La coppia "resistente" - Mammeacrobate

Leggo su IO DONNA di settimana scorsa, che pare che il mese di gennaio sia il mese dei divorzi. Pare che tante coppie in crisi, facciano un ultimo tentativo con le vacanze di Natale per vedere di ricucire strappi, ma cene e regali da soli non possono bastare e quindi, dopo implacabili pranzi e cene, si ritrovano dall’avvocato!

A Londra, scrive The Guardian, esistono i corsi di Nicky & Sila Lee che non fanno psicanalisi di gruppo ma danno consigli.

 

Eccone sette:

1. uscire insieme almeno una volta la settimana

2. evitare discussioni dopo le 10 di sera

3. limitarsi ad ascoltare quando il partner sta parlando ed è chiaramente alterato

4. per ogni commento acido dire cinque cose positive

5. trovare un accordo sui soldi

6. imparare a chiedere scusa e a perdonare

7. non pensare al sesso come a una glassa decorativa sulla torta ma come a un ingrediente base dell’impasto

 

Chiede la giornalista di IO DONNA Barbara Stefanelli: Dall’1 al 7 come siete messi?

Io mi permetto di aggiungere qualche osservazione del tutto personale.

Il punto 1 è assolutamente da seguire. Magari è un po’ difficile la tempistica di una volta a settimana, ma l’importante è cercare di farlo il più spesso possibile.

Le discussioni andrebbero evitate anche prima delle 10 se ci sono bambini presenti.

Limitarsi ad ascoltare il partner quando parla è cosa buonissima, anche nel caso il medesimo non sia alterato. Non importa se quello che sta dicendo non è un trattato da premio Nobel, ascoltiamolo e basta. E possibilmente dimostramogli/le che siamo interessati a quello che dice.

Se i commenti acidi venissero del tutto evitati non sarebbe proprio male.

Sul trovare accordo sui soldi mi defilo e propongo un “no comment”.

Se capiamo di aver sbagliato, per favore, impariamo a riconoscerlo e a chiedere scusa. Alle scuse segue sempre il perdono… soprattutto quando c’è amore.

Sul punto 7 lascio ad ognuna di voi libertà assoluta….

 

Author

Digital Lover e socialmediaholic, da sempre web addicted e dal 2007 anche mamma (acrobata) di Arianna e dal 2012 di Micol. Mammeacrobate è la mia terza creatura! Qualcosa di me la trovi anche qui www.manuelacervetti.com

3 Comments

  1. tarta mannara

    perdonami, ma trovo molto più semplice trovare un accordo sui soldi piuttosto che evitare le discussioni a bambini svegli e dopo le 10 di sera (il che significherebbe non discutere mai non appena si ha in casa un ragazzino), io non lo so cosa sia giusto o meno, vengo da un divorzio, il mio lui pure, non siamo poi così bravi, però 2 o 3 cose le facciamo: ci prendiamo del tempo per noi 2 almeno un giorno a settimana (fosse anche solo per un aperitivo al bar) ammettiamo le colpe e proviamo a spiegarci “quando tu hai fatto/detto questo io mi sono sentito/a così, un vero schifo, so che forse dipende da me, ma non farlo più, ti prego”
    sul sesso che dire? per ora non c’è proprio da lamentarsi, ma bisognerà vedere come reggiamo fra qualche anno 😉

  2. Nonna Maria

    Mi sembra più che giusto il vostro modo di parlarvi “quando tu hai fatto/detto quella cosa io mi sono sentito/a così”. A volte facciamo o diciamo delle cose senza considerare le conseguenze e quindi è indispensabile che “l’altra parte” dichiari come si è sentita. “Forse tu quelle cose le hai dette in buona fede e senza voler ferire ma la conseguenza reale è stata questa”. Ecco la chiarezza necessaria nei rapporti tra due persone.

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