Mensa scolastica: diritti dei bambini e doveri della scuola

È importante conoscere la regolamentazione sulle mense scolastiche per meglio tutelare i nostri figli ed in particolar modo i bambini che soffrono di allergie e/o intolleranze.

Il ministero della Salute ha elaborato delle linee guida per la ristorazione scolastica, indicazioni che servono ad educare i bambini al mangiare sano ed a venire incontro alle esigenze di quelli che hanno bisogno di particolari accorgimenti.

La sana e corretta alimentazione è uno dei diritti fondamentali per il raggiungimento del miglior stato di salute, soprattutto nei primi anni di vita. Il diritto ad una sana e corretta alimentazione è riconosciuto a livello internazionale (Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza del 1989) e a dicembre 2014 è entrata in vigore, in Italia, la normativa europea  in relazione agli allergeni alimentari in ottemperanza al Regolamento CE No. 1169/2011.

La ristorazione scolastica si pone come obbiettivo quello di far assumere ai bambini abitudini alimentari corrette, favorire il gradimento dei bambini abbinato ai loro bisogni.

Quali caratteristiche devono avere i menù?

Le mense scolastiche sono tenute a utilizzare una ampia varietà di alimenti (secondo le stagioni) ed i menù devono essere preparati con una rotazione di almeno 4/5 settimane.

I pasti devono essere preparati secondo le fasce di età dei bambini. Vediamo, appunto, come cambia l’apporto calorico in base all’età:

  • Scuola dell’Infanzia : 440/640 calorie per pasto (11/24 grammi di proteine – 15/21 grammi grassi – 60/95 grammi carboidrati);
  • Scuola Primaria : 520/810 calorie per pasto (13/30 grammi proteine – 18/27 grammi grassi – 75/120 carboidrati);
  • Scuola Secondaria di Primo Grado: 700/830 calorie per pasto (18/31 grammi proteine – 23/28 grammi grassi – 95/125 grammi carboidrati);

Ogni settimana scolastica deve prevedere:

  • porzione al giorno di frutta e vegetali;
  • 1 porzione al giorno di pasta o riso, legumi;
  • carne e pesce 1-2 volte a settimana;
  • uova 1 volta a settimana;
  • formaggio 1 volta a settimana;
  • salumi 2 volte al mese;
  • pane tutti i giorni;
  • pizza e patate 1 volta a settimana.

Le linee guida del Ministero favoriscono l’utilizzo di prodotti DOP, IGP e altre connotazioni locali.

Cosa fare in caso di allergie, intolleranze e diete speciali?

La scuola deve approntare menù speciali per i bambini con intolleranze/allergie, celiachia, nefropatie, diabete ecc., per quelli che seguono una diversa alimentazione per motivi religiosi, e, infine, per quelli che sono vegetariani.

Tali sostituzioni vanno richieste e supportate da certificazione medica. I bambini che necessitano di menù alternativi per allergie/intolleranze o altra patologia, per motivi religiosi o alimentazione vegetariana possono farne richiesta presso il Comune di residenza e/o direttamente alla direzione scolastica.

Generalmente tale richiesta deve essere fatta ad inizio anno scolastico.

Per i bambini con allergie/intolleranze o patologie è necessario rivolgersi al pediatra di base che rilascerà certificazione attestante il tipo di allergia/intolleranza e/o patologia con la specificazione degli alimenti da escludere.

Per i bambini di religione diversa che necessitano di menù speciale o vegetariani le modalità di richiesta variano da Regione a Regione.

I prodotti utilizzati devono essere conformi alla normativa nazionale e comunitaria. La scuola e/o il gestore del servizio mensa devono documentare e certificare che gli alimenti utilizzati hanno i requisiti richiesti dalla legge e dalla scuola.

I prodotti preconfezionati

I prodotti preconfezionati devono essere dotati di etichetta che deve riportare:

  • denominazione di vendita;
  • elenco degli ingredienti;
  • ingredienti allergenici utilizzati nella fabbricazione di un prodotto finito e presenti anche se in forma modificata;
  • quantità netta o nel caso di prodotti preconfezionati in quantità unitarie costanti, la quantità nominale;
  • data di scadenza o per i prodotti deperibili “da consumarsi entro il …. o da consumarsi preferibilmente entro il…”;
  • nome o ragione sociale o marchio depositato e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità Europea;
  • sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento;
  • lotto di appartenenza;
  • modalità di utilizzo.

Le ASL ed  il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione svolgono una attività di controllo e sorveglianza sulle autorizzazioni, sugli alimenti e sui valori nutrizionali. Inoltre provvedono ad ispezioni periodiche e verifiche sul personale addetto alla preparazione trasporto e distribuzione dei pasti.

scuola-mensa-diritti-bambini

La Commissione Mensa

In alcune Regioni (e Comuni) sono previste le commissioni mensa (formate da genitori e docenti ma anche da personale non docente e rappresentanti degli studenti – nel caso di scuole secondarie).

