La scuola è finita da un pezzo e in assenza di centri estivi, colonie e affini, ormai out per i più grandicelli, che inorridiscono solo al sentirne parlare, molti si ritrovano con i figli adolescenti che, finalmente liberi da scuola e attività varie, si godono le tanto meritate (chi più, chi meno) vacanze!

Dopo nove mesi di tortura tra i banchi infatti, per i nostri teenagers si prospetta un tempo  senza orologi, pressioni di nessun tipo…insomma, senza “sbatti” come direbbero loro (tradotto per i non milanesi, senza rotture di scatole).

Finalmente il broncio e i piedi trascinati lasciano il posto a sorrisi sgargianti e a un’incredibile allegria di cui non li credevamo capaci. E noi adulti come reagiamo? Siamo felici per questa insospettabile joie de vivre, stappiamo una bottiglia?

Assolutamente, no! Al contrario, anziché lasciarci andare ai festeggiamenti e fargli godere le vacanze, inneschiamo la modalità “predica” e troviamo mille motivi per lamentarci (per la cronaca gli stessi che odiavamo quando avevamo la loro età), perché si sa, è più forte di noi.

Ma ci cose che proprio no,  NON si possono dire

Volete qualche esempio?

Portati avanti con i compiti, sennò poi te li ritrovi tutti insieme!
I compiti?? Dopo un intero anno passato tra libri e interrogazioni da preparare, cosa ci fa credere che possano anche solo pensarci?  E poi…alzi la mano chi non si è sempre ridotto ai 15 giorni prima dell’inizio della scuola per farli?

Ma è possibile che devi stare a ciondolare tutto il giorno? Trovati qualcosa da fare!
Vacanze = Dolce far niente! Cosa c’è di difficile da capire? Tutto l’anno non si fa altro che aspettarle ste benedette vacanze per non aver nulla da fare e noi vorremmo il contrario? Abbiamo perso in partenza!

Non ti sembra che stai uscendo un po’ troppo?
Stai sempre in casa…perché non prendi un po’ d’aria fresca?
Queste sono le due facce della stessa medaglia, la prova che non siamo mai contente…se escono perché escono, se stanno a casa perché stanno a casa. Sì, so bene a cosa state pensando, ed è inutile negarlo, l’incubo è diventato realtà, ci siamo trasformate nelle nostri madri!

Visto che non hai niente da fare, riordina la tua cameretta, che è un disastro!
Sì certo! Infatti la prima cosa a cui noi pensiamo il primo giorni di ferie dal lavoro è quello di dare una bella rinfrescatina alla casa…garantito!

Queste sono le frasi più comuni durante la permanenza in città. Ma poi c’è la variante marittima e c’è da ridere…

Mettiti la crema solare e non stare sempre al sole…che poi ti ustioni.
È da quando erano in fasce che li tormentiamo con sta crema solare. Con i quantitativi spalmati nel corso degli anni abbiamo fatto arricchire le aziende produttrici, e ancora battiamo il chiodo? Lasciamoli ustionare in pace, magari serve come lezione!

Va bene, puoi andare in discoteca, ma devi tornare prima di mezzanotte.
E chi abbiamo per figlio, Cenerentola? Non per qualcosa, ma vi ricordate a che ora andavamo noi a ballare? A mezzanotte le discoteche sono aperte da tipo mezz’ora…stiamo tranquilli che non si trasformano in una zucca.

Non fare il bagno subito dopo mangiato…
Ancora con questa storia? Vedi sopra, stessa storia della crema…non se ne può più!

Scordati di fare il falò in spiaggia…è pericoloso!
Questo proprio no! Il falò è intoccabile, guardiamoci indietro e ripensiamo ai nostri falò, alle canzoni, ai baci con il biondino dello stabilimento balneare accanto e al bagno di mezzanotte…non possiamo fargli questo.

Ah, noi alla vostra età sapevamo come divertirci in vacanza…mica come voi!
Questa le sbaraglia tutte, con questa frase sicuramente vinceremo il premio di genitori più pesanti (ma anche più presuntuosi) dell’anno!

E allora cosa fare? Fermiamoci un attimo e pensiamo che le estati dell’adolescenza sono le più belle in assoluto, quelle che ricorderemo per sempre e lasciamogliele godere in santa pace, ci sarà tempo per i compiti, per i doveri  e tutto il resto…pure troppo!

photo credit: natalielucier via photopin cc

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.

1 Comment

  1. Eli, le sto dicendo tutte. Credo sia un misto di invidia e fastidio perché io invece “i compiti” devo continuare a farli buaaaaaaaaaaaaahhh 🙁