8 cose che un papà non deve assolutamente dire a una neomamma - Mammeacrobate

Mamme, converrete con me che nei primi mesi post parto (diciamo pure i primi anni), siamo leggermente (o tremendamente) suscettibili, in particolar modo di fronte alle frasi dette dai nostri compagni. La stanchezza, il tempo dedicato al bambino, la fatica di far quadrare famiglia, lavoro con i desideri di svago che, ogni tanto, abbiamo anche noi, ci rendono nervose. Certo, i papà dal loro punto di vista non sono sempre delicati e comprensivi.

Le cose sono sicuramente cambiate da quando eravamo piccole noi, i papà sono molto più presenti, fanno (quasi) tutto quello che fanno le mamme (e meno male!). Confrontandomi con le mie amiche però ho trovato una serie di punti in comune tra i nostri mariti e fidanzati: quelle frasi che, quando sei stravolta dopo una notte insonne, hai bisogno di una doccia e tuo figlio ti sta attaccato alla gamba, hai la casa che sembra sia scoppiata una bomba e non sai da che parte iniziare a spuntare l’infinita lista di cose da fare, gli uomini, beh, dovrebbero proprio risparmiarsele. Vediamo se siete d’accordo con me.

“Stanotte è andata bene, dai!”

Dice lui, stiracchiandosi nel letto, il viso riposato, le occhiaie dimenticate, sereno. E lei, che si è svegliata 6 volte e ha peregrinato tra il letto suo e quello del nano, tra latte, tetta, ciuccio, carillon, vorrebbe ucciderlo. Forse è andata bene per te, mio caro, che hai russato come un 95enne dopo il pranzo di Natale e non hai sentito niente.

“Sono distrutto!”

La stanchezza la proviamo tutti, è innegabile. Ma mai dire a una neomamma, che probabilmente non dorme da giorni o mesi, che si dedica al bambino tutto il giorno, che TU sei stravolto. Lei, in effetti, è fresca come una rosa, non vedi che sta sbocciando???

“Io ho lavorato tutto il giorno”

Lei invece no, è passata dalla piega alla manicure, poi già che c’era è andata un attimo in palestra e a prendere un caffè con le amiche. No. Ti sbagli marito, anche lei ha lavorato tutto il giorno, a casa però!

Potrebbe interessarti anche >> 5 cose che un uomo non deve dire o fare in sala parto

“Ho bisogno di tempo per me”

La risposta le viene dal cuore “In che senso?”. Spiegaci Uomo, vorresti persino uscire con gli amici o andare in palestra, dopo essere stato tutto il giorno fuori e averla lasciata qui, in balia di quella piccola bestiolina urlante? Scordatelo, almeno fino… ai 6 anni del bambino!

“Secondo mia madre…”

La suocera irrita a priori, sempre e comunque. La neomamma vuole essere indipendente, al massimo ascolta la sua di madre, ma a volte si innervosisce pure con lei. Mai, mai, mai citare gli insegnamenti della suocera!

“Ormai pensi solo a tuo figlio”

Tu hai bisogno di essere nutrito, cambiato, lavato, intrattenuto ogni singolo momento della giornata? No! Allora le scenate di gelosia nei confronti del bambino anche no. Anzi, facciamo così, dalle una mano ogni tanto a sta mamma, così magari riesce a ritagliarsi qualche minuto per sé o per voi due.

“Non è ora di rimettersi un po’ in forma?”

Dice lui, mentre lei si cambia al buio, alla velocità della luce, per non mostrargli la pancetta simil gelatina di frutta e il culone giunto ormai alle ginocchia. Come ti permetti, marito? Tu neanche in sogno saresti riuscito a fare uscire da quel tuo corpicino debole un essere di quelle dimensioni… ti lamenti se hai la febbre a 37,4°! Spronala, piuttosto, a migliorarsi!

“Lo faccio domani”

Se lei ti chiede una mano, che sia sparecchiare, piegarti il pigiama, fare la lavastoviglie, non tirarti indietro e non posticipare. Finirà che, mentre tu guardi su Netflix la tua serie preferita, distrutto dalla tua tremenda giornata di lavoro, lei, presa per sfinimento, lo farà al posto tuo (e te lo rinfaccerà appena avrà l’occasione).

Potrebbe interessarti anche >> Frasi da NON dire mai a una neomamma

 

Diritto d’autore: vadimgozhda / 123RF Archivio Fotografico

Author

Innamorata della vita, dei viaggi, della buona cucina. Smanettona, amo i social e la condivisione, più offline che online: le lunghe tavolate, le domeniche in famiglia, la risate esagerate. Freelance per vocazione, lavoro sul web dal 2009, nel 2013 divento co-founder di PaperProject.it. Nel 2016 realizzo il mio più grande sogno: diventare la mamma di Giacomo.

Comments are closed.