Le scuse dei bambini: una top 10 a prova di pazienza!

Oggi parliamo di scuse dei bambini. Un tema che mi vede alquanto ferrata. Negli anni passati a scuola e con le famiglie, infatti, ne ho collezionate talmente tante che sto seriamente pensando di scrivere un libro. Sentite dai diretti interessati colti in fragranza di marachella (tipo disegni sui muri, bagni allagati, inzzuppamenti nelle pozzanghere nonostante ripetuti “NO”, giusto per capirci ) o raccontate da genitori sull’orlo di una crisi di pazienza, mi hanno piano piano convinto che nessuno sappia inventarle come loro e che, per questa abilità, meriterebbero l’Oscar per la fantasia e per la faccia tosta.

Qualche esempio? Sicuramente, tra queste, almeno una è toccata anche a voi!

Le scuse dei bambini: la top 10

1. Non sono stato io!

Prima regola: negare, sempre. Anche di fronte all’evidenza!

2. Me lo ha detto il mio cervello

Ma guarda un po’… l’ho sempre detto io che il cervello dei bambini è un’entità a sé stante, ma nessuno mi ha mai creduto.

3. Ma tu mi avevi detto sì!

Le cose sono 2: stanno bluffando o ve lo hanno strappato in qualche momento di distrazione! Qui tocca a voi negare a oltranza. Dopotutto, è la vostra parola contro la loro. Tiè!

4. Ma la nonna me lo fa fare!

Sì, lo so cosa state pensando. A questa nonna bisognerà dirgliene quattro. La stessa che con voi aveva livelli di permissività che la Rottermeier a confronto è un agnellino. È la legge del karma. Un giorno (moooolto lontano) toccherà a voi.

5. Non volevo, mi hanno costretto.

Chi? Gli alieni durante l’ultimo viaggio interspaziale?

6. É stato il cane…

Interessante. Peccato che non ce l’avete!

7. É stato lui/lei! Io gliel’avevo detto che non si poteva! 

In genere il lui o la lei in questione sono i fratelli minori. Che ancora né camminano, né parlano. I geni del male proprio!

8. L’ho chiesto a papà 

Qui ci addentriamo in un terreno minato. Prima di inveire contro il caro consorte, verificate! Il 99,9% delle volte non sarà vero. Per il restante 0,1% lascio a voi la sentenza.

9. Stavo dormendo e ho fatto il sonnambulo 

Che madri degeneri, non vi siete mai accorte di questo grave problema? Toccherà proprio una bella visita dal dottore. Appena pronuncerete questa opzione, confesseranno in un nanosecondo.

10. Non lo faccio più, lo giuroooo!

Il tutto corredato da occhioni imploranti stile Gatto con gli stivali di Shrek. Avete presente? Hanno già capito tutto.

La verità? Com’è, come non è, a me fanno un gran ridere. E sempre più spesso mi ritrovo a pensare… meno male che ci sono loro!

photo credit: Unsplash – Jordan Whitt

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.

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