Diventare mamma è la cosa più bella del mondo, un miracolo. Ma prima bisogna affrontare il parto, un processo tanto naturale quanto doloroso. Per ogni donna, il parto non si svolge allo stesso modo: ascoltando diversi racconti, c’è chi afferma di aver partorito in velocità e senza pressoché accorgersene; per altre, invece, il travaglio è stato lungo e faticoso e il parto molto doloroso. Per questo, è data alla futura mamma la possibilità di scegliere se agevolare il procedimento mediante la somministrazione dell’analgesia epidurale. Siamo certe che ne avrete già sentito parlare, ma di sicuro ci sarà un po’ di confusione sull’argomento. Ecco allora un utile vademecum per capire di che si tratta, i pro e i contro.

Analgesia epidurale: di cosa si tratta?

Un’unica raccomandazione, prima: ricorrere o meno all’epidurale dev’essere una scelta soggettiva, solo vostra. Non fatevi convincere di essere sbagliate o meno mamme se decidete di fare l’epidurale: la vostra soglia del dolore la conoscete solo voi e soprattutto, lo stress oltre ogni misura del parto si ripercuote poi anche sul bambino. Ciò che importa è che partoriate in serenità e totale sicurezza, non quello che dice la capo ostetrica o la vecchia zia.

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Epidurale: stime e statistiche

Se state pensando a un parto epidurale, non siete le sole: oltre il 60% delle donne arriva in ospedale, richiedendo questo tipo di analgesia, che si dimostra sicura, riportando solo una complicazione grave su 3 mila gravidanze.

Epidurale: cos’è? Come funziona?

Innanzitutto, l’epidurale è un tipo di analgesia, non è un’anestesia: infatti, offre sollievo dal dolore, ma non lo cancella del tutto, né toglie sensibilità e lucidità. Si tratta di un intervento indolore eseguito dall’anestesista, durante il travaglio: il medico inserisce un piccolissimo catetere nella schiena, in una membrana esterna che ricopre il midollo spinale, mediante il quale vengono somministrati alla partoriente i farmaci per alleviare il dolore in zona pelvica.

I pro dell’epidurale

Ve li riassumiamo per punti:

– è il metodo più efficace e indicato per combattere il dolore durante il parto

– riduce la produzione dell’ormone dello stress e dà relax immediato

– se la mamma soffre di tocofobia, ovvero ha paura del parto, può essere una valida alternativa al parto cesareo

– non preclude la possibilità di allattare.

I contro dell’epidurale

– interrompe la produzione naturale di endorfine, medicalizzando l’induzione del parto

– potrebbe avere diversi effetti collaterali transitori, come cefalea, lombalgia, incontinenza urinaria e ronzio alle orecchie

– potrebbero verificarsi effetti collaterali più seri, come ipotensione materna, bradicardia fetale (rallentamento della frequenza cardiaca del feto), riduzione delle contrazioni, che può quindi  allungare i tempi del parto e rendere necessaria la somministrazione di ossitocina con la flebo.

Quando è consigliata l’epidurale?

– Se la futura mamma è particolarmente ansiosa e paurosa e preferisce addirittura il parto cesareo piuttosto che quello naturale

– se il travaglio si protrae per ore e ore e la futura mamma è stremata e non risponde più alle richieste di collaborazione dei medici

– se la futura mamma soffre di alcune patologie che la rendono fisicamente incapace di sopportare lo stress del travaglio, come insufficienza cardiaca e/o respiratoria o è a rischio di ictus

Epidurale e tatuaggi

Fate attenzione ai tatuaggi in zona lombare: in molti vi sconsiglieranno l’epidurale, in quanto l’ago potrebbe portare l’inchiostro in profondità e potrebbero sorgere infezioni.

Metodi alternativi all’epidurale per combattere il dolore

L’epidurale non è l’unica via per sconfiggere il dolore indotto dal parto. Qui di seguito, alcuni metodi anche naturali per lenirlo:

Corso preparto: Durante questi corsi, l’ostetrica e il team medico spiegano alla futura mamma le diverse fasi del travaglio e del parto, per arrivare preparata al fatidico momento. Inoltre, insegnano tecniche di rilassamento, da mettere in atto tramite la respirazione e il training autogeno, per alleviare lo stress durante il travaglio.

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– Agopuntura: Il medico agopuntore stimola manualmente o con elettrostimolazione alcuni punti precisi situati nella mani, nelle gambe e lungo la colonna vertebrale, per lenire il dolore e rilassare la muscolatura.

– Idropuntura: Con questa tecnica, il medico inietta sottopelle in alcuni punti propri anche all’agopuntura della soluzione fisiologica, che riduce immediatamente il dolore, per un beneficio che può durare anche fino a due ore.

Autoipnosi: Vi sono dei corsi che insegnano alle future mamme a entrare in una sorta di trance, per imparare a vivere il travaglio in uno stato di dormiveglia. 

– Parto in acqua: Molte mamme lo scelgono in quanto l’acqua ha un effetto massaggiante e rilassante sulla muscolatura, soprattutto in zona pelvica. Inoltre, facilita le spinte, quindi l’espulsione del neonato.

– Massaggi: In alcuni centri, sono le stesse ostetriche che praticano massaggi shiatsu o tuinà sulle puerpere per aiutarle a rilassarsi e a non sentire il dolore.

 

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Innamorata della vita, dei viaggi, della buona cucina. Smanettona, amo i social e la condivisione, più offline che online: le lunghe tavolate, le domeniche in famiglia, la risate esagerate. Freelance per vocazione, lavoro sul web dal 2009, nel 2013 divento co-founder di PaperProject.it. Nel 2016 realizzo il mio più grande sogno: diventare la mamma di Giacomo.

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