi (mamme, donne, nonne e mamme matrigne) che ne pensate?

 

 

photo credit: expressmonorail via photopin cc

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Giornalista-blogger e mamma-matrigna. Questa sono io. Con il blog mammamatrigna cerco di raccontare gli scuotimenti e le difficoltà di questo doppio ruolo. Lo faccio perché fa bene a me e spero porti sollievo anche a chi mi legge. La famiglia allargata è complessa ma non impossibile. Ci vuole coraggio, amore e pazienza. E un pizzico di ironia. Un pizzico, eh!!

7 Comments

  1. Indire subito un concorso su mamme acrobate per trovare un nuovo termine … Che so seconda mamma, mammina , mamma bis ?? Quale vi piace?

    • per me il concorsone è un’ottima idea. anche se da mamma matrigna io voterei matrigna. è la percezione che ci sta dietro a dover cambiare, non il termine!!

  2. Anch’io voterei mamma matrigna… Ne conosco molte e sono tutte bravissime!!

    • grazie ilaria! un po ‘ di incoraggiamento aiuta!

  3. Matrigna purtroppo è un termine che è intriso troppo di negatività fiabesca, difficile da riscattare. Personalmente mi strappa sempre un sorriso ma capisco che per la maggior parte delle persone richiami solo sensazioni negative.
    La cosa che più mi lascia l’amaro in bocca però è quel “solo fratellastri” detto alla sorellona… ecco forse ai nostri figli dovremmo spiegare meglio cosa significa essere una famiglia…

    • saretta, non so se tu sia mamma, mamma matrigna, o semplicemente donna, ma davvero certe cose si capiscono solo conoscendole. Non è “colpa” di quel bambino o di chi glielo ha insegnato se i fratelli – figli non degli stessi genitori – sono sempre stati chiamati fratellastri. C’è dietro un mondo di storie, e di diritti. Solo oggi certe mentalità stanno cambiando. Bisogna aver pazienza, io pure se mi avessero detto a 18 anni che avrei sposato un uomo divorziato con prole avrei pensato che era una eresia!

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