Un viaggio alla scoperta del disegno infantile: il tratto

Eccoci alla terza tappa del nostro percorso dedicato al disegno infantile. Dopo aver parlato dello spazio e del gesto grafico oggi, insieme alla nostra consulente grafologa Rossella Legnaro –  specializzata in età evolutiva, fondatrice del sito Grafologando – trattiamo un altro aspetto che caratterizza il mondo del disegno: il tratto grafico.

Il tratto grafico nel disegno infantile

Come anticipato oggi parleremo del tratto grafico, inteso come la gestione della forza impressa sul foglio, che può essere di due tipi:

  • continua e fluida (tratto regolare)
  • alternata da chiaroscuri, frammentata (tratto irregolare)

Con il termine tratto grafico, s’intende anche il gesto curvo o angoloso, di cui vi ho parlato nel post della scorsa settimana che abbiamo visto nel post precedente e la pressione di cui, invece, parleremo nel prossimo post, ossia  la forza con la quale il bambino preme sul foglio.

Il tratto per il grafologo è un elemento difficile da definire, sebbene sia la prima traccia che, attraverso lo scarabocchio, rappresenta la prima relazione con il mondo e la realtà.

È un dato costituzionale dell’individuo, la materia energetica di base, è la materia vivente dalla quale facciamo nascere la nostra scrittura ed è caratteristico di un individuo esattamente come le sue impronte digitali.

disegno infantile tratto 02

Il tratto regolare

Il tratto regolare si presenta come un tracciato scorrevole, intero, non spezzettato. Può stare a significare un bambino sicuro degli affetti primari, con capacità di adattamento, che gli permette di entrare in contatto con facilità con il mondo esterno, aperto, curioso.

Il tratto irregolare

Il tratto irregolare si presenta come un tracciato con interruzioni e blocchi, talvolta con punti e tratteggi.

Questi stacchi possono stare a significare che ci troviamo di fronte ad un bambino che teme il distacco dalla famiglia e l’incontro con l’ambiente. Esso potrà risultare introverso, potrà avere difficoltà nei rapporti sociali, necessiterà di rassicurazioni e la spinta verso l’autonomia dovrà avvenire in maniera progressiva rispettando i suoi tempi.

Possiamo anche trovarci di fronte ad un tracciato che si presenta con tanti puntini sparsi qua e là (più facilmente riscontrabile negli scarabocchi). Ciò può stare a significare che il bambino vive uno stato di tensione, quasi una sorta di ansia, come se temesse di essere abbandonato dalla figura materna.

Un elemento da valutare con grande attenzione, quindi…

Una doverosa e fondamentale raccomandazione è quella di non “improvvisarsi” esperti nell’interpretazione dei disegni dei bambini, senza avere la dovuta, seria e professionale preparazione grafologica e psicologica, in quanto ciò potrebbe solo condurre ad errori grossolani. E’ importante tenere a mente che alcune situazioni non si deducono solo da un disegno, e che bisogna sempre avvicinarsi ad una rappresentazione svolta da un bambino con umiltà, tenendo sempre presente che dietro ad essa c’è una persona unica con le sue esperienze, le sue emozioni, le sue gioie, le sue paure, le sue tristezze, i suoi desideri.

di Rossella Legnaro – www.grafologando.altervista.org

photo credit: kaboompic – pixabay

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