La scuola che vogliamo - Mammeacrobate

Carissime amiche, per prima cosa bentornate.

Spero abbiate trascorso vacanze serene e rigeneranti.

Dicono che ci aspetta un autunno caldo e quindi immagino che ci serviranno forze in quantità per affrontarlo al meglio.

Primo step – e decisamente tra i più impegnativi – la scuola dei vostri bambini (e dei nostri nipoti!. Il mio grande uomo inizierà la prima elementare!).

Prendo spunto da un interessantissimo articolo di Beppe Servergnini su LA LETTURA (allegato del Corriere della Sera) di domenica 1 settembre.

Severgnini a sua volta fa riferimento alla “lettera a una professoressa” dei ragazzi di Barbiana di don Milani. Oggi come ieri quello che viene richiesto agli insegnanti non cambia: “Nella scuola primaria bisogna scavare dentro i ragazzi e scovare le loro inclinazioni, correggendo le loro debolezze. Gli insegnanti siano minatori di talento e spacciatori di entusiasmo”. Con queste parole Severgnini ricorda agli insegnanti che la parola stessa deriva da “in” e “signo”: queste persone hanno il dovere e l’onore di lasciare un segno. Quante volte sentiamo dire dalle maestre dei nostri bambini “non capisce”.

Convinciamo prima noi stessi che se un bambino non capisce è perchè si trova davanti un adulto inadeguato.

Sostengo con fermezza che il lavoro dell’insegnante è un lavoro difficile che richiede molto coinvolgimento personale ma è anche un lavoro meraviglioso. Chiediamo a gran voce di avere buone strutture, buoni libri di testo, buon materiale didattico ma soprattutto dobbiamo pretendere buoni insegnanti! Aggiunge Servergnini (e io concordo in pieno): “certo, ai ragazzi bisogna spiegare che neppure il miglior insegnante può far molto se trova continue chiusure. Dicono i cinesi che il maestro arriva quando il discepolo è pronto. Ecco allora una parte importante dei compiti dei genitori: preparare i bambini alla scuola, aiutandoli a capire che è un periodo fondamentale della loro vita. Niente è facile, tutto richiede impegno. Pensate comunque che il maggiore impegno viene richiesto ai vostri bambini che iniziano un cammino faticoso”.

Mi viene in mente a questo proposito quanto ha affermato mio nipote durante una passeggiata in montagna: “nonno, la salita è faticosa ma la discesa è impegnativa”.

Ecco nella vita c’è la salita e la discesa, entrambe richiedono sforzo, ma alla fine riservano panorami mozzafiato.

Buona scuola a grandi e piccini!

 

photo credit: Luca Paolini via photopin cc

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