Rottamazione cartelle Equitalia: cos'è e come funziona - Mammeacrobate

Oggi parliamo di un argomento un po’ diverso dal solito ma di sicuro interesse: la cosiddetta “rottamazione” delle cartelle. Abbiamo chiesto alla Dottoressa Commercialista Francesca Motola, che collabora da tempo con noi, di darci una mano a capire meglio di cosa si tratta e anche qualche consiglio.

Francesca, ultimamente si sente parlare spesso di rottamazione delle cartelle e dell’abolizione di Equitalia, puoi spiegarci esattamente di cos’è?

Il decreto fiscale, collegato alla manovra di bilancio approvato lo scorso dicembre ha stabilito che dal 1° luglio 2017 la competenza per la gestione e riscossione delle cartelle passa da Equitalia all’Agenzia delle Entrate, quest’ultima subentra quindi a tutti gli effetti nei rapporti giuridici, attivi e passivi, nonché processuali, delle società del gruppo Equitalia.

Per chi ha pendenze con l’erario quindi di fatto cambia l’interlocutore, ma non la sostanza cioè le passività rimangono, tuttavia il decreto menzionato introduce la possibilità di definire in via agevolata suddette posizioni.

Quali cartelle sono oggetto della rottamazione e per quali debiti?

Innanzi tutto si tratta di ruoli affidati agli agenti della riscossione negli anni compresi tra il 2000 ed il 2016, quindi non sono agevolabili cartelle più vecchie o molto recenti (del 2017).

La definizione riguarda le cartelle di pagamento, gli avvisi di accertamento esecutivi emessi dall’Agenzia delle Entrate, gli avvisi di addebito dell’Inps per somme riferite a: imposte (Irpef, Ires, Irap, Iva, addizionali regionali e comunali, etc.), contributi previdenziali Inps e Inail, tributi locali (Imu e Tasi), ma in questo caso solo se l’Ente impositore si é avvalso di Equitalia per riscuotere il credito.

Aderendo alla procedura il contribuente può pagare solo le somme iscritte a ruolo a titolo di capitale, di interessi legali e di remunerazione del servizio di riscossione. Non sono dovute dunque le sanzioni, gli interessi di mora e somme aggiuntive gravanti su crediti previdenziali.

Come funziona la procedura?

Entro il 28 febbraio, Equitalia ha inviato ai contribuenti una lettera per informarli su cartelle e avvisi, ancora non in loro possesso, ma che potrebbero rientrare nella definizione agevolata.

Chi riceve la comunicazione viene informato del debito a suo carico prima della notifica vera e propria della cartella, così in questo modo il contribuente ha la possibilità, se vuole, di poter aderire alla definizione agevolata entro il termine ultimo – 31 marzo 2017 anche se è in corso l’approvazione di una probabile proroga al 21 aprile 2017 – fissato dalla legge, presentando la domanda presso gli sportelli o tramite Posta Elettronica Certificata.

Equitalia invierà poi entro il 31 maggio del 2017, una comunicazione ai contribuenti che hanno aderito in cui sarà indicata la somma dovuta, insieme ai relativi bollettini con le date di scadenza dei pagamenti. Per chi sceglie una sola rata la scadenza è fissata nel mese di luglio 2017. Chi preferisce pagare in più rate potrà chiederne fino a un massimo di cinque. In questo caso la scadenza della quinta e ultima rata è fissata a settembre del 2018.

Conviene aderire alla rottamazione?

A questa domanda ovviamente non è possibile dare una risposta univoca perché la valutazione va fatta in ragione delle proprie difficoltà finanziarie e dell’entità dei debiti in essere.

La convenienza può venire meno in caso di rateizzazioni già in corso molto lunghe (72 rate o addirittura 120), in questi casi bisogna valutare bene se aderire o meno in quanto occorre ricordare che il mancato pagamento anche di una sola rata comporta la perdita delle agevolazioni e che la rateazione massima consentita con la rottamazione è di sole 5 rate.

Un altro aspetto discriminante è l’entità delle sanzioni che in caso di avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate possono arrivare fino al 120% dell’imposta non pagata. E’ evidente che in questi casi, e secondo le disponibilità finanziarie del contribuente, è certamente conveniente rottamare il ruolo.

Anche in caso di piccole pendenze vale la pena valutare la rottamazione perché di fatto azzerandosi le sanzioni e le more, è l’occasione per sistemare qualche debito con forte sconto.

Quali consigli dare ai nostri lettori?

Prima di procedere é bene avere chiara la propria effettiva situazione debitoria. Per farlo è sufficiente munirsi di codice pin personale rilasciato dall’Agenzia delle Entrate oppure dall’Inps e accedere con le proprie credenziali al portale

www.gruppoequitalia.it/equitalia/opencms/it/modulistica/Definizione-agevolata/index.html

All’interno della propria pagina personale é possibile consultare l’estratto conto relativo alla propria posizione debitoria (se esistente) o l’elenco di eventuali procedimenti chiusi o in essere.

In caso di dubbio consultare sempre un professionista del settore o rivolgersi ai patronati o Caf per avere chiarimenti.

Infine, diffidare di comunicazioni o lettere non conformi ai modelli di legge e provenienti da enti diversi da quelli istituzionali, perché spesso dietro queste comunicazioni si nascondono vere e proprie truffe.

 

 

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Author

Sono Francesca, mamma di Sofia e del piccolo Pietro. Dal 1999 svolgo la professione di commercialista, prima presso studi medio-grandi di Milano e da sei anni in proprio. Sono anche membro attivo della commissione giovani presso l’Ordine di Milano dove seguo i praticanti nello svolgimento del tirocinio al fine della preparazione all’esame di stato. Negli anni ho consolidato la mia esperienza soprattutto nell’area fiscale e societaria, tuttavia oggi mi occupo un po’ di tutto, spaziando dal contenzioso tributario, al fallimentare, dal no-profit all’assistenza a società filiali italiane di case madri estere, alla consulenza per neo imprenditori. Confeziono bomboniere per hobby e per le amiche e sono un’assidua frequentatrice del Piccolo Teatro di Milano. Cosa farò da grande? Semplice, parteciperò al Campionato Adulti di pattinaggio artistico su ghiaccio, mia grande passione da sempre!

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