Donne tra scienza e tecnologia: riparte la Nuvola Rosa di Microsoft

Oltre il 42% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni in Italia non ha lavoro e il nostro Paese resta fanalino di coda in Europa in particolare per quanto riguarda l’occupazione femminile, con solo il 46,5% delle donne che lavorano. Dati chiari, che ci mostrano un panorama lavorativo non tra i più incoraggianti.

Niente di nuovo, ma quello che dovrebbe sorprenderci è che, a fronte di questi bassi livelli occupazionali, in Europa risultano tuttora disponibili 449mila posizioni nel mondo del digitale, un numero notevole di posti di lavoro, destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni.

In uno scenario simile quindi, è sempre più evidente che la formazione tecnico-scientifica può davvero giocare un ruolo chiave nella ricerca del lavoro, soprattutto per le donne, che ancora oggi sono penalizzate nella scienza, nella tecnologia e nella ricerca.

Proprio con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani donne sulla necessità di colmare il divario di genere in questi settori e offrire loro i saperi e le conoscenze necessarie per inserirsi in questo mercato in espansione, Microsoft Italia ha ideato la Nuvola Rosa, un’iniziativa giunta alla sua seconda edizione, che dal 22 al 24 aprile vedrà 500 ragazze tra i 17 ai 24 anni impegnate in 30 corsi suddivisi in 6 percorsi tematici che si avvalgono del contributo di oltre 50 relatori e della collaborazione di 14 partner italiani e non, tra cui di Adecco, Fondazione Cariplo, Junior Achievement, Fondazione Mondo Digitale, ASUS, Avanade, Intel e Telecom Italia.

Un progetto davvero ambizioso, che tratta temi attuali ed estremamente importanti, di cui abbiamo voluta parlare insieme a Roberta Cocco, Direttore Corporate Social Responsability di Microsoft Italia e Claudio Soldà, CSR & Public Affairs Director di Adecco.

Quali sono secondo voi le cause principali del divario di genere nella scienza, nella tecnologia e nella ricerca?

È difficile identificare le cause principali. La causa principale è la cultura, gli stereotipi di genere che da un lato identificano ancora alcune percorsi scolastici – ad esempio la convinzione che le donne siano più adatte allo studio delle materie umanistiche – e alcune professioni “maschili”, e che dall’altro vedono la donna ancora portata a scegliere tra famiglia e carriera.

In un contesto come quello italiano in che modo intervenire per favorire l’occupazione femminile?

Ci sono due strade principali per intervenire sull’occupazione femminile in Italia, attualmente di circa 10 punti inferiore a quella europea.
La prima è quella di investire sempre di più in formazione, avvicinando le ragazze a percorsi formativi più inconsueti, come quelli delle facoltà scientifiche, come dicevamo, identificati fino ad oggi come più adatti a un immaginario maschile. Questo anche nell’ottica della creazione di nuovi posti di lavoro legati a professioni digitali.
La seconda strada invece si rivolge alle donne che già lavorano, che possono trarre beneficio dalla tecnologia per potere conciliare vita personale e professionale.
Non bisogna però dimenticare anche la necessità di investire anche sul sistema di welfare, sulle politiche per lo sviluppo dei servizi alla famiglia e alla persona, nonché sulle politiche di conciliazione. Non è possibile, nel 2014, doversi trovare a scegliere tra famiglia e carriera, è fondamentale che ogni donna sia messa nelle condizioni di lavorare e allo stesso tempo di portare avanti una vita personale più che soddisfacente. La tecnologia deve essere ogni giorno di più alleata delle donne.

In cosa consiste la formazione proposta dal progetto? Quali i contenuti? E’ cambiato qualcosa rispetto alla prima edizione?

Rispetto alla prima edizione, sarà prestata ancora maggiore attenzione all’aspetto della formazione, con un aumento dei training – che da 3 passano a 7 tipologie – che non è solo numerico, ma soprattutto qualitativo. I training sono: TechHerDevelopHerLawyHer, EmpowerHerInspireHer,EmployHer e il PinkHackaton.
Visto il buon risultato dell’anno scorso, sarà anche prestata molto attenzione alle offerte lavorative per le ragazze. Inoltre è aumentato il numero dei partner coinvolti, tra cui, in questa edizione, anche il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di Sapienza Università di Roma, con il supporto della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del MIUR.
Il progetto si avvale anche della knowledge partnership di McKinsey & Company e dell’associazione Valore D, da sempre impegnata nella valorizzazione del talento femminile.
Infine sono presenti le più importanti istituzioni a livello mondiale come UN WOMEN, l’Entità delle Nazioni Unite per l’Uguaglianza di Genere e l’Empowerment Femminile, UNric, ITU e UNESCO.

Quali sono gli aspetti più significativi emersi dalla prima edizione del progetto?

Sicuramente la partecipazione! A Firenze erano oltre 400 ragazze che hanno presenziato, in streaming ci hanno seguito 6.000 persone, e i contatti degli utenti nei giorni dell’evento e immediatamente successivi sono stati oltre 100.000. Ci aspettavamo una buona presenza, ma questo risultato è andato oltre le aspettative. Abbiamo chiesto alle ragazze che hanno partecipato di raccontarci la loro esperienza, e le loro parole sono state incoraggianti. Siamo riusciti nel nostro obiettivo: sensibilizzare le ragazze sull’importanza della tecnologia, ma soprattutto a dare fiducia nel futuro e a motivarle.
Le ragazze di oggi, a causa della situazione economica-occupazionale, possono essere timorose. Abbiamo voluto motivarle e portarle a credere nelle loro capacità.
Anche il coinvolgimento dei partner è cresciuto quest’anno, segno della serietà del progetto. Vedere così tante realtà italiane e straniere, istituzionali e private, offrire il proprio contributo ci fa ben sperare per il futuro.
E infine, ed è forse il punto a cui dare maggior valore, è la qualità delle ragazze che hanno partecipato. Ragazze in gamba, piene di voglia di fare, che cercano percorsi di formazione, e che aspirano al successo, personale e professionale. Sono loro il futuro di questo paese.

Tante le novità in programma, quindi, tra cui anche la nuova piattaforma digitale da cui si scaricare informazioni, ricerche, video e testimonianze di personalità del mondo delle imprese, della scienza e della società civile a sostegno della formazione tecnico-scientifica delle ragazze italiane.

E inoltre, grazie alla partnership con Telecom Italia, La Nuvola Rosa diventa un evento collettivo aperto al pubblico del web: un ricco palinsesto di contenuti verrà trasmesso in streaming live e on demand su lanuvolarosa.it e telecomitalia.com/lanuvolarosa.

Noi non ce lo perderemo!

Author

Digital Lover e socialmediaholic, da sempre web addicted e dal 2007 anche mamma (acrobata) di Arianna e dal 2012 di Micol. Mammeacrobate è la mia terza creatura! Qualcosa di me la trovi anche qui www.manuelacervetti.com

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