Come aprire una boutique per bambini

Oggi per la nostra rubrica Mamma e lavoro, una nuova storia da raccontarvi! La storia di Jennifer Matrone, americana d’origine, ma italiana d’adozione, che dopo la nascita della sua prima figlia ha deciso di cambiare la sua vita e creare un lavoro a sua misura…mettendo a frutto la sua passione per i vestiti per i più piccoli, offrendo qualcosa di nuovo e originale alle mamme italiane.

Conosciamola insieme…

Ci racconti qualcosa di te, cosa facevi prima di aprire Apple Pie? 

Mi chiamo Jennifer, sono nata e cresciuta a New York, ma vivo a Milano da diversi anni. Ormai mi sento milanese! Ho lavorato in ambito legale per tanti anni, ma dopo la nascita della mia prima figlia nel 2008 sono cambiate tante cose, avevo esigenze e bisogni diversi, ma soprattutto  avevo la voglia di sperimentare e creare qualcosa di mio. È stato così che nel 2010 ho aperto un e-commerce e quest’ anno una vera e propria boutique a Milano, in zona Sempione.

Perché hai pensato di aprire la tua boutique?

Come dicevo, nel 2008 è nata Sophia e grazie a lei ho scoperto l’affascinante mondo dei bambini. Ricordo però, che quando giravo per negozi alla ricerca di tutine ed accessori rimanevo delusa, perché mi sembrava che i prodotti si assomigliassero un po’ tutti e soprattutto sembrava che i colori a disposizione fossero quasi sempre il rosa e l’azzurro. Io al contrario desideravo “usarli tutti i colori”.

Poi mi è venuta a trovare mia mamma da New York con una valigia piena di regali, tutte cose colorate e divertenti e allo stesso tempo pratiche e funzionali. Erano tutte cose che non esistevano ancora in Italia, mi aveva portato le copertine Swaddle di aden + anais, in morbidissima mussola di cotone, il gancio Mommy Hook per attaccare le borse della spesa al maniglione del passeggino e la Sleep Sheep, un’adorabile pecora di peluche che aiuta i piccoli ad addormentarsi.

A quel punto ho pensato che forse anche altre mamme potevano essere alla ricerca di qualcosa di diverso e ho cominciato a selezionare marchi famosi e di tendenza in America e a contattarli. Come succede spesso, da cosa nasce cosa e da due settimane ho aperto la mia prima boutique.

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Ho desiderato questo negozio per tanto tempo, volevo un posto dove incontrare i miei clienti, conoscerli e fargli “toccare con mano” la qualità di quello che vendo. Ma non solo, vorrei anche riuscire a creare un luogo accogliente, dove le mamme possano incontrarsi e scambiarsi consigli, dove possano allattare con tranquillità e dove i bimbi possano giocare e fare merenda.

Come si passa dalla gestione di un e-commerce a quello di un negozio vero?

E’ completamente diverso! Sto imparando tutto, come esporre la merce, come funziona il bancomat. Però devo dire che è bello, finalmente conosco di persona i clienti e posso scambiarci due chiacchiere.

Questa nuova avventura, come ha inciso sul tuo ruolo di mamma?

Devo dire che il risultato per ora è molto positivo. Prima con l’e-commerce lavoravo da casa e quindi come potete immaginare non avevo orari, oggi riesco a dividere molto meglio lavoro e famiglia. Mi concentro più che posso sul lavoro finché rimango in negozio, ma quando torno a casa dedico il mio tempo esclusivamente alle mie tre bimbe e a mio marito.

Tu sei di New York, secondo te il rapporto vita familiare-lavoro, per le mamme italiane, è diverso da quello statunitense? In cosa?

Sì, ci sono alcune differenze. La più importante secondo me, è il fatto che negli Stati Uniti ci siano molto più opportunità  per le donne di trovare un lavoro part-time. L’orario ridotto ovviamente facilità la gestione del ménage famigliare, permette alla donna di occuparsi dei figli, ma anche di svolgere una attività lavorativa, che la gratifichi e le permetta di contribuire all’economia familiare.

Grazie a Jennifer per il suo racconto…sicuramente andremo presto a trovarla!

 

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