Il neonato prematuro: il rientro a casa e la comprensione dei suoi bisogni - Mammeacrobate

Quando il piccolo raggiunge le condizioni per essere dimesso dall’ospedale per i neogenitori si prospetta il rientro a casa. La lunga permanenza ospedaliera, costellata di speranze e di timori, volge al termine e ci si può godere il proprio cucciolino tra le mura domestiche.
Il rientro a casa è sollievo e rinascita, ma richiede anche l’attivazione di nuove risorse sia per il piccolo sia per i neogenitori che avranno la necessità di abituarsi ad un ambiente nuovo e a nuove routine.
A volte dubbi e preoccupazioni legati alla salute e allo sviluppo del piccolo possono permanere, anche per questo motivo è importante costruire un rapporto di fiducia con il personale che ha seguito il bambino in ospedale in modo tale da poter fare riferimento ad esso per essere rassicurati e informati prima della dimissione.

Inoltre una continuità di rapporto con il team ospedaliero sarà rappresentata dalle visite di follow-up che possono essere occasione per i genitori di confronto con lo specialista circa lo sviluppo del piccolo a livello globale e permettono allo stesso tempo di sentirsi sostenuti anche dopo il rientro a casa.

 

Ecco alcune indicazioni che possono facilitare il rientro a casa:

–    importante  l’aiuto offerto e ricevuto dai familiari in questo periodo, ma almeno nei primi giorni limitate il numero di visitatori e siate voi genitori a occuparvi del piccolo per quanto riguarda il suo accudimento (ad esempio nonni e zii possono essere d’aiuto per faccende domestiche e altre incombenze di cui non ci si può occupare ora). In ogni caso siate voi a gestire le visite in relazione alle vostre esigenze;
–    nei primi tempi per i genitori è importante prendere sicurezza nell’accudimento quotidiano del bambino, imparare a osservarlo per conoscerlo, capire le esperienze da offrire e rilassarsi e divertirsi insieme al bambino;
–    sempre durante i primi periodi gli obiettivi per il bambino sono legati al bisogno di vicinanza con la figura materna, all’organizzare dell’alimentazione, così come alla regolazione dei ritmi nel dormire e stare sveglio e il bisogno a mantenere posizioni raccolte con massimo contenimento.

Come sostenere e facilitare la regolazione del bambino?

Le stimolazioni sensoriali che il vostro bimbo ha sperimentato in ospedale non sono più le medesime, quindi sarà necessario un certo periodo di tempo perché il bimbo possa regolarsi nel nuovo ambiente casa. Sicuramente il miglior “strumento” per aiutare il bimbo ad autoregolarsi sono i genitori stessi.
Si può riproporre il contatto pelle a pelle sperimentato con la Canguro Terapia, per far ritrovare quel conforto e protezione che il piccolo ha sperimentato nel grembo materno. Inoltre mamma e papà  possono poi partecipare ad attività che promuovono la relazione e il contatto genitore-bambino e permettono di imparare a comprendere e leggere i segnali di benessere e\o stress del piccolo in risposta ai diversi stimoli ambientali.

 

In questo modo il massaggio infantile può essere una risposta concreta, così come un corso di acquaticità neonatale. Va sempre tenuto in conto che un bambino nato prematuro è innanzitutto un bambino che deve essere rispettato per quelli che sono i suoi tempi e le sue modalità di sviluppo, quindi anche la sua disponibilità ad accettare l’esecuzione del massaggio da parte dell’adulto che se ne prende cura. E’ bene comunque sapere che il tatto si attiva già a partire dalla settima settimana di età gestazionale quindi indubbiamente il contatto è di inestimabile importanza per tutti gli esseri viventi e in particolare per la relazione tra mamma e bambino. Anche se alla nascita non è stato possibile un contatto immediato con il piccolo, a causa del suo bisogno di essere assistito, questo viene subito ad essere ritrovato appena le condizioni lo permettono, mamma e bambino imparano a conoscersi attraverso il contatto e a regolarsi attraverso il calore corporeo. Anche la voce è un altro canale sensoriale preferenziale che vi permette di essere in contatto e stabilire il legame con il vostro bambino sin da subito. Importante sapere che il neonato ha un sistema a base innata che lo porta a distinguere e riconoscere la voce materna tra tante altre.

 

Un ruolo basilare è svolto anche dall’ambiente e da come si organizzano gli stimoli esterni.
L’orientamento, la regolazione ed organizzazione degli stati comportamentali del bambino migliorano nel tempo in un ambiente che sa rispondere in maniera accogliente e coerente ai suoi segnali e bisogni.


Il bimbo potrebbe mostrare dei segnali di stress se sottoposto a stimoli a lui non graditi o a stimoli prolungati per troppo tempo o eccessivi, quindi è bene curare alcuni aspetti:

 

–    creare un ambiente adeguato (regolare le luci della stanza, controllare la temperatura ambientale, evitare l’esposizione a rumori forti, accudimento  prevalente da parte dei genitori)
–    alimentazione (rispetto ritmo dei pasti stabiliti, osservare i segnali di time-out, cura della postura durante e dopo il pasto, non proporre troppi stimoli oltre a questo durante l’allattamento)
–    ritmo sonno-veglia (curare l’ambiente, proporre suzione non nutritiva come ciuccio o mano, cullamento)
–    osservando i suoi segnali corporei è possibile imparare a capire i suoi messaggi, il trucco è capire quali sono i segnali di stabilità e benessere e quelli di stanchezza o disagio

–   segnali di stabilità e benessere possono essere indicati ad esempio da: colorito roseo, movimenti ritmici, mani alla bocca o al viso, succhiare la mano o il ciuccio, aggrapparsi con le mani, raccogliersi in flessione, guardarvi e seguire, rilassarsi in braccio)
–    segnali di stanchezza o disagio possono ad esempio essere: colorito pallido o a macchie bianche e rosse, movimenti bruschi, tremori, agitazione, singhiozzi, starnuti frequenti, irritabilità

 

Capire il suo comportamento vi dà la possibilità di regolare le proposte e sapere quando il bimbo è comodo, rilassato e pronto ad interagire con voi e quando invece e’ stressato, scomodo o ha bisogno di riposare.

 

Ogni bambino ha il proprio modo di esprimersi, imparare ad osservare i suoi segnali vi aiuta a conoscerlo, rafforza il vostro legame di attaccamento, vi dà la possibilità di rispondere ai suoi bisogni regolando le proposte e gestendo al meglio le diverse attività della giornata.

 

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