Charlie Hebdo e MamMatrigna: cosa c'entrano?

Sono due giorni che leggo tutti i giornali in cerca di una risposta, di un senso, di un’interpretazione assoluta, sensata dei fatti di Parigi (#CharlieHebdo).

Naturalmente non l’ho ancora trovata.

L’islam è pericoloso?

Tutto o solo una parte?

Siamo in guerra?

E’ il nuovo nazismo, come scrive Umberto Eco?

Ha ragione lo scrittore Michel Houellebecq: presto saremo tutti islamizzati perché abbiamo dimenticato di difendere i nostri ideali?

Devo scendere in piazza?

Devo postare ovunque “jesuischarlie”, oppure è uno stupido esercizio di retorica postmoderna?

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Lo so: fare domande, e non dare risposte, è da paracul (per dirla alla francese).

Del resto, lo confesso: il mio primo istinto è stato quello di sopravvivenza. Se hanno ammazzato dei giornalisti, e io sono una giornalista, sono in pericolo. Da giorni mi aggiro per la redazione in cerca di una via di fuga, immaginando possibili assalti dalla porta di ingresso (non sempre presidiata). Da alcuni minuti mi sto domandando se, nel caso, potrei nascondermi dentro un armadio di quelli che vedo davanti a me, vuoti, da anni. Ho anche pensato, vigliaccamente, in fondo le donne le hanno risparmiate. Forse mi salvo.

Ora, però, al di là delle boutade, vorrei dire una cosa importante. Del resto questo è un blog su matrigne, mamme matrigne e famiglie allargate. E dunque, qualcuno dirà, cosa c’entra un attentato terroristico con il blog MamMatrigna?

Semplice semplice. Esiste la figura della matrigna nel mondo islamico? Esiste, in un mondo dove vige la legge coranica, la possibilità per una donna di crescere i figli del proprio compagno? Esiste la possibilità di rifarsi una vita con un uomo che, per dolore o per amore, ha terminato una prima (o una seconda, una terza relazione) per costruirne un’altra? Secondo voi, io, in quanto giornalista, blogger, mamma e matrigna, potrei esistere in quel mondo?

Lascio a voi la risposta e le conseguenti riflessioni.

photo credit: amrufm via photopin cc

Author

Giornalista-blogger e mamma-matrigna. Questa sono io. Con il blog mammamatrigna cerco di raccontare gli scuotimenti e le difficoltà di questo doppio ruolo. Lo faccio perché fa bene a me e spero porti sollievo anche a chi mi legge. La famiglia allargata è complessa ma non impossibile. Ci vuole coraggio, amore e pazienza. E un pizzico di ironia. Un pizzico, eh!!

3 Comments

  1. Damiano

    Michi, la questione della “matrigna” mi ha incuriosito e ho fatto una ricerca sugli innumerevoli siti e forum islamici che danno consigli ai credenti (o spiegazioni su come interpretare alla luce della religione delle situazioni moderne).

    Sono rimasto piuttosto stupito ma non esiste alcuna prescrizione ne alcuna disapprovazione verso i matrimonio tra divorziati, tanto nei confronti dell’uomo, quanto in quelli della donna. Il che rende l’Islam assai più tollerante della Chiesa cattolica, non credi?
    (Ti cito una sola risposta meravigliosa, presa da un forum islamico: “C’est avoir le choix qui est autorisé. Par contre il est formellement interdit de s’interdire ce que Dieu n’a nullement interdit”
    Cioè: “L’avere la scelta è autorizzato. Invece, è formalmente proibito di proibire ciò che Dio non ha in alcuna maniera proibito”. !!!)

    L’unica discriminante trovata è la “moralità” dei singoli (cioè se l’uomo o la donna in questione sono stati abbandonati dal primo partner per motivi morali come il bere, il tradimento, etc) ma anche in questo caso, il consiglio più forte (e ironico!) che ho trovato è stato “che Dio ti dia la moglie/marito che ti meriti!”.

    In altre parole: sì, può esistere la matrigna in un paese islamico.
    La qual cosa, lo sottolineo, NON coincide con un paese dove la Sharia è applicata come legge ufficiale (questi sono pochissimi). Non confondiamoci…c’è una bella differenza, eh!
    Baci

    • Va bene damiano. accetto la distinzione tra paese islamico “laico” e paese islamico in cui si governa con le norme del corano. è giusto dare a cesare quel che è di cesare (anche se io nel blog scrivo “può esistere una matrigna in un paese dove vige la legge coranica…”)…
      Detto questo. elenchiamo, per dovere di cronaca, i paesi dove la legge di stato è la sharia: Iran, molti paesi della penisola arabica (Arabia Saudita, Yemen, Oman, Kuwait, Emirati arabi uniti), Nigeria, Egitto. Infine, non sono certo io a difendere la chiesa (che non accetta ancora il divorzio..) ma infatti io vivo e vorrei vivere sempre in uno stato laico, dove la libertà di scelta dell’individuo è tutelata.

      • Damiano

        Infatti, io rispondevo alla frase “Esiste la figura della matrigna nel mondo islamico? Esiste, in un mondo dove vige la legge coranica, la possibilità per una donna di crescere i figli del proprio compagno? Esiste la possibilità di rifarsi una vita con un uomo che, per dolore o per amore, ha terminato una prima (o una seconda, una terza relazione) per costruirne un’altra?”

        E la risposta è: sì…semplicemente. Non è polemica, è un dato di fatto. Nell’Islam non c’è niente che lo vieti.
        Scusa se insisto, ma non è il momento per le semplificazioni culturali. Soprattutto se dettate dalla paura.

        Quanto poi alla libertà di scelta e di espressione, ci sarebbe un bel discorso da farci sopra…Proprio oggi in Francia è stato denunciato un comico, Dieudonné, perchè ha detto “Per quanto mi riguarda, mi sento Charlie Coulibaly”.
        Belle le manifestazioni per la libertà di espressione, eh?
        Baci