Un viaggio alla scoperta del disegno infantile: il gesto

Dopo aver parlato dello spazio oggi, nella seconda tappa del nostro percorso dedicato al disegno infantile, la nostra consulente grafologa Rossella Legnaro –  specializzata in età evolutiva, fondatrice del sito Grafologando – ci porta alla scoperta di un altro elemento fondamentale del mondo dei disegni dei bambini: il gesto grafico.

Disegno infantile: perché il gesto è importante?

Nel disegno è molto importante osservare il gesto con cui esso viene rappresentato, se curvo o se, invece, angoloso. Il gesto, infatti, permette al grafologo dell’età evolutiva di cogliere alcuni elementi costituzionali del bambino.

Esso fornisce infatti importanti informazioni sulla sua capacità di adattamento, sul suo temperamento, sulla sua predisposizione all’apertura o alla cautela verso il mondo esterno, e di come esso si relazioni con l’ambiente circostante.

Il gesto curvo

Un gesto curvo appare con linee disegnate prevalentemente curve, arrotondate. Il cerchio è la forma nella quale il bambino proietta la propria immagine conosciuta, il volto.

Esso può stare a significare che il bambino possiede disponibilità di ascolto, e la capacità di entrare in relazione e socializzare con gli altri in modo empatico.

Il bambino che disegna con un gesto curvo può avere un temperamento estroverso, con una notevole capacità di adattamento. Il forte bisogno che avverte di stare con gli altri, potrebbe però portarlo anche a divenire dipendente dal consenso e dall’approvazione del mondo esterno.

Se sono presenti totalmente linee curve, anche dove dovremmo trovare linee rette, potremmo trovarci di fronte ad un bambino con un atteggiamento più di adeguamento che di adattamento, cioè di apatia, rinuncia dovuta alla scarsa iniziativa posseduta.

disegno infantile

Il gesto angoloso

Un gesto angoloso appare invece con linee disegnate prevalentemente rette, sia orizzontali che verticali, e con la presenza di angoli che portano alla formazione di figure spigolose e geometriche.

L’angolo esprime uno stato di tensione, di resistenza, un bisogno di essere accudito. Il bambino potrebbe avere un temperamento introverso, e ciò può anche portarlo ad avere difficoltà a stabilire contatti.

Può aver ricevuto un’educazione improntata al controllo, e può risultare molto sensibile con una certa difficoltà di adattamento alle novità. Egli può vivere ogni cambiamento (per esempio la nascita di un fratellino) con timore, per la paura di perdere attenzione ed amore.

Se sono presenti totalmente linee rette ed angolose, cioè se il disegno appare squadrato, potremmo trovarci di fronte ad un bambino che si difende dall’ambiente anche senza una reale motivazione e/o necessità, tutto ciò può provocare un atteggiamento di chiusura verso il mondo esterno.

Avete mai provato ad osservare questo elemento?

Una doverosa e fondamentale raccomandazione è quella di non “improvvisarsi” esperti nell’interpretazione dei disegni dei bambini, senza avere la dovuta, seria e professionale preparazione grafologica e psicologica, in quanto ciò potrebbe solo condurre ad errori grossolani. E’ importante tenere a mente che alcune situazioni non si deducono solo da un disegno, e che bisogna sempre avvicinarsi ad una rappresentazione svolta da un bambino con umiltà, tenendo sempre presente che dietro ad essa c’è una persona unica con le sue esperienze, le sue emozioni, le sue gioie, le sue paure, le sue tristezze, i suoi desideri.

di Rossella Legnaro – www.grafologando.altervista.org

cover photo credit: Unsplash – pixabay

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