Quali sono i bisogni dei bambini? E se fossero loro a spiegarcelo?

Cosa vogliono i bambini? Di cosa hanno bisogno per crescere?

Ce lo raccontano Federica Grittini – pedagogista – e Simona Brunetti – sociologa sulla carta, educatrice sul campo – attraverso Ve lo spiego io, un testo nato con l’obiettivo di affiancare i neogenitori nei primi 12 mesi di vita del bambino, un periodo pieno di domande in cui è forte il bisogno di ascolto e confronto e, soprattutto, di non sentirsi soli.

Un testo che ci è piaciuto molto per il suo approccio, perché è proprio dai bambini che parte. E chi meglio di loro può spiegarci cosa gli serve?

È questa la strada scelta da Federica e Simona – accompagnate dalle bellissime illustrazioni dell’architetto Valentina Grittini – quella di uno scambio continuo, libero da preconcetti, tra grandi e piccoli, di cui si fanno portavoce.

Un’interessante proposta di riflessione di cui, oggi, ci raccontano qualcosa in più…

Federica, Simona, come nasce Ve lo spiego io e perché?

Ve lo spiego io nasce da un bisogno e da un desiderio. Dal bisogno di raccogliere l’esperienza maturata sul campo nei gruppi mamma-bambino-papà che accompagnano nel post partum all’interno del reparto di ostetricia dell’ospedale Sacco di Milano. Dal desiderio di condividere tutti i preziosi insegnamenti ricevuti dalle stesse mamme e dagli stessi bambini che abbiamo incontrato, con l’obiettivo di provare a parlare del primo anno di vita da un nuovo punto di vista! Nel libro, è il bambino la voce narrante che, mese per mese, spiega agli adulti – che hanno voglia di mettersi in gioco (unico vero segreto dell’essere genitori) – a vedere il mondo dalla sua prospettiva, raccontando i suoi bisogni, le sue competenze, i suoi vissuti e quello che ama fare giocando.

Dalla vostra esperienza, quali sono i luoghi comuni e i falsi miti su maternità e genitorialità più diffusi?

Purtroppo sono tanti quelli con cui devono fare i conti: l’istinto materno in primis…

“Capirete il vostro bambino a prima vista perché siete i suoi genitori!”

L’idea di un amore incondizionato a prima vista, l’immagine della mamma e della famiglia perfetta (di cui siamo tutti un po’ vittime).
In realtà, la nascita di un bambino è l’incontro con una persona sconosciuta che entra nella nostra vita occupando pensieri, emozioni, stanze di casa! Nasce un bambino e nascono anche due genitori che hanno bisogno di tempo per imparare a conoscersi. Per alcuni è sì amore a prima vista, ma per la stragrande maggioranza però, ci si innamora del proprio bambino giorno dopo giorno, nottata dopo nottata, solo attraverso la conoscenza reciproca, passo dopo passo.

È importante, e ci teniamo molto, che i neogenitori siano consapevoli che nascere e crescere genitori è una delle esperienze più intense, coinvolgenti/sconvolgenti, emozionanti del ciclo di vita di una donna e di un uomo.

È un’impresa entusiasmante ma al tempo stesso estremamente faticosa. Spesso non ci è concesso dirlo perché è socialmente negativo.

Siamo convinte che sia fondamentale riconoscerlo per essere più indulgenti con se stessi.

Quali suggerimenti dareste ai genitori per affrontare il primo anno del proprio bimbo serenamente?

Chi davvero accompagna in questo viaggio lungo 12 mesi è il bambino, che può insegnare ai suoi genitori chi è, cosa gradisce, cosa è in grado di fare. Noi gli abbiamo solo prestato la parola. Questo perché è lui e solo lui il maestro, mentre i genitori lentamente diventano gli esperti del loro bambino.

E allora lasceremmo che sia lui a offrire alcune “dritte”…

Il primo mese

bisogni dei bambini 01

Il secondo mese

bisogni dei bambini 02

Dal terzo mese

bisogni dei bambini 03

Dal sesto mese

bisogni dei bambini 04

Dal nono mese

bisogni dei bambini 05

Grazie a Federica, Simona e Valentina!

E il viaggio continua…

 

cover photo credit: iStock.com/Katie_Martynova

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.

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