Giochiamo insieme: come relazionarsi con i bambini giocando?

Giochiamo insieme? Chissà quante volte ce lo siamo sentiti ripetere dai nostri bambini e quante, a nostra volta ci siamo fatte domande su come stimolarli attraverso il gioco, su quali risvolti ha nel loro percorso di crescita.

Propongo a mio figlio attività adatte alla sua età?  Lo stimolo in modo corretto?  E se si annoia?

Giochiamo insieme: un percorso dedicato al gioco!

Come genitori sappiamo bene che l’attività ludica è molto di più di un passatempo, attraverso cui sperimentarsi e imparare ogni giorno. Proprio per questo, GEPO, noto centro di educazione pediatrica e ostetrica nato a Milano nel 1978, propone Giochiamo insieme, uno speciale percorso di tre incontri dedicato ai genitori di bambini dai 4 mesi ai 5 anni, in cui scoprire come rendere efficace e funzionale questa importante forma di comunicazione.

A guidare i genitori saranno Elisabetta Rossini e Elena Urso, affermate pedagogiste e consulenti esperte di relazioni familiari e di educazione che oggi sono qui con noi insieme a Francesca Rosa, direttore di Gepo,  per darci qualche utile suggerimento e farci conoscere più da vicino i contenuti di questo interessante ciclo di appuntamenti e le attività di Gepo.

Dottoresse Rossini e Urso, che rapporto c’è tra gioco e apprendimento? Perché è così importante?

Più che parlare di rapporto, possiamo dire che il gioco è la modalità di apprendimento dei bambini. Attraverso di esso, i piccoli conoscono il proprio corpo e il mondo che li circonda e non può esserci apprendimento diverso dal gioco. Mano a mano che i bimbi crescono, le attività ludiche si diversificano e procedono di pari passo con il loro sviluppo.
Riassumendo: i piccoli hanno mille domande a cui trovano risposte giocando e il gioco è un desiderio che nasce da un bisogno.

Cosa possiamo imparare sui nostri bambini osservandoli mentre giocano?

Se lasciamo fare i bambini, senza riempirli di giocattoli sofisticati ma permettendo loro di maneggiare oggetti semplici, che stimolano la loro fantasia, vedremo che sanno molto bene a che cosa vogliono giocare. Osservandoli, inoltre, possiamo scoprire come vedono il mondo e cosa proporre loro senza anticipare troppo i tempi. Un suggerimento: è meglio se i giocattoli in casa sono a portata di mano.

A tal fine, è utile approntare un angolino in cui i giochi siano facilmente reperibili dal bambino quando in lui sorge il desiderio di usarli. Questo gesto, all’apparenza molto semplice, costituisce invece una prima forma di sperimentazione dell’autonomia.

Allo stesso modo, imparando a osservare i nostri figli, capiremo anche quali giochi lasciare più in vista, quali buttare…

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Giocare con i figli in modo sereno e non performante: che consigli dareste ai genitori?

Le variabili che entrano in gioco sono davvero tante: età del bambino, presenza di fratelli o sorelle, abitudini, struttura della casa (l’organizzazione degli spazi influisce, ad esempio, sulla sicurezza di sapere che la mamma è presente).

L’ideale è lasciare libertà al bambino, intervenendo il meno possibile e osservandolo discretamente. Quando i bimbi sono molto piccoli, invece, occorre abituarli pian piano a giocare da soli. Questo si può ottenere iniziando ad allontanarsi dalla stanza in cui si trova il bimbo per periodi di tempo via via più lunghi, mantenendo però sempre un contatto vocale, indispensabile quando i bimbi sono ancora nella fase in cui hanno bisogno di sentire la mamma per capire che c’è.

Spesso, quando i bambini sono molto piccoli, i genitori hanno la tendenza a intervenire mostrando loro come funziona un gioco. Un esempio classico? Arriva il contenitore con tante formine di sagome diverse da incastrare in appositi buchi, e il genitore interviene per mostrare subito qual è lo “scopo finale” dell’oggetto. In realtà, mentre il bimbo “sbaglia” foro, o passa minuti interi a toccare la struttura, assaggiando o a lanciandone per terra i pezzi, sta studiando i 5 sensi, sta affinando la propria manualità e sta imparando la correlazione tra causa-effetto: dal gesto del lanciare, ad esempio, dipende il punto in cui il gioco atterrerà!

Lasciamo ai bambini libertà di scoprire il gioco, senza ansia performante, tipica del mondo adulto.

È meglio dare ai bimbi giochi semplici, magari presi proprio da oggetti che abbiamo in casa. Un esempio? I pentolini vecchi che non usiamo più. Via libera, poi, a fogli e pastelli: per i piccoli è un fenomeno dalla portata inestimabile il fatto di riuscire a lasciare un segno.

Per i bambini è un gioco non solo un oggetto, ma anche un momento: aiutare mamma e papà a portare a termine compiti domestici è divertente e educativo. Tutto ciò che tiene attento un bambino e gli permette di scoprire qualcosa in più è un gioco e va incentivato.

Infine, ben venga la libertà degli adulti nel cimentarsi in attività ludiche con i propri figli! Meglio non fare giochi che non sono nelle nostre corde: alcuni genitori si sentono più inclini al gioco fisico, altri a quello mentale, altri ancora a quello di drammatizzazione… l’importante è fare ciò che ci fa piacere, senza sforzo e in serenità.

Dottoressa  Rosa, GEPO, attivo ormai da 38 anni, si avvia verso una stagione ricca di novità. Oltre a Giochiamo insieme, cosa possono aspettarsi le famiglie milanesi?

Dopo tanti anni di consolidata tradizione, GEPO continua la sua storia con una nuova missione: quella di portare sempre più idee innovative e corsi all’avanguardia. Il nostro corso preparto Mammaginnastica, ad esempio, si vestirà di nuovo mantenendo la tradizionale unicità basata sulla pluriennale esperienza dei vari professionisti che vi collaborano ormai da anni ma aggiungendo nuove lezioni che avremo il piacere di presentare a tutti i nuovi iscritti. Il confronto con l’estero è sempre stato alla base del nostro gruppo, essendo GEPO stato fondato da una bravissima ostetrica Svedese, e continuerà a esserlo perché riteniamo che in molte nazione ci siano tecniche e idee innovative da cui prendere spunto. Siamo pronti inoltre a ripartire con nuove e importanti collaborazioni in ambito medico ginecologico, come quella con la Dottoressassa Rigano, specializzata in diagnosi prenatale.

Se vi va di approfondire questi interessanti spunti, il ciclo di incontri Giochiamo insieme – che si terrà il 27 gennaio, il 3 e 10 febbraio 2016 dalle 15:30 alle 17:30 in Via San Giovanni sul Muro 5, a Milano – vi aspetta!

Tre appuntamenti in cui confrontarsi  su diversi temi, spaziando dall’osservazione dei bambini – con il primo incontro aperto anche ai piccoli insieme ai genitori – al significato del gioco, ma anche suggerimenti pratici sulle attività ludiche da svolgere insieme.

Per maggiori informazioni e iscrizioni potete scrivere all’indirizzo gepomilano@yahoo.it  o telefonare al numero 02 8057045

Una bella occasione per imparare, non trovate?

cover photo credit: pixabay

 

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