Il primo sorriso - Mammeacrobate

Il primo sorrisoAll’inizio era il nulla. No, non sto parlando della creazione del mondo, ma di una neonata… La mia.

 

All’inizio era il nulla, dicevo.
I neonati nei primi giorni di vita non si può dire che siano molto espressivi.
Un neo genitore alle prime armi non lo ammetterà mai, anzi, sosterrà a gran voce che lo sguardo della sua creatura a due ore dalla nascita era già così vispo e sveglio, proprio tutto sua mamma 🙂
Ma io che ci sono già passata con la mia prima bimba, lo so bene, nei primi giorni i bimbi hanno quello sguardo assente e molto assonnato… e come dargli torto, porelli, fino a poco prima stavano beati nella pancia buia della loro mamma!

 

E così, forte delle mie ferrate consapevolezze, non mi sono fatta trascinare dall’onda emotiva dei parenti che guardavano la piccola appena nata e già cercavano di individuare, oltre alle solite e opinabili somiglianze (a momenti pure con la bisnonna della cugina, basta trovarla!!), anche le prime espressioni!

Sì, perché la gara scatta subito, l’obiettivo è cogliere il primo sguardo, il primo sorriso.
Peccato però che, a mente lucida, si sappia perfettamente che queste prime espressioni consapevoli e soprattutto che il primo VERO sorriso (e non quel riflesso incodizionato che i neonati hanno fin dalla nascita) arriveranno solo dopo qualche tempo, almeno un mesetto abbondante.

 

Ma, come dicevo, prevale l’emotività e il senso di competizione:

Nonno materno: Eh sì, è tutta mia figlia, e quel sorriso, proprio come la sua mamma!!

Nonna paterna: Ma che sguardo furbetto, sembra proprio quello del suo papà quando rubò la fetta di torta al compleanno del cugino Piero.

La zia: Oh ma come mi guarda, secondo me ha già capito chi sono. Amore di zia!!!

La panettiera (sì, pure lei… fatevene una ragione): Ma signora, ma non sembra che abbia solo 6 giorni, già mi sorride la piccoletta! Tieni amore bello, ecco una bella focaccina (!!)

 

E via dicendo.
Ed io, beata nella mia consapevolezza di mamma ormai esperta, sorridevo e lasciavo dire…
Finché un bel giorno tutte le mie certezze sono crollate.

Lei aveva BEN 2 settimane e 3 gg, era sul fasciatoio e io intenta a cambiarle il pannolino.
Ma in quel mentre cosa vedo?? Uno sguardo diverso dal solito, sì decisamente uno sguardo più consapevole, non come quello da pesce palla che aveva fatto fino ad allora.
Sì sì, mi aveva proprio guardata negli occhi e di CERTO mi aveva pure riconosciuta, ovvio sono sua mamma!!

 

IO: Amoreeeeee, corri, la bimba mi sta guardando VERAMENTE!!! Guarda!

MARITO: Tesoro, mah.. a me sembra il solito suo sguardo un po’ assente….

IO: Ma stai scherzando?? Cioè non lo vedi che mi guarda con un sentimento di amore che le traspare dal viso?? ma sei cieco?

MARITO: Mah… forse… Sì in effetti mi pare proprio di vederlo… (MAI contraddire una puerpera in subbuglio ormonale, lo aveva già capito bene il marito)


IO: Hey guarda, guarda amore, non ci credo, ha SORRISO, guarda, oddio che amore, bella di mam…..

 

Non ho potuto nemmeno finire la frase che la piccola ienetta ha pensato bene di trasformare quel principio di sorriso in un rigurgito con effetto idrante che ovviamente mi ha lavata dato che le stavo a 10 cm dal naso.

 

Ora, io non lo vorrei ripetere, ma DEVO dato che sono una mamma “esperta” (…)
I neonati ALMENO fino a un mese/un mese e mezzo NON sono molto consapevoli del mondo esterno, difficilmente vi guarderanno con amore, raramente a 2 settimane e 3 gg vi sorrideranno per davvero.

Quindi, date retta a me, se inizieranno a fare delle smorfiette che interpreterete come dolcissime espressioni di amore, non mettetevi a una spanna dal loro viso.

E non dite poi che non vi avevo avvisate.

Ndr: il PRIMO SORRISO VERO è arrivato in un pomeriggio di pioggia esattamente a un mese e 18 giorni e questa foto ne è la testimonianza (non è MERAVIGLIOSA?)

 

Questo post fa parte del progetto “Mellin cuore di mamma”. Racconta anche tu la tua storia di maternità sul sito www.mellincuoredimamma.it: per ogni storia caricata, Mellin donerà 1 euro all’associazione onlus Magica Cleme, che offre a tutti i bambini in cura e alle loro famiglie un momento di svago al di fuori delle mura ospedaliere.

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Author

Laura Campagnoli, mamma di Tommaso e Francesco, una passione irrefrenabile per tutto ciò che ruota intorno alla casa ma incapace di gestirla (la casa), un marito superattivo eco-addicted e un lavoro più che full time. Pigra fisicamente ma non di mente. Acrobata come tante mamme in (precario) equilibrio tra lavoro, casa, bimbi, marito, amiche, genitori e nonni, hobby e sport (poco)… e non necessariamente in quest’ordine!