22 maggio: la Consulta si pronuncia sulla fecondazione eterologa - Mammeacrobate

Fecondazione eterologaSi torna a parlare di Legge 40 e di procreazione medicalmente assistita.

Facciamo un passo indietro.

 

In Italia e’ di qualche migliaio il numero di bambini nati da fecondazione eterologa prima dell’approvazione da parte del governo Berlusconi della Legge 40, l’11 febbraio 2004.

L’articolo 4 di tale legge pone invece il divieto assoluto di fecondazione attraverso il seme di un donatore o l’ovocita di una donatrice esterni alla coppia. Divieto che, in questi termini, esiste solo nel nostro paese, in Turchia e in Lituania.

 

Dopo il fallimento del referendum abrogativo promosso dalle forze di centro-sinistra nel 2005, allorché solo il 25% degli elettori si presentò alle urne, si sono moltiplicati fino a decine di migliaia i casi di coppie che si sono recate all’estero per la fecondazione.

Chi e’ rimasto in Italia ha invece tentato le vie legali presentando ricorsi su ricorsi.

 

Ieri la Corte Costituzionale è tornata a pronunciarsi in merito, chiamata in causa dai Tribunali di Firenze, Catania e Milano, ai quali si erano rivolte tre coppie sterili che ritenevano l’articolo 4 della legge discriminatorio e lesivo dei propri diritti.

 

La Corte Costituzionale ha optato per una sentenza “interlocutoria”.

 Ha cioè deciso di non decidere, rimandando ai giudici di primo grado dei tre tribunali in questione gli atti per valutare se, alla luce della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo del 3 novembre 2011, il divieto di fecondazione eterologa possa essere ancora considerato incostituzionale. In caso positivo, la questione tornerà nuovamente all’esame della consulta.

 

La sentenza di Strasburgo stabilisce in pratica, ribaltando completamente la precedente sentenza emessa nel 2010, che impedire per legge alle coppie sterili di ricorrere alla fecondazione in vitro non è più una violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Viene quindi lasciato ampio spazio di manovra ai singoli stati.

 

“Bene”, dicono gli avvocati delle coppie italiane che hanno presentato il ricorso, “che la Corte non abbia chiuso la questione, ma l’abbia lasciata aperta. La Corte tornerà ad affrontarla quando tra un anno, un anno e mezzo, i Tribunali gliela riproporranno”.

 

 Questi sono i fatti.

 

Fecondazione eterologaAbbiamo chiesto un commento sull’accaduto a chi ha fatto, in prima persona, questo percorso. Ovviamente all’estero. Ma che oggi può anche dire:

“…credo che Diego sia l’unica cosa veramente meravigliosa che ho fatto, l’eternità dell’amore, il risultato di tanti sacrifici. Ancora dopo 6 mesi lo guardo e non ci credo, lui è innamorato della sua mamma, quando siamo assieme non esiste nessun altro, i nostri giochi, le nostre scemenze, tutte per noi, senza quasi bisogno di mondo esterno.

L’esperienza più bella della mia vita. Che sono pronta a ripetere appena possibile… ho scritto un post per la mia donatrice, ho pensato spesso a lei e al grande dono che mi ha fatto. Lo so che sicuramente il rimborso spese avrà pesato molto nella sua decisione, ma io le sono grata ugualmente e so che senza di lei mio figlio non sarebbe nato.

Se non ci fossero Paesi che affrontano la cosa in modo civile mio figlio non sarebbe qui…e non è un pensiero indifferente questo. Fa la differenza tra vivere e non vivere. Una bella differenza.”

 

 Ecco cosa ci ha detto Bibbi, fondatrice del forum Strada per un sogno,  che ci ha raccontato la sua storia anche in questo post:

 

“Purtroppo la decisione della Corte è stata tutt’altro che rivoluzionaria, anzi direi che è stata quanto di più conservativo possa esserci.

Praticamente nessuno ha ragione…e tutti hanno torto. Abbiamo perso anche oggi un’occasione per dimostrarci il Paese civile e liberale che diciamo a tutti di essere.

 

Ogni anno l’infertilità costa a migliaia di coppie tantissimo, non solo in termini economici ma anche e soprattutto in termini emotivi.

Chi parte per un sogno si sente abbandonato dal proprio Paese, che lo considera cittadino di serie B, con meno diritti di un qualsiasi altro malato.

Si fugge all’estero come se si commettesse un reato, spesso con vergogna e senza parlarne con parenti e amici, perchè qui da noi questo è visto come un atto contro-natura, una genitorialità a tutti i costi ed egoista, quasi un’aberrazione.

 

Fecondazione eterologaSi dimentica invece che il risultato di questa “aberrazione” sono bimbi veri, amati quanto e più di tutti i bimbi del mondo, desiderati per anni, frutto di battaglie che si svolgono a volte contro se stessi, contro la sorte, spesso contro malattie odiose.

Bimbi che hanno il viso di tutti i bambini, in qualsiasi modo siano stati concepiti.

 

Questa sentenza fa sì che il business continui, che le coppie scelgano spesso solo per criteri economici (che ahimè in molti casi sono rilevanti eccome), ma soprattutto che ancora una volta passi il concetto che qui “certe cose non si fanno”, credendo di aver dimostrato di essere “puliti” ma dimostrando solo di essere ancora una volta un paese ostaggio di pregiudizi, un paese in cui la libertà individuale è ancora un lontano miraggio.”

E questo è quanto.

 

Fonti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/22/eterologa-consulta-boccia-legge-rinvia-atti-tribunali/238603/

http://www.camera.it/parlam/leggi/04040l.htm

 

Foto tratte da Google

Author

Laura Campagnoli, mamma di Tommaso e Francesco, una passione irrefrenabile per tutto ciò che ruota intorno alla casa ma incapace di gestirla (la casa), un marito superattivo eco-addicted e un lavoro più che full time. Pigra fisicamente ma non di mente. Acrobata come tante mamme in (precario) equilibrio tra lavoro, casa, bimbi, marito, amiche, genitori e nonni, hobby e sport (poco)… e non necessariamente in quest’ordine!

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