Buon anno ricco di doni!

Prendo spunto da una trasmissione radiofonica sentita in questi giorni per provare a ragionare assieme a voi sulla differenza che esiste tra un regalo e un dono.

Beh non è difficile: un regalo è qualcosa che si compra per far piacere a chi lo riceve. Spesso è un’impresa titanica riuscire a trovare il regalo giusto però, il semplice fatto che abbiamo messo in moto il nostro cervello, il nostro cuore e il nostro tempo per pensare a quel qualcosa che potrebbe essere gradito, fa di ogni regalo un insieme di buone cose (non entriamo naturalmente nel merito dei regali riciclati o di quelli fatti “per forza” o “per dovere”).

Il dono invece, come riporta anche Wikipedia:

 “si può riferire a qualunque cosa fatta liberamente e spontaneamente, atta a rendere l’altro più felice o meno triste, come ad esempio un favore, un atto di perdono o una gentilezza”.

Il dono contiene un ingrediente fondamentale, l’altruismo che (mi faccio aiutare ancora da Wikipedia) è:

 “l’atteggiamento e il comportamento di chi ha la qualità di interessarsi al benessere dei propri simili”. 

Allora, qui vediamo come la differenza tra regalo e dono è decisamente grande.

E quindi la domanda è: cosa possiamo donare?

Tantissimo. Prima di tutto noi stessi, il nostro tempo a chi ne ha bisogno, le nostre forze a chi è debole, la nostra disponibilità, il nostro stesso corpo.

E qui arrivo a quello che ho sentito e che mi ha colpito in quella trasmissione di cui parlavo all’inizio: la donazione degli organi.

Ho sentito testimonianze di persone che hanno subito trapianti e altre che sono ancora in attesa di un cuore, un fegato, un rene, una cornea. Ho sentito la gioia di chi ha ritrovato la vita e di chi ancora aspetta di poter vivere una vita piena.

E soprattutto ho sentito questa frase: “quando siamo morti i nostri organi non ci servono più!” Certo, direte voi, questo lo sappiamo. Però fermiamoci a pensare al significato profondo di questa affermazione perché dobbiamo pensarci PRIMA di morire se vogliamo donare a qualcuno una vita.

E finisco con un appello che già vi ho trasmesso altre volte. Se per motivi vari, tutti assolutamente comprensibili, non ci sentiamo di sottoscrivere un assenso alla donazione di organi, pensiamo alla donazione di sangue: assolutamente indolore ci permette di aiutare chi ne ha bisogno e per di più di tenere sotto controllo la nostra salute.

MammeAcrobate, fatelo voi, convincete i vostri acrobatici compagni a farlo e, soprattutto,  trasmettete ai vostri figli questo desiderio (ma anche un po’ questo dovere), di donare agli altri una piccola parte di noi per farli stare meglio.

Buon anno ricco di doni!

photo credit: asenat29 via photopin cc

 

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2 Comments

  1. Ciao nonna Maria e grazie per questo articolo.
    Io che, come ben sai, ho avuto complicazioni dopo il parto quando 12 anni fa è nata Matilde, sono viva non solo grazie ad un medico che in quel momento ha intuito ciò che stava succedendo, non solo grazie alle preghiere dei miei familiari e amici, ma anche alle 110 sacche di plasma di cui ho avuto bisogno.
    110 sacche non sono poche!
    Mio marito ha donato negli anni seguenti il “corrispettivo” di quelle sacche perchè non poteva togliersi dalla testa la domanda” E se qualche altra mamma o qualsiasi persona ne avesse bisogno?”
    La donazione del sangue è davvero un atto d’amore e davvero costa così poco. Solo un po’ del nostro tempo che spesso sprechiamo in cose meno utili.
    Un abbraccio a te nonna acrobata e a tutte le mamme.

    • Nonna Maria

      Un abbraccio a te Catia. “Donare” dovrebbe far parte del nostro DNA. Non dovrebbe nemmeno porsi il dubbio che si possa fare o no. Proprio per venire in aiuto di persone che, come te, sono passate attraverso il bisogno di sangue donato.