D.S.A. disturbi specifici dell'apprendimento: l'esperienza di Catia e Matilde - Mammeacrobate

Ciao sono Catia, mamma di Matilde. Matilde ha 11 anni e frequenta la prima media.

Per Matilde la scuola non è tutta rosa e fiori. Per Matilde la scuola è stata ed è tuttora faticosa.

Alle elementari alcune insegnanti la chiamavano “Alice nel paese delle meraviglie” perché secondo loro era distratta, con la testa tra le nuvole e forse anche un po’ pigra. In realtà Matilde non riusciva a studiare come i suoi compagni.

Il percorso scolastico di Matilde è stato, è, e sarà caratterizzato da una continua ricerca di un metodo di studio tutto suo, che cambierà magari e si evolverà con il tempo.

Perché Matilde aveva, ha e avrà come compagni di studio i D.S.A.

D.S.A. significa Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

La parola più conosciuta è DISLESSIA, in realtà la dislessia è solo uno dei D.S.A.

Ma cerchiamo di capire bene cosa sono i D.S.A, quali tipi e le loro caratteristiche.

La principale caratteristica dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento è la loro specificità, ovvero il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità scolastiche (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che per avere una diagnosi di dislessia, il bambino NON deve presentare: deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici.

Tale disturbo è determinato da un’alterazione neurobiologica che caratterizza i D.S.A. (disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato). Essendo un’alterazione neurobiologica va da sè che i D.S.A. NON COSTITUISCONO UNA PATOLOGIA, ma una caratteristica (come avere gli occhi azzurri o i capelli castani).

 

Fanno parte dei D.S.A.:

  • Dislessia
  • Disgrafia
  • Disortografia
  • Discalculia

 

Quando si parla di DISLESSIA ci si riferisce alla difficoltà nel leggere e nello scrivere in modo corretto e fluente con caratteristici errori come l’inversione di lettere, sillabe, numeri e/o la sostituzione di lettere con altre con suono affine (m/n, d/b, v/f), e l’omissione di vocali.

Tutto questo rende particolarmente faticoso per il bambino comprendere ciò che sta leggendo e tutto questo può avere come conseguenza di impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.

 

La DISGRAFIA è una difficoltà di scrittura che riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici.
Il bambino che presenta disgrafia scrive in modo molto irregolare, la sua mano scorre con fatica sul piano di scrittura e l’impugnatura della penna è spesso scorretta.
La capacità di utilizzare lo spazio a disposizione è, solitamente, molto ridotta; il bambino non possiede adeguati punti di riferimento, non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra i grafemi e tra le parole, non segue la linea di scrittura e procede in “salita” o in “discesa” rispetto al rigo.

 

La DISORTOGRAFIA è la difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici; essa si presenta con errori sistematici che possono essere così distinti:

Confusione tra fonemi simili: il soggetto confonde cioè i suoni alfabetici che si assomigliano, ad esempio F e V; T e D; B e P; L e R, ecc.
Confusione tra grafemi simili: in questo caso il soggetto ha difficoltà a riconoscere i segni alfabetici che presentano somiglianza nella forma, ad esempio b e p.
Omissioni: è frequente che il soggetto tralasci alcune parti della parola, ad esempio la doppia consonante  (palla-pala); la vocale intermedia (fuoco-foco); la consonante intermedia (cartolina-catolina).
Inversioni: questo tipo di errore riguarda le inversioni nella sequenza dei suoni all’interno della parole, ad esempio sefamoro anziché semaforo.

La disortografia è, quindi, la difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici.

La DISCALCULIA è una difficoltà specifica nell’apprendimento del calcolo che si manifesta nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nella numerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di situazioni problematiche.

I simboli numerici sono quantitativamente inferiori rispetto a quelli alfabetici (10 cifre contro 21 lettere), ma complessa è la loro combinazione che si basa sul valore posizionale. Per molti bambini, infatti, non c’è differenza tra 15 e 51 oppure tra 316 e 631, in quanto essi, pur essendo in grado di denominare le singole cifre, non riescono ad attribuire significato alla loro posizione all’interno dell’intero numero.

Spesso alla base ci sono difficoltà di orientamento spaziale e di organizzazione sequenziale che si evidenziano sia nella lettura che nella scrittura dei numeri ( il numero 9 viene confuso con il 6; il numero 21 con il 12; il 3 viene scritto al contrario così come altri numeri…).
Oltre a questo esistono coppie di numeri che hanno tra loro una lieve somiglianza, come ad esempio il numero 1 e il numero 7; il 3 e l’8; il 3 e il 5. 
Confondere queste cifre significa anche non attribuirle alla giusta quantità, per cui non è raro che anche semplici esercizi vengano svolti in modo errato.

Chiediamoci allora: “Il soggetto non sa contare oppure non distingue adeguatamente i simboli numerici?”

Di solito è presente la capacità di numerare in senso progressivo, cioè di procedere da zero in poi (1-2-3-4-5…), ma non quella di numerare in senso regressivo, partendo cioè da una determinata cifra e andando indietro ( 6-5-4-3-2-1-0). Un altro ostacolo che crea al soggetto situazioni di disagio è la difficoltà a memorizzare la tavola pitagorica con conseguente impossibilità ad eseguire correttamente moltiplicazioni e divisioni.

 

Se avete piacere a leggere le nostre avventure scolastiche ci trovate sul nostro blog: www.ascuolaconmatilde.com

 

photo credit: estreya via photopin cc

 

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Author

Digital Lover e socialmediaholic, da sempre web addicted e dal 2007 anche mamma (acrobata) di Arianna e dal 2012 di Micol. Mammeacrobate è la mia terza creatura! Qualcosa di me la trovi anche qui www.manuelacervetti.com