Come ben sappiamo, il seno durante la gravidanza subisce rilevanti mutamenti vivendo una indiscutibile stagione da protagonista: diventerà infatti fonte di nutrimento per il nostro bambino. Ne abbiamo parlato con la dermatologa Chiara Lovati per capire meglio a quali cambiamenti si va incontro e in che modo possiamo prenderci cura del nostro seno in questo delicato periodo della vita di una futura mamma.
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Come cambia il seno in gravidanza?
I cambiamenti che interessano il seno si manifestano spesso fin dalle prime settimane di gestazione e sono:
- aumento del volume,
- la pelle diviene più sensibile e tesa e i vasi sanguigni sottocutanei divengono più visibili,
- le mammelle diventano turgide e il capezzolo particolarmente sensibile,
- l’areola si scurisce e la pigmentazione si fa più irregolare,
- si manifesta a volte anche un senso di tensione e pesantezza.
Già durante la gravidanza si possono formare le tanto temute smagliature, cioè strie rossastre causate dalla lacerazione delle fibre elastiche del derma e fin dall’inizio del secondo trimestre può accadere che dal capezzolo fuoriesca un liquido sieroso e opalescente: il colostro.
Come prendersi cura del seno?
Visti i numerosi cambiamenti che possono interessare il seno durante la gravidanza, riveste quindi grande importanza per tutti i 9 mesi e per il periodo dell’allattamento naturale prestare attenzione alle cure e alle scelte alimentari: questo ci permetterà di essere future mamme in forma e ci impedirà di incorrere nel rischio di danni soprattutto alla cute delicata di quest’area.
Cosa possiamo fare quindi?
- Massaggiare delicatamente i capezzoli per prepararli all’allattamento, ma stando attente a non essere troppo energiche anche nella pulizia per non rischiare di rimuovere le sostanze protettive naturalmente prodotte dal seno.
In caso di malattia della pelle come la psoriasi o un eczema, è meglio farsi consigliare da un dermatologo i prodotti migliori da utilizzare, indicando con certezza al medico che si desidererebbe allattare, affinché il dermatologo possa prescrivere un trattamento perfettamente compatibile con l’allattamento al seno.
- Se i capezzoli sono molto secchi, dopo aver lavato il seno con acqua o con detergenti specifici, si può usare un olio naturale. Nel caso in cui si ritenesse di avere i capezzoli piatti o introflessi sarebbe bene chiedere un parere medico già durante la gravidanza, poiché qualche volta ciò potrebbe causare difficoltà al bambino per attaccarsi correttamente al capezzolo.
- Durante l’allattamento è fondamentale curare l’igiene del capezzolo perché potrebbe portare infezioni al neonato durante la poppata. A tale scopo è sufficiente acqua bollita e intiepidita una volta al giorno e poi tamponare con un panno pulito per asciugare.
Pulire prima e dopo la poppata il seno lavandolo non serve e farebbe perdere il suo odore naturale importantissimo per il bambino.
- Inoltre, sarebbe consigliabile usare reggiseni morbidi, contenitivi, ma non costrittivi che rispettino la naturale posizione del seno. Sono da evitare le magliette troppo strette e di tessuto sintetico che comprimono il seno e lo fanno sudare eccessivamente.
- Infine, un rimedio antico, ma ancora valido, consiste nell’applicare qualche goccia del proprio latte dopo la poppata e lasciare asciugare il seno all’aria. Il latte è grasso e possiede proprietà idratanti antisettiche e rappresenta un ottimo prodotto facilmente utilizzabile da tutte le neo mamme.
L’esperienza della mamma blogger Elena di The YummyMom
“Come diventerà il mio seno quando avrò smesso di allattare?”
Una domanda taciuta – perché si hanno tante altre cose a cui pensare – che spesso rimbalza nella testa delle neomamme.
Effettivamente il seno, durante la gravidanza e l’allattamento, è sottoposto a diversi cambi di volume: inizia a crescere ancor prima del test positivo, esplode durante la montata lattea e continua a gonfiarsi e sgonfiarsi ad ogni poppata.
Il mio seno, con il primo figlio, allattato per 18 mesi, era arrivato ad una sesta.
Ed era davvero imbarazzante.
Poi è tornato ad essere una terza, scarsa ma felice.
Al secondo giro si è limitato ad un’esuberante ma gestibile quarta, assestandosi ora su una terza.
Fortunatamente nonostante le gravidanze e rispettivi allattamenti (uno ancora in corso) il mio seno non ha subito gravi danni.
Certo, non è più lo stesso di dieci anni fa, ma nemmeno il mondo è lo stesso di dieci anni fa!
I cambiamenti del corpo non si possono evitare, ma accompagnare ed accogliere al meglio adottando adottato qualche accorgimento per contenere danni estetici e morali.
Ecco i miei personalissimi consigli:
1. Reggiseno: sempre.
Se il seno è molto abbondante meglio optare per quelli con le spalline larghe o comunque anatomici.
È vero che esteticamente non sono il massimo ma sono gli unici che preservano il seno dalla caduta libera.
2. Scrub e creme fanno davvero la differenza: con l’allattamento in corso sto usando i prodotti Collistar. Mi sono piaciuti tantissimo il Talasso Scrub Anti Età e la crema Oleo Latte Nutriente Anti Età con la profumazione agli agrumi di Sicilia.
Sotto la doccia mi cospargo di scrub e poi mi risciacquo alternando il getto d’acqua calda e fredda.
Questo trattamento lascia davvero la pelle più liscia e vellutata al tatto.
Poi uso la Crema-Gel Rassodante specifica per il seno adatta anche durante l’allattamento, due volte al giorno – mattina e sera – facendola assorbire con massaggi circolari.
Le creme funzionano, ma occorre costanza e i risultati si vedono nel lungo periodo.
3. Esercizi pettorali in palestra (ma anche a casa): questi, durante la seconda gravidanza, sono stati un lontano ricordo della prima gestazione. Se avete tempo, fateli.
Rinforzando il muscolo pettorale anche il seno torna su di morale.
E con lui anche voi.
di Elena www.theyummymom.com
Questo post fa parte del percorso editoriale sponsorizzato Ti Amo Mamma by Collistar sulla cura e il benessere del corpo in gravidanza e nel post partum
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