Inizio scuola primaria: ecco cosa cambia e come preparare i bambini

Settembre si avvicina e per molti di noi sarà un mese di grandi novità! Per tanti bambini sarà il momento di iniziare la scuola primaria (o scuola elementare) e lì si fa sul serio, non si gioca più ma si studia…

Ma come possiamo aiutare questi bambini a vivere il passaggio alla scuola “dei grandi” nel modo più sereno e naturale possibile?

Dalla scuola materna alla scuola primaria: cosa cambia?

Analizziamo, prima di tutto, i cambiamenti che li aspettano:

Insegnanti

È importante che i bambini nutrano nei confronti degli insegnanti sentimenti di rispetto e fiducia, evitiamo quindi di criticare la maestra che dà troppi compiti davanti ai nostri figli. Piuttosto, in un’ottica di collaborazione, manteniamo con la scuola un costante dialogo e riferiamo eventuali perplessità o critiche direttamente a chi di dovere.

Compagni

Il bambino, all’inizio, potrebbe sentirsi un po’ spaesato tra tanti volti nuovi, ma se invitiamo piccoli gruppetti di bimbi a casa, sarà più facile fare amicizia e anche andare più volentieri a scuola!

Autonomia e attenzione

Cerchiamo di abituare i bambini ad essere autonomi e responsabili nell’occuparsi di se stessi e delle proprie cose. Coinvolgiamoli ad esempio nell’acquisto del materiale scolastico e poi assegniamogli il compito di preparare lo zaino tutte le sere. Anche mentre giochiamo, invitiamo i nostri figli a prestare attenzione a ciò che diciamo e verifichiamo che riescano ad eseguire le istruzioni impartite loro (siano anche dei passi di un ballo) e alleniamoli a restare concentrati senza alzarsi dalla sedia almeno per dieci minuti… altrimenti, a scuola sarà dura restare seduti tanto tempo senza cedere alle distrazioni!

Per abituarli a stare attenti ed eseguire dei semplici “compiti”, potremmo leggere dei libri insieme a loro e commentarli insieme, magari proponendo poi loro di fare un disegno ispirato alla lettura. Oppure potremmo anche giocare a memory o ad altri giochi che sviluppino anche la memoria.

Disciplina e scolarizzazione

Se alla scuola dell’infanzia c’erano regole più soft ed educatrici pronte ad aiutare e coccolare in un ambiente quasi familiare, ora il clima che li aspetta è più severo e rigido e imporrà limiti e regole alla libertà a cui il bambino è abituato. Cerchiamo di far capire, perciò, che in aula non si gioca (potrà giocare, però, durante la ricreazione o al ritorno a casa), che durante la lezione non ci si può alzare o parlare quando si vuole e che non potrà avere l’attenzione dell’insegnante tutta per sé.

Regole

Facciamo osservare anche a casa le regole basilari della convivenza e del rispetto, come per esempio, quella di rispettare il turno per poter parlare o per usare qualcosa che appartiene a tutti e di non alzarsi da tavola prima che tutti abbiano finito di mangiare.

Studio

Non influenziamo noi per primi il giudizio che i nostri figli avranno sullo studio e non facciamolo sembrare un dovere noioso! Piuttosto, cerchiamo di arricchirlo e di stimolare interesse e curiosità per i diversi argomenti, mostrandone i risvolti pratici o proponendo piacevoli approfondimenti (per esempio, un dvd da guardare insieme o una gita magari ad un museo per bambini).

No distrazioni

Bisogna studiare con interesse e curiosità, ma anche con serietà, perciò facciamo comprendere da subito i vantaggi di un buon metodo di studio. I primi tempi vorrà dire anche solo, per esempio, scegliere un luogo tranquillo per svolgere i compiti, eliminando le distrazioni (pc, tv, giochi, telefoni ecc.).

Buone abitudini

Attenzione a come organizziamo le giornate dei nostri figli. I bambini che ora inizieranno la scuola primaria hanno più che mai bisogno di avere poi tempo libero per giocare o anche annoiarsi, perciò non rendiamo i loro pomeriggi una corsa continua tra compiti e corsi vari.

Inoltre, facciamo in modo che la loro alimentazione sia sana ed equilibrata e che dormano un numero sufficiente di ore, in modo che la mattina possano andare a scuola freschi e riposati.

Probabilmente, già durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, i nostri figli avranno imparato le lettere e i numeri e, magari, anche qualche parola straniera, grazie a progetti ponte che hanno l’obiettivo di creare una sorta di continuità tra i due gradi di scuola. Non affanniamoci quindi a voler insegnare loro a leggere, scrivere e contare in più lingue prima dell’inizio della scuola! Ora è più importante cercare di trasmettere entusiasmo e fiducia per la nuova avventura, piuttosto che nozioni e preoccupazioni, perciò niente ansie da prestazione né per noi né per loro!

Ogni bambino – come ogni genitore! – ha i suoi tempi di adattamento e crescita, perciò mostriamoci fermi, ma anche comprensivi e pazienti verso eventuali “capricci” o strategici mal di pancia, ma anche verso eventuali problemi o regressioni. Il bambino deve sapere che noi comprendiamo il suo stato d’animo e non sottovalutiamo le sue paure o difficoltà, ma cerchiamo, comunque, di insegnargli ad affrontare la vita e le esperienze nuove con serenità, curiosità, voglia di imparare e mettersi in gioco e un po’ di sana leggerezza!

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Author

Laureata in Economia per inerzia e poi in Scienze della Formazione per passione, ora sono felicemente educatrice e mediatrice familiare (e ancora manager, ma solo per se stessa!). Adoro giocare con mia figlia, ma non mi sentirei completa senza il mio lavoro così, da brava – per modo di dire! - MammAcrobata, provo a conciliare tutto, a costo di star sveglia fino a tarda notte. Da anni, collaboro con diverse Associazioni che difendono i diritti dei minori e sostengono famiglie che vivono situazioni di disagio o sofferenza. Sono socia di un'Associazione, in cui mi occupo di formazione ed essendo appassionata di comunicazione e scrittura, sono anche scrittrice, blogger e web writer.

1 Comment

  1. anche io lo scorso anno in questo periodo ero in super ansia, cercavo di non mostrarlo ma dentro bollivo…poi è andata benissimo senza particolare disagio nell’adattarsi alla nuova situazione. complici degli insegnati stupendi che hanno saputo con intelligenza associare studio a gioco. addirittura portandoli in giardino sotto la neve. per quanto riguarda le attività extrascolastiche/sportive, credo che ogni genitore debba programmare in base al proprio figlio. il mio faceva ben 3 sport. e per fortuna. aveva bisogno di movimento. altri bambini più tranquilli hanno bisogno di “poltrire” a casa perchè si stancano troppo.