Bambini e sport: quando serve il certificato medico?

Oltre che dall’inizio della scuola, l’autunno  è segnato anche dalla ripresa delle attività extra-scolastiche. Cosa c’è di meglio che un po’ di movimento?

Ecco allora le informazioni necessarie per tutelare i nostri cuccioli in ambito sportivo; il tutto alla luce del Decreto del Fare 2013 che ha abolito, in alcuni casi, l’obbligo del certificato medico all’atto dell‘iscrizione nelle strutture sportive.

A cosa serve il certificato medico?

La presentazione del certificato medico attesta “la sana e robusta costituzione” dei nostri figli e l’idoneità a praticare attività fisica. Come dicevamo, in alcuni casi esso non è più obbligatorio, ma badate bene: non è obbligatorio per i bambini che praticheranno attività ludico-sportiva amatoriale.

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Cosa significa attività ludico-sportiva amatoriale?

Si intende l’uso libero della palestra e/o della piscina senza l’obbligo della  presenza dell’istruttore, se si tratta di adulti. Per i bambini, invece, si intende un corso di pre-danza, o un corso per avvicinare i piccoli al nuoto con giochi d’acqua. Ancora il calcetto, il tennis, sempre se tali attività sono svolte al di fuori di ogni contesto di gare o competizioni promosse da società sportive.

In realtà, ogni struttura sportiva può comunque richiedere tale certificato, che resta però di fatto facoltativo.

Quali sono le attività non agonistiche?

  • attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate cioè dalle scuole al di fuori dall’orario scolastico;
  • gli sport svolti presso società affiliate alle Federazioni sportive nazionali e al Coni (fino ai 12 anni);
  • attività svolte al fine di partecipare ai Giochi sportivi studenteschi (fino alle qualificazioni regionali).

Quindi il certificato NON è obbligatorio se si decide di iscrivere i propri figli presso strutture non aderenti al CONI o a qualsivoglia Federazione Sportiva Nazionale.

Per intenderci la scuola di “pre-danza” privata che magari è a due passi da casa, non può imporre l’obbligo di esibire il certificato medico.

Perché vi è questa differenza tra attività ludica amatoriale e non agonistica?

Il presupposto è che i centri sportivi affiliati alle società sportive federali o al Coni, hanno uno standard di preparazione atletica che mette il medico, che effettua la visita, in condizione di certificare se un paziente è in grado o no di seguire i corsi.

Nelle palestre non affiliate, invece, è l’istruttore che stabilisce liberamente il tipo e l’intensità dell’allenamento. E ciò non è conoscibile a priori dal medico.

Questo è quanto emerge dalle linee guida fornite dal Ministero della Salute.

Chi può rilasciare il certificato medico?

Il medico di famiglia o il pediatra che conoscono i loro assistiti e possono valutare la opportunità di svolgere attività fisica.

Trattandosi di attività non agonistica non è necessario rivolgersi ad un medico sportivo.

Cosa occorre per ottenere il rilascio del certificato medico?

Il medico di base o il medico sportivo deve provvedere ad effettuare l’anamnesi e l’esame obiettivo del bambino misurandone la pressione e valutare i risultati dell’elettrocardiogramma a riposo.

Il certificato deve dichiarare, quindi, che il bambino non presenta controindicazioni che vietino la pratica di attività sportiva non agonistica.
Inoltre il medico deve indicare che il certificato ha validità di 1 anno dalla data del rilascio.

Tale certificato è a pagamento, non coperto dal Servizio Sanitario Nazionale perché ritenuto “non necessario”.

Solo in talune ipotesi è gratuito, se rilasciato dai medici di famiglia o dai pediatri di libera scelta convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, nei seguenti casi:

  • attività sportive parascolastiche, su richiesta del Dirigente Scolastico;
  • partecipazione ai Giochi della Gioventù nelle fasi precedenti a quelle regionali. L’esame strumentale ECG, è invece a carico di chi lo richiede.

In realtà vi è ancora tanta confusione.

Infatti, talune strutture private continuano a richiedere il certificato ai fini dell’iscrizione ai corsi da loro organizzati.
Questo, sembra perché, essendo necessario stipulare polizza assicurativa per eventuali infortuni, talune società assicuratrici coprono il pagamento del risarcimento danni solo a fronte della presenza di un certificato medico della persona che ha subito incidente durante la attività fisica.

Inoltre, trattandosi di bambini, ci sono genitori che, indipendentemente dall’obbligatorietà o meno del certificato, provvedono comunque a far visitare il proprio bambino dal pediatra di base. E questo, naturalmente, rientra nella discrezionalità di ciascun genitore.

 

photo credit: Oude School via photopin cc

 

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Mamma&avvocato civilista, laureata alla Federico II di Napoli, esperta di diritto di famiglia e dei minori...innamorata della vita, di mia figlia e del mio lavoro...sempre di corsa tra Tribunali-uffici-studio-casa seguendo istinto, desideri ed i valori in cui credo...su tacco 12 of course...

1 Comment

  1. Daniela

    Buongiorno La palestra dove mio figlio di tre anni (4 a giugno)fa il corso di nuoto consistente più che altro in giochi per prendere confidenza con l’acqua,mi ha chiesto il certificato anche se non obbligatorio perché sostiene che la sua assicurazione non paga Come mi devo comportare dato che oltre il corso dovrei pagare anche circa 50 euro per una cosa che non è obbligatoria Grazie mille