Genitori incapaci? Educare i figli non significa difenderli

I fatti sono questi (Corriere della Sera del 5 novembre): un insegnante si accorge che alcuni studenti lo deridono.

Sequestra il telefonino che avevano tra le mani ed emergono vari filmati e immagini corredate da commenti canzonatori dei ragazzi nei confronti dei docenti.

Dei 22 alunni coinvolti (tutti tra gli 11 e i 15 anni) 8 sono stati sospesi per un giorno mentre gli altri saranno obbligati a frequentare un corso sui comportamenti da tenere in classe.

I genitori non gradiscono i provvedimenti disciplinari. Alcuni di loro contestano  l’arbitrarietà del sequestro dei telefonini e, cosa ancora più grave, l’aver visionato i contenuti.

La dirigente scolastica si dichiara convinta che i provvedimenti presi rappresentino un percorso di consapevolezza e corresponsabilità educativa.

Questi i fatti, ora permettetemi qualche considerazione del tutto personale.

Dico subito che questi ragazzini già raggruppano in se stessi una pletora di aspetti negativi da fare spavento:

  • maleducazione
  • arroganza
  • strafottenza
  • insolenza
  • aggressività
  • presunzione

“Qualità” che farebbero orrore in un adulto, pensate cosa possono significare in un ragazzino.

Che tipo di adulto è destinato a diventare?

Dico anche che coloro che mi fanno maggiormente indignare sono i genitori.

Per loro uso una sola parola: “incapaci”.

Potrei anche qui aggiungere una sfilza di aggettivi che bene potrebbero identificarli ma voglio pensare e sperare che alla base di tutto ci sia quasi esclusivamente l’incapacità di essere genitori.

Che non significa “allearsi” incondizionatamente con i propri figli, non significa difenderli sempre e comunque ma vuol dire saper “educare”.

Sentite come definisce il Dizionario Italiano la parola “educare”:

Far crescere e maturare qualcuno dal punto di vista morale e intellettuale.

Ecco! Non sto a dirvi cosa sarebbe successo a me se fossi stata sospesa a scuola. Credo che mia madre non avrebbe neanche chiesto il motivo quantomeno non prima di avermi punito.

Ma non sto a dirvi nemmeno come ci saremmo comportati io e mio marito verso le nostre figlie.

Ma vuoi vedere che diranno che la colpa è del telefonino?

photo credit: pexels

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1 Comment

  1. La scuola in questione è di un paesino di 5000 abitanti in provincia di Torino in cui sono nata (e in cui ho frequentato le scuole medie) per cui la notizia mi ha toccato maggiormente visto che ho ben presente lo stabile che davanti dà sul comune e dietro sui campi.
    Anche a me la cosa che ha colpito di più sono i genitori e non i ragazzini, questo evento poteva diventare un momento di crescita, per parlare di corretto utilizzo dei cellulari, del comportamento da tenere, del fatto che riprendere una persona per deriderla non è una gran cosa. La prossima volta che riprenderanno e derideranno il compagno disabile o semplicemente meno simpatico / benvoluto della classe che si fa? è sempre colpa del cellulare?