Decidere in coppia - Mammeacrobate

Nei giorni scorsi si è svolto a Milano il primo di una serie di quattro incontri dal titolo “Scuola Genitori – Fare squadra per educare i figli” promossi dal Centro Psicopedagogico per la Pace e la Gestione dei Conflitti (con il patrocinio di Comune e Provincia).

Trovate in questo post un po’ di informazioni sui corsi.

Non vi dico che ho partecipato, onestamente non mi sento più così coinvolta in prima persona nell’educazione dei bambini, però ho letto molto volentieri il resoconto che ne dava il Corriere della Sera sabato 2 febbraio con il titolo “non sappiamo più educare?”

Mi ha poi particolarmente appassionato la testimonianza di una mamma che sostiene come “decidere in coppia, questo sì è difficile”.

E qui mi riallaccio a quanto ho appena scritto a proposito della Famiglia, come cioè alla base, ma proprio alla radice della Famiglia ci sia la coppia, in ogni momento, in ogni situazione, in ogni atto, la coppia deve essere unita anche se magari fisicamente lontana.

Dice la mamma in questione : “certe piccole decisioni sul quotidiano dei bambini vengono prese con il pilota automatico senza stare troppo a pensarci. Il compagno però potrebbe avere una visione differente e comportarsi di conseguenza. Bisogna rifletterci e parlarne”.

E io vorrei aggiungere e mettersi sempre in discussione senza pretendere che il nostro punto di vista sia quello perfetto.

Come possiamo aspettarci che i nostri bambini capiscano, si adeguino, adattino i loro pensieri e atteggiamenti a due adulti che non sono in sintonia tra loro. E’ vero che il tempo a disposizione di due giovani genitori oggi è molto risicato, ma proprio perchè è poco va valorizzato al massimo.

E voi avete letto l’articolo del Corriere? Cosa ne pensate?

 

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1 Comment

  1. Cara nonna acrobata,
    anch’io ho letto l’ articolo del Corriere e,dato che insegno da qualche anno, mi sono ritrovata in quanto descritto pensando alla reltà scolastica. Genitori bambini, li chiamiamo noi (noi maestre …nonne). Infatti per essere sicure di un avviso firmato o di una giustificazione compilata, dobbiamo far leva sugli alunni, che a volte ci commentano: – Le sono stato addosso, ma poi mi ha detto che non aveva proprio tempo!