Procreazione assistita: tutti i trattamenti legali in Italia - Mammeacrobate

La parola procreazione assistita richiama attorno a sé un alone di confusione, mistero e a volte errore. E dal momento che riceviamo numerose domande in merito, cerchiamo di fare chiarezza sulle basi: cosa significa procreazione assistita? In cosa consiste? E quali sono i trattamenti consentiti e legali in Italia?

Procediamo quindi con ordine.

Cosa significa procreazione assistita?

Procreazione assistita o artificiale che dir si voglia significa la procreazione con metodi a supporto e in aiuto che siano di carattere chirurgico o farmacologico o altro tipo. Parliamo di una traduzione letterale quindi: procreare con assistenza.
Spesso si fa confusione però con il termine fecondazione probabilmente per le numerose volte in cui si sente parlare di fecondazione artificiale, ma le due cose sono distinte e diverse. Alle volte quello che complica la già difficile comprensione della cosa dal punto di vista medico sono le sigle. Ad esempio la procreazione medicalmente assistita è anche chiamata PMA, meglio saperlo.

In cosa consiste la procreazione assistita?

La procreazione assistita consiste in un aiuto medico nell’atto di mettere al mondo un figlio. Là dove la coppia dopo 12-24 mesi di rapporti mirati al concepimento non ottiene risultati, a quel punto si può iniziare a pensare ad un intervento assistito. Partendo dal presupposto che i dati stimano un 20% di coppie che ricadono in questo problema, il fatto di cercare figli senza riuscirci è motivo di forti depressioni e crisi per le coppie, da qui l’esigenza di creare una serie di interventi medici a contrastare l’infertilità.

Come si arriva alla procreazione assistita?

I tempi precisi con cui la coppia decide di arrivare alla procreazione assistita sono variabili, ma come detto i dati indicano un periodo dai 12 ai 24 mesi oltre il quale la coppia inizia ad essere ritenuta soggetta a infertilità.
Come primo passo quindi serve consultare un ginecologo e iniziare a fare un percorso insieme a lui.

1. Parlare con il ginecologo
Il primo step per capire se serva o meno la procreazione assistita è parlare con il medico, sentire il suo parere, raccontare le propria storia di coppia in ambito medico e avere un suo primo consulto.

2. Esami e analisi
Il secondo passo consiste in una serie di esami che vengono prescritti, a seconda delle situazioni, dal ginecologo. Ci sono una serie di analisi che ogni centro ha e che fa eseguire alla coppia prima di parlare di procreazione medicale assistita.
Prima si cerca di capire se davvero serve o meno in poche parole.

3. Selezione del trattamento migliore o adatto alla coppia
Essendoci diversi trattamenti nella procreazione assistita, una volta fatte le analisi e consultato il medico, con lui, si va a scegliere quale sia il metodo più adatto alla coppia.

Quali sono i trattamenti di procreazione assistita legali in Italia?

Naturalmente come in tutte le cose ci sono diversi livelli di procreazione assistita. Un livello più semplice (che include la stimolazione dell’ovulazione con terapie farmacologiche per esempio) e un livello più complesso con fecondazioni in vitro o all’interno del corpo della donna.
Qui vi mettiamo i trattamenti di procreazione assistita più diffusi e possibili in Italia.

1. Fecondazione eterologa

Questo processo, come illustrato nella pagina dedicata alla fecondazione eterologa di IVI, clinica italiana che si occupa di riproduzione assistita, prevede che una donna (non fertile) ricorra agli ovuli di un’altra donna, donatrice, per poter realizzare il suo sogno di maternità.
La fecondazione eterologa ha subito una lunga storia in Italia, ma ad oggi è legale nonostante i suoi diversi trascorsi. Si va quindi a fecondare gli ovuli della donatrice con gli spermatozoi del compagno, una volta creati gli embrioni questi vengono trasferiti nella donna della coppia non fertile.
Ovviamente parliamo di un processo molto complesso dal punto di vista medico, ma non è questa la sede per spiegarlo.

Questa soluzione ad esempio è particolarmente indicata nelle donne che non hanno più un buon funzionamento dell’ovulazione (a causa della menopausa per esempio o di malattie ereditarie) o in donne in cui l’ovulazione ormai non è più sufficiente a causa dell’età avanzata o ancora per chi ha avuto aborti ripetuti.

2. Inseminazione artificiale

L’inseminazione appare più semplice come metodo: si tratta dell’inserimento in modo artificiale degli spermatozoi nell’utero della donna al fine di aumentare le possibilità che questi spermatozoi hanno di fecondare ovulo. Si va ad agevolare l’incontro con entrambi i gameti.
Con questo metodo si vanno ad aumentare le possibilità, visto che la donna riesce di norma a produrre solo un ovulo a ciclo mestruale fertile.

Questo trattamento invece ben si presta la dove l’uomo ha problemi di motilità o concentrazione di spermatozoi, oppure in casi di alterazione del collo uterino della donna o ancora in caso di problemi di ovulazione.

3. Fecondazione in Vitro (FIV)

Se gli altri due trattamenti prevedono la procreazione assistita mediamente nel corpo della donna, con la fecondazione in vitro si sposta il discorso e si parla appunto di procreazione in vitro. L’unione dell’ovulo e dello spermatozoo quindi avviene in laboratorio e solo una volta ottenuti gli embrioni questi verranno trasferiti nell’utero materno. Si tratta di un trattamento di procreazione assistita utilizzato quando se ne sono provati altri precedentemente senza successo. Si tratta di un livello ancora più complesso rispetto all’inseminazione artificiale, per esempio.

Si applica la fecondazione in vitro in donne con assenza o lesioni delle tube di Falloppio, o con endometriosi avanzata o con numero di ovociti limitato o ancora in caso di fattore maschile severo. Sono tutti casi più specifici ed è sempre bene valutare caso per caso con i medici professionisti. Qui vi diamo solo alcune indicazioni generiche e informative.

4. Preservazione della fertilità

Rientra nella procreazione assistita mediamente anche il trattamento che si occupa di preservare la fertilità di una donna.

I casi in cui si può ricorrere a questo genere di trattamento riguardano sia chi sceglie liberamente di rimandare o posticipare la maternità per ragioni proprie e variegate di carattere personale (la vita, il lavoro o varie) oppure le donne affette da cancro e che devono sottoporsi a cicli di chemioterapia. Anche in donne soggette ad altre malattie quali le autoimmuni questi trattamenti medicali al fine di bloccare e preservare la fertilità possono essere la soluzione giusta.

L’argomento della procreazione assistita però è un argomento anche di attualità che prevede numerosi cambiamenti.
Solo negli ultimi anni ne abbiamo sentito parlare di frequente, per questo l’attualità è quanto mai più importante da seguire.
Serve restare aggiornati.

 

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Giornalista e blogger, in sintesi quando non parlo, scrivo. Ho creato un mio blog di viaggi chiamato Fringeintravel perché amo andare. Fosse per me sarei sempre in mezzo alla natura, ma la realtà è che vivo a Milano, scrivo di moda, benessere, viaggi e senza piastra per i capelli non mi muovo! La contraddizione fa parte di me… E quella citazione "Non si è mai tanto sinceri come quando si è incoerenti" è decisamente la mia preferita.

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