La vera sfida per le mamme: non credersi indispensabili

Oltre che matrigna, anche io sono una mamma. E anche a me capita, come a tutte, di credermi indispensabile.

Dato che una delle mie battaglie culturali, scusate la presunzione, è convincermi e convincere chi ci legge che indispensabili non siamo, vorrei raccontare una storia.

Da un paio di mesi la mia vita è un po’ cambiata: non lavoro più dall’ufficio, ma da casa. Sono una specie di free lance. Almeno ci provo!

È dura conciliare tutto, ma è molto esaltante. Tra i cambiamenti più significativi, come madre, è che sono molto più presente con i miei figli. Prima tornavo a casa la sera tardi, quando erano già addormentati. Oggi riesco a cenare sempre con loro e passare le ore del pomeriggio tardo fino alla nanna assieme a loro.

Una vera gioia: inutile sottolinearlo.

Ma torniamo alla storia che volevo raccontarvi: una mattina la mia bimba piccola, quasi 4 anni, si sveglia e mi dice:

“Mi manca la tata”

La tata è una splendida signora che da quando lei ha 6 mesi si è occupata a tempo pieno sia della piccola, sia del grande, sia della casa.

Quando se ne esce con questa inattesa, ma spontanea, dichiarazione di affetto verso la sua tata è passato circa un mese da che io lavoro da casa e la tata è molto meno presente nella sua vita quotidiana. Le rispondo:

“Proprio domani viene a trovarci e starai un po’ con lei”.

Infatti, mentre accompagno il grande al corso di musica, la piccola resta sola a casa con la tata come era abituata a fare tutti i martedì da un anno e mezzo a questa parte. La sera, dopo che la tata se n’è andata, abbiamo cenato, e siamo pronti per metterci a letto, la piccola mi stupisce un’altra volta. Infatti, prima di addormentarsi, mi guarda coi suoi occhioni vispi e sfrontati e mi dice:

“Sai mamma, mi era mancata tanto la tata”.

Insomma: ribadisce il concetto!!

La morale della storia?

I nostri figli ci vogliono bene, ma vogliono bene e sono legati anche a molte altre persone adulte. I nonni, le tate, le maestre e perché no le matrigne.

Non c’è da essere gelosi, né da preoccuparsi.

Noi siamo i genitori, ma loro sono piccoli individui curiosi di conoscere il mondo e innamorati delle persone che vogliono loro bene. È importante che possano sentirsi liberi di amare gli altri e soprattutto che noi li lasciamo liberi di farlo. Senza temere di sentirci messi da parte.

Vale, soprattutto, per le mamme che lavorano e si sentono sempre in colpa. Per le ex mogli alle prime armi che temono il potere seduttivo delle nuove compagne degli ex mariti sui loro figli. Per tutte le mamme a tempo pieno che sono costrette a sentirsi indispensabili (e magari vorrebbero esserlo un po’ meno!)

photo credit: Oihan eta Edurne via photopin (license)

Author

Giornalista-blogger e mamma-matrigna. Questa sono io. Con il blog mammamatrigna cerco di raccontare gli scuotimenti e le difficoltà di questo doppio ruolo. Lo faccio perché fa bene a me e spero porti sollievo anche a chi mi legge. La famiglia allargata è complessa ma non impossibile. Ci vuole coraggio, amore e pazienza. E un pizzico di ironia. Un pizzico, eh!!

1 Comment