Laddove la Commissione Mensa non ci sia, è utile sapere che tale commissione può anche formarsi per iniziativa diretta dei genitori e del personale scolastico o attraverso il Consiglio di Istituto.

Nel caso i propri figli frequentino una scuola statale – quindi NON comunale – bisogna informarsi presso il singolo istituto in quanto ognuno adotta diversi metodi in rispetto all’autonomia scolastica.

Quali sono i poteri delle commissioni mensa?

  • Permettono ai genitori degli alunni di partecipare direttamente al controllo del servizio.
  • Controllano che vengano rispettate tutte le clausole contrattuali riferite al servizio mensa (contratti d’appalto e/o di fornitura) e che sia correttamente applicata la normativa igienico-sanitaria.
  • Possono osservare e “misurare” il grado di soddisfazione dei bambini, valutando se il servizio risponde alle loro esigenze sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello educativo.
  • Possono effettuare sopralluoghi nei centri cottura e nelle scuole, per verificare le condizioni igienico-sanitarie ma anche di servizio, il rispetto dei menu ecc.

Naturalmente è importante procurarsi una copia dei capitolati e delle tabelle merceologiche, oltre a tutte le informazioni su tabelle dietetiche, alimenti, legislazione. In ogni caso genitori hanno il diritto di chiedere al dirigente scolastico, per eliminare qualsiasi dubbio, la documentazione riguardante la mensa scolastica. In base alla norme sulla trasparenza (L. 24171990) ogni cittadino ha diritto ad ottenere la documentazione che riguarda le mense, i contratti di appalto e tutta la documentazione relativa.

La ASL competente territorialmente è responsabile insieme alla scuola ed al gestore del servizio mensa di tutte le anomalie che possano verificarsi negli istituti. Le segnalazioni, laddove necessario, vanno fatte alla ASL competente ed al Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri (NAS).

Nella scuola dei vostri figli è prevista la commissione mensa?

photo credit: iStock.com/monkeybusinessimages & Smiling Reese via photopin (license)

 

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Mamma&avvocato civilista, laureata alla Federico II di Napoli, esperta di diritto di famiglia e dei minori...innamorata della vita, di mia figlia e del mio lavoro...sempre di corsa tra Tribunali-uffici-studio-casa seguendo istinto, desideri ed i valori in cui credo...su tacco 12 of course...

5 Comments

  1. Salve, ho una domanda a cui non riesco a trovare risposta perché non mi viene data da chi di competenza a scuola. La materna di mio figlio prevede orario prolungato e il servizio mensa inizia puntualmente in ritardo.l anno scorso inizio a febbraio. Finché non inizia, si è obbligati a far restare i figli fino alle 4? O si possono prelevare alle 13? Le maestre ci obbligano fino alle 4 e non sapendo quale legge regoli ciò non so come difendermi anche solo verbalmente. GRZ in anticipo

    • CLAUDIA CIMATO

      il mal funzionamento del servizio mensa dipende dalla celerità o meno dei bandi di gara per l’assegnazione della relativa gestione.
      le maestre le rispondono così perchè, nel momento in cui i genitori scelgono il tempo prolungato, ci si deve attenere al relativo orario.
      questa questione torna puntualmente alla ribalta anche per il problema “cibo da casa”.

  2. CLAUDIA CIMATO

    il mal funzionamento del servizio mensa dipende dalla celerità o meno dei bandi di gara per l’assegnazione della relativa gestione.
    le maestre le rispondono così perchè, nel momento in cui i genitori scelgono il tempo prolungato, ci si deve attenere al relativo orario.
    questa questione torna puntualmente alla ribalta anche per il problema “cibo da casa”.

    • anna marrazzo

      e quindi come dovrei comportarmi? come mamma e a nome di altre mamme non ci possiamo mettere a fare le frittatine alle 7.30 del mattino perchè la maestre dicono cosi, per questo motivo volevo sapere se c’è una legge, una circolare o qualsiasi direttiva del miur in cui viene indicato che anche senza mensa i bambini devono restare per l’orario prolungato o se, in caso contrario, non ho nessun obbligo a farlo restare oltre le 13 finchè non viene garantito il servizio mensa. l’intento mio è sicuramente rispettare la legge e qualsiasi disposizione ma vorrei conoscere i miei diritti, il nostro problema è la mancanza di conoscenza dei nostri diritti e questo permette gli abusi di potere delle scuole e delle maestre. grazie di cuore per ogni eventuale aiuto che mi potete fornire, vi ringrazio in anticipo

      • Claudia

        A marzo c’è stata una circolare del Miur sulla possibilità di portare la “schiscetta” da casa.
        Può fare presente la questione al dirigente scolastico e trovare una soluzione che moderi le varie esigenze