Citomegalovirus in gravidanza: il racconto di mamma Sofia

La gravidanza e’ un momento magico ed indimenticabile nella vita di una donna ma a volte può diventare un vero incubo, quando si insinua la paura per la salute del bimbo che si porta in grembo. Mamma Sofia ci racconta i momenti difficili vissuti durante la sua seconda gravidanza, con la finalità di informare le future mamme su alcuni comportamenti che è bene tenere per non correre rischi

Sofia, sappiamo che anche tu sei mamma. Ci descrivi la tua famiglia?

Sono sposata con Stefano da sei anni e ho due bambini: Davide di due anni e Dario di qualche mese.

A volte ricordiamo, ridendo, di quando eravamo fidanzati e sognavamo di avere due bambine o almeno una; ora siamo così innamorati dei nostri figli che – se ne aspettassimo un terzo – vorremmo un altro maschio!

Davide e Dario sono molto vivaci, allegri e “affamati” di stimoli e novità; ci impegnano molto, ma ci riempiono la vita di una gioia senza pari.

La tua seconda gravidanza non è stata facile, ce la vuoi raccontare?

I primi cinque mesi son dovuta stare a letto, a causa di una minaccia di aborto; la ginecologa mi aveva detto che potevo alzarmi soltanto per andare in bagno e per mangiare.

Per fortuna c’era mio marito Stefano a occuparsi di Davide, che allora aveva un anno e mezzo.

Invece di alzarmi per mangiare, preferivo consumare i pasti a letto e alzarmi per dare la pappa a Davide, così aiutavo un po’ Stefano; quando Davide avanzava del cibo, ci tenevo a finirlo io, perché si trattava sempre di alimenti freschi, completi, rigorosamente bio: il massimo per una donna incinta.

Il 19 dicembre al Buzzi, dove avevo deciso di partorire ed ero seguita per sospetto diabete gestazionale, mi hanno dato degli esami da fare.

Due giorni dopo, il 21, ho ritirato gli esiti degli esami e ho letto dei valori fuori norma relativi a un certo Citomegalovirus; prima di inviarli alla mia ginecologa, mi sono fatta un giro su Internet per vedere cosa significavano: ho scoperto che avevo l’infezione in corso o contratta di recente e, sgomenta, mi sono precipitata al Pronto Soccorso del Buzzi.

Ho dovuto aspettare il “Test di avidita’” del 28 dicembre per sapere approssimativamente quando era avvenuto il contagio (la gravita’ dei danni riportati dal nascituro infettato dipende infatti dalla datazione dell’infezione)…i giorni di attesa sono stati un incubo di angoscia e dolore.

L’angoscia mi stringeva il cuore e il dolore penetrava nel cervello come una lama; dormivo due ore per notte e leggevo su Internet tutto il possibile sul Citomegalovirus.

Il 28 dicembre al Buzzi mi hanno comunicato che mi sono infettata nel terzo trimestre e non prima, probabilmente al nono mese, quando ho avuto un forte mal di gola; il bambino per fortuna non ha riportato danni e. dall’esame del suo sangue e delle sue urine effettuato dopo la nascita, non e’ risultato aver contratto l’infezione.

Purtroppo sei quindi venuta in contatto con la minaccia costituita dal Citomegalovirus.  Ci sai spiegare di cosa si tratta?

Il Citomegalovirus e’ un virus diffusissimo, che si trasmette mediante il contatto diretto delle nostre mucose (bocca, naso, occhi, genitali) con i fluidi corporei di persone infette (saliva, urina, lacrime, liquido seminale, liquido vaginale, sangue).

La maggior parte degli individui sani, adulti o bambini, che contrae la malattia non manifesta sintomi e non si accorge dell’infezione; solo alcuni soggetti manifestano sintomi modesti quali febbre, mal di gola, affaticamento e ingrossamento dei linfonodi.

L’infezione dura una o due settimane nell’adulto in buona salute, mentre nei bambini che vengono infettati entro il terzo anno di vita l’infezione dura molto di più: in media 18 mesi, con un minimo di 6 e un massimo di 42 (ossia tre anni e mezzo); per tutto questo tempo questi bambini sono infettivi e possono trasmettere il  virus ad altri.

Tra i bambini di meno di tre anni che frequentano asili nido ce n’è almeno uno su quattro che elimina il CMV attraverso la saliva e le urine. Per questi motivi, il fattore di rischio più importante per contrarre l’infezione è l’esposizione frequente e prolungata a bambini piccoli.

L’infezione non desta preoccupazione se contratta da persone adulte o da bambini in buona salute, ma se viene contratta per la prima volta da donne in gravidanza il virus infetta il feto nel 50% dei casi e può provocare danni molto seri (compromissione di vista e udito, ritardo mentale, paralisi di origine cerebrale).

Quali misure è bene prendere per evitare di contrarre il virus? Daresti qualche consiglio alle nostre mamme?

Ogni donna in cerca di una gravidanza o almeno al suo inizio, dovrebbe sottoporsi a un esame del sangue che accerti se ha già contratto o meno il CMV.

Nel caso risulti appartenere a quel 20% di donne che non l’ha mai contratto, è importante che cerchi di evitare tutte le occasioni di contatto con le mucose di persone infette o con i loro fluidi corporei.

Particolare riguardo dovrà tenere nelle relazioni con i bambini in età prescolare (maggiormente tra uno e tre anni di età), che sono spesso altamente infettivi anche se non manifestano sintomi di infezione.

Durante la gravidanza, per evitare l’infezione, dovrà fare attenzione a lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo aver dato da mangiare, fatto il bagnetto, pulito il naso, o cambiato i pannolini a un bambino o toccato i suoi giocattoli; non baciare bambini piccoli sulla bocca, vicino alla bocca o sulle mani; non mangiare il cibo avanzato da un bambino, non usare le sue posate, il suo piatto o il suo bicchiere; non condividere asciugamani con un bambino ed evitare di dormire con lui.

Qual è il tuo stato d’animo attuale?

Sono serena e mi sento molto fortunata ad avere due figli sani, che mi riempiono la casa di gioia.

Cerco di non pensare più a quanto è avvenuto durante la mia seconda gravidanza, a eccezione di quando ho l’opportunità di testimoniare la mia esperienza e informare altre mamme del pericolo rappresentato dal Citomegalovirus.

Ma ogni tanto sento come che in un angolino della mia testa è rimasto un grosso spavento e penso alle mamme a cui è andata meno bene che a me, a tutte quelle mamme la cui fatica di accudire un bambino piccolo non è alleviata totalmente dalla gioia (come succede a me), perché c’è sempre il grosso carico di preoccupazione, angoscia e dolore che la disabilità comporta.

photo credit: laura dye via photopin (license)

 

Author

Laura Campagnoli, mamma di Tommaso e Francesco, una passione irrefrenabile per tutto ciò che ruota intorno alla casa ma incapace di gestirla (la casa), un marito superattivo eco-addicted e un lavoro più che full time. Pigra fisicamente ma non di mente. Acrobata come tante mamme in (precario) equilibrio tra lavoro, casa, bimbi, marito, amiche, genitori e nonni, hobby e sport (poco)… e non necessariamente in quest’ordine!

2 Comments

  1. Leggendo questo articolo mi è salito un brivido lungo la schiena e le lacrime agli occhi.
    Ho provato la stessa identica paura che ha provato Sofia nel Settembre 2011.
    Anch’io dopo i normali esami di routine ho trovato il volore del CMV altissimo… la mia ginecologa tra l’altro non mi ha tranquillizzato affatto… continuava a chiedermi come potevo aver preso il virus dopo gli accorgimenti che mi aveva fatto… Dicendomi che a quell’epoca gestazionale avrebbe potuto riporatare seri problemi all’udito…Ero spaventatissima, non dormivo la notte, ho un nipote di 5 anni e potevo averlo preso da lui, continuavo a incolparmi per avergli dato il gelato con il mio stesso cucchiaino…
    Comunque la mia gine mi ha dato il numero di un virologo di pavia, il quale come prima cosa mi ha fatto rifare gli esami e fortunatamente è risultato negativo… era stato solo un errore di laboratorio… Quando mio figlio è nato il 4 ottobre al buzzi gli hanno fatto gli esami delle urine e in effetti era tutto a posto…Ma che paura!
    Ho imparato che prima di tutto quando ci sono questi valori così sballati come prima cosa vanno rifatti…e se dovessi avere un altro bimbo cambio ginecologa!!!!

  2. Maria Elena

    Amore mio, oggi voglio raccontare la storia d’amore nata tra di noi il 2 luglio 2018 quando mamma e papà scoprirono con indimenticabile gioia alle 6 del mattino (sveglia presto per il test con prima pipì ) che tu eri arrivato! Ho i brividi al sol pensiero e non dimenticherò mai quel pianto liberatorio in bagno stretta stretta al tuo papà.
    Era da tanto tempo che volevo farlo e visto che tra qualche giorno sarà il tuo primo anno di vita, mi sembra arrivato il momento …per dire al mondo che la nostra gravidanza non è stata rosea e che abbiamo dovuto superare dure prove con tanta forza interiore e tanta fiducia in Dio… eravamo quasi al quinto mese di gravidanza quando arrivò la notizia dopo la cordocentesi che anche tu avevi contratto il Citomegalovirus, questo dannato virus che la tua mamma aveva preso come infezione primaria all’inizio della gravidanza!ero da sola in casa quando lessi al pc il risultato del prelievo del sangue fetale ed iniziai a piangere disperata senza sosta … e tu cosa facesti? Iniziasti a darmi calci insistentemente proprio per ricordarmi di stare tranquilla perché tu eri lì con me e volevi consolarmi..avevo 5 giorni per decidere cosa fare della gravidanza!!! E ovviamente avevamo già deciso che ci saresti stato a qualunque costo! Nove mesi vissuti con ansia e preoccupazione sì (sarei ipocrita a dire il contrario), ma sempre col sorriso tra le labbra e la felicità di quel magico momento che finalmente ci portó alle 3:45 AM del 9 marzo…eri sano! Stavi benissimo ! Eri perfettoooo…. eri il nostro minuscolo esserino da proteggere e amare per tutta la vita!
    Ci tenevo a raccontare la nostrA storia per dire a tutti i genitori di avere coraggio e di crederci sempre! E ci metto la faccia perché il citomegalovirus va sconfitto da noi genitori che non dobbiamo farci prendere dal panico e abbandonare una gravidanza per paura che…. e se poi nasce….
    In quel periodo brutto mi sono documentata tantissimo e purtroppo tanti decidono di sospendere la gravidanza per non avere problemi già appena scoprono di aver contratto il CMV… noi abbiamo detto NO e non potevamo fare scelta migliore! Pensate quanti bambini sani non ci sono… per paura che … e se poi nasce…
    Questo racconto vuole essere di forza per chi si trova in questa situazione, per chi ha paura di non farcela! È dura è vero ma il risultato è grandioso! Ne vale la pena sempre!!!
    Andrea ha quasi 1 anno ed è un piccolo sorridente simpaticissimo essere umano!