Congedo di paternità obbligatorio: come cambia

“Proporre misure per la valorizzazione del contributo delle donne alla vita economica e sociale del Paese, favorendo il sostegno alla maternità e alla condivisione della responsabilità genitoriale, presupposto indispensabile per garantire la promozione dell’uguaglianza di genere nel mercato del lavoro e la crescita del sistema Paese”

È questo l’obiettivo del Disegno di Legge Misure a sostegno della condivisione della responsabilità genitorialepresentato lo scorso ottobre, che propone  importanti novità per quanto riguarda i congedi per i papà.

Nuove misure per i papà

Il decreto, infatti, proposto come emendamento alla Legge di Stabilità, propone di ampliare la durata del congedo di paternità obbligatorio per i padri lavoratori dipendenti, passando da 1 a 15 giorni, da utilizzare anche in maniera consecutiva nei 30 giorni seguenti l’evento nascita.

Con l’astensione obbligatoria, i papà in congedo avrebbero diritto a un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione voluta, come si evince anche dal testo del comunicato presentato, “al fine di sostenere la scelta di tanti padri che vorrebbero avere un ruolo maggiore nella crescita dei propri figli ma non riescono a farlo a causa di una legislazione ed una cultura antiquate, appiattite su uno stereotipo di ruoli per cui prevale l’idea che il figlio sia a carico della sola madre, e non curato sulla base di una reciproca libertà di scelta di entrambi i genitori”.

congedo papà 02

Diritti e doveri dei papà

Per usufruire del congedo di paternità obbligatorio, i papà dovranno:

  • informare con comunicazione scritta il datore di lavoro riguardo ai giorni di astensione obbligatoria scelti, almeno 30 giorni prima, presentando un certificato medico in cui sia evidenziata la data presunta del parto;
  • entro 7 giorni dalla data del parto, inviare al datore di lavoro il certificato di nascita o dichiarazione sostitutiva;
  • in caso si voglia modificare il periodo scelto per l’astensione, inviare una comunicazione scritta o dichiarazione sostitutiva al datore di lavoro almeno 3 giorni prima dall’inizio dell’assenza dal lavoro.

Inoltre, in caso di ricovero del neonato, il papà potrà richiedere la sospensione del beneficio, utilizzando i giorni rimasti a disposizione dopo che il bambino sarà dimesso. Questo diritto però, potrà essere goduto una sola volta e solo in presenza di un certificato medico che attesti il ricovero del bambino.

Un passo avanti rispetto alle misure introdotte dall’ex Ministro del Lavoro Fornero, che prevedevano un solo giorno di astensione obbligatoria per i papà, e che speriamo possa essere l’anticipazione di future politiche sociali sempre più attente ai bisogni delle famiglie.

Voi cosa ne pensate?

Fonte: Senato della Repubblica

photo credit: pixabay1 2

 

 

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