Le mamme non mettono mai i tacchi... e le mammeacrobate? - Mammeacrobate

In questo libro sono fedelmente “ritratte” tutte le persone, le cose, le situazioni che occupano il nostro mondo: mamme, papà, nonni, zii, amici, vicine di casa, conoscenti, medici, parrucchieri, libri, cibo, cartoni animali, elettrodomestici ….
Poi naturalmente ci sono loro, i nostri adorati bambini con le loro necessità, con le loro domande, la loro crescita.
E poi c’è lei, la MAMMA che durante l’attesa e dopo la nascita del suo bambino è un’unica cosa con lui, a volte si bea di questa alleanza, a volte vorrebbe poter tornare a essere quella che era prima che questo evento rivoluzionasse la sua vita. Ma pur sempre con l’assoluta certezza che il suo bambino viene e verrà sempre prima di qualsiasi cosa.

Il tutto scritto con ironia legata alla realtà che tutte noi abbiamo provato o stiamo provando e che appunto a volte ci trova sconsolate e in lacrime, a volte invece ci fa proprio ridere.

Il libro è veritiero e divertente. Volete qualche esempio?

“la felicita’ per una mamma? essere analfabeta e orfana di tv”
Analfabeta per non correre il rischio di divorare decine e decine di libri e giornali carichi di consigli, ricette infallibili, teorie ecc. Nessuno può insegnarti come fare il genitore perchè i bambini sono pezzi unici! Orfana di TV bè ormai lo sappiamo tutti che la TV non aiuta ad educare (semmai è proprio il contrario).

E poi ci sono gli pseudo pediatri, le leggende sul parto (le terroriste), quelli che hanno i figli già grandi, gli esperti di allattamento, le processioni di parenti/vicini/semplici curiosi, il troglodita (nel caso specifico il padre della creatura), il mammo, il troglomammo e i permissivi (papà, zii, nonni, semplici vicini e conoscenti).
Personaggi e situazioni con cui la neomamma viene in contatto e spesso si trova a combattere la sua battaglia quotidiana. E che dire di quelle “amiche” che ti parlano del parto come di qualcosa di devastante senza considerare che ti toccherà tra qualche settimana?? O di quella pletora di “permissivi” che in trenta secondi sono in grado di distruggere il lavoro di sei mesi?

E come non citare il senso di colpa, le rinunce alimentari, la vanità questa sconosciuta.
I sensi di colpa in una mamma sono inevitabili come lo sono le smagliature e la pancia flaccida.
A cosa deve rinunciare una mamma? Ecco un elenco sintetico: libertà personale, sonno, pace, vacanze esotiche, uscite con le amiche… e a tutto ciò che di più buono c’è tra i cibi (questo sia in gravidanza che durante l’allattamento!!). Avete presente salame, prosciutto crudo, mortadella, lonza, sushi, ecc. Tutto vietato! E la vanità di una mamma? Cancellata dagli impegni legati al piccolo appena nato. I capelli, il trucco, i peli superflui, i vestiti…. i tacchi!!!!!

Ecco, finalmente, i tacchi. LE MAMME NON METTONO MAI I TACCHI! Quanto ho scritto sopra è solo una piccola parte della vita di una mamma simpaticamente e ironicamente raccontata da Luana Troncanetti nel suo libro. Io l’ho letto, mi ha divertito ma anche fatto pensare a quanto si possa essere meravigliose con le nostre debolezze e fragilità (ammesso che di “debolezze” si tratti) e ve lo consiglio di cuore.

 

Nonna Maria

Author

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4 Comments

  1. L’ho letto anche io, mamma ormai di due non più neonati (6 e 2) e vi garantisco che è davvero Bello!
    E.

  2. MammeAcrobate

    non per niente siamo “acrobate” 😀

    • LA STACCATA

      Grazie Mamme Acrobate, ma la battutina la sfrutto ormai da un sacco di tempo… Oppure anche tu non hai fatto caso che il mio nick è “la staccata” 😛
      Pensano tutti che sia sinonimo di “svalvolata”o “fulminata”; in realtà signfica semplicemente che non metto i tacchi

  3. LA STACCATA

    Grazie di cuore per questa splendida recensione 😆
    Mamme acrobate sui tacchi? Naaaaaaaaaaaa…
    Mi permetto di precisare una cosa, perchè il titolo del mio libro spesso da adito a fraintedimenti anche pesanti: la mia intenzione non è affatto quella di inneggiare la sciatteria, tutt’altro. Il titolo è in realtà foriero di ben altri significati: soltanto leggendo il libro si può capire perchè le mamme non mettono mai i tacchi. E, scontato precisarlo, riservo la mia totale ammirazione per le mamme taccate.