Come cambiano i bambini a 6 anni?

I ritmi e le tappe di sviluppo non sempre sono uguali per tutti i bambini. Ci sono, però, passaggi obbligati che segnano fortemente la vita di ognuno e uno di questi è, certamente, l’ingresso nella scuola primaria: intorno ai 6 anni, i nostri piccoli, inevitabilmente, devono crescere e iniziano a sentirsi “grandi”.

Vediamo, allora, cosa aspettarci da