La scelta della scuola primaria: come orientarsi?

Tra pochi mesi molti genitori si troveranno davanti a un momento importante per il loro bambino: l’iscrizione alla prima classe della scuola primaria e quindi la scelta della scuola.

Un momento emozionante, un passaggio di crescita, che può essere accompagnato da alcune incertezze:  quale scuola scegliere?  Quali sono le domande importanti da fare, cosa osservare per fare una scelta consapevole e il più possibile adeguata alla nostra famiglia e al nostro bambino?

Avete sicuramente già chiesto informazioni ad altre mamma con figli che già frequentano le scuole che vi interessano. Se siete state fortunate, vi hanno fornito un’opinione univoca che vi potrà aiutare nella vostra decisione. Più probabilmente avete raccolto opinioni differenti, se non opposte, e a questo punto siete più indecise di prima!

Scelta della scuola: cosa ci può aiutare?

La localizzazione

Partiamo dalle considerazioni più semplici: un primo dato da tenere presente è la localizzazione della scuola. La scuola è nel quartiere? E’ raggiungibile a piedi o con quali mezzi? Non si tratta solo di una semplice “comodità” che non guasta per mamme e bambini, ma tenete presente che se vostro figlio frequenterà la scuola territorialmente più vicina alla vostra abitazione, sarà più facile creare una rete con altre mamme e il bambino stesso ritroverà gli stessi amichetti al parco, all’attività sportiva, al catechismo.

L’orario scolastico

Nella vostra scelta, fatevi anche aiutare dall’orario scolastico. La scuola è a tempo pieno o parziale? Quanti rientri settimanali sono previsti? Avrete bisogno del pre o post scuola? Insomma, l’offerta di orario settimanale della scuola è adatta alle esigenze del bambino e alle necessità, anche lavorative, dei genitori?

La struttura

Altri dati che potete osservare sono la struttura della scuola: è presente un giardino per giocare all’aperto durante gli intervalli? Esiste una mensa interna e, se sì, come è gestita?

Il POF

Ma soprattutto fatevi un’idea della “filosofia” della scuola e chiedete in segreteria, o scaricate dal sito dell’istituto, il POFIl POF non è il rumore dei pop-corn che scoppiano, ma è il Piano di Offerta Formativa, che contiene tutte le informazioni utili circa finalità e obiettivi delle attività didattiche e come la scuola intende realizzarli.

Gli open day

E infine, approfittate delle giornate di open day, utilissimi per la scelta della scuola, in cui è possibile visitare quella di nostro interesse e passarci un po’ di tempo. Oppure chiedete un colloquio e un appuntamento per una visita.
Quindi “state” un po’ a scuola, ascoltate e osservate. Sentite l’ambiente. Se già voi stesse non vedete l’ora di uscire, pensate che vostro figlio – il bene più prezioso che avete – dovrà starci diversi anni.

Per la crescita del bambino è fondamentale la relazione educativa. Attività, struttura e organizzazione sono strumenti importanti, spesso determinanti, che “parlano”. Dal tipo di strumenti che una scuola sceglie di impiegare, potete capire l’approccio dell’educazione, l’idea di bambino che ha in testa, in che modo concepisce la relazione educativa adulto-bambino. Tuttavia questi sono solo degli strumenti.

La scuola la fanno le persone.

Meglio maestre accoglienti, dirigente scolastico disponibile e franco, personale non scolastico attento, bambini sereni, che muri tinteggiati perfettamente e mille attività integrative. E questo è fondamentale per fara la sce

photo credit: wokandapix – pixabay

Author

Sono Barbara Laura Alaimo, pedagogista per passione e professione, specializzata in relazioni educative e diplomata in counseling familiare e dell’età evolutiva. Moglie per scelta (coraggiosa di mio marito!) e mamma “per caso”, ma orgogliosa e sempre in crescita di tre creature di 11, 9 e 4 anni. Ho da sempre un sincero interesse per la famiglia, tanto che oltre alla mia, amo occuparmi di quella degli altri. Conduco gruppi per genitori, oppure lavoro individualmente con loro o con le famiglie; realizzo progetti presso scuole, enti e associazioni sui temi dell’educazione alle emozioni, la prevenzione delle prepotenze e del bullismo, l’educazione ad un uso responsabile delle nuove tecnologie e la prevenzione del cyberbullismo, l’educazione all’affettività e alla sessualità. Osservando i bambini, imparo quotidianamente l’importanza del gioco e della creatività, della curiosità. Mi sento soddisfatta di me e del mio lavoro quando riesco ad ascoltare davvero le persone che si rivolgono a me, quando aiuto qualcuno a ritrovare le sue risorse, quando accompagno i genitori a capire meglio i loro figli, piccoli o grandi che siano. In due parole sono… straordinariamente normale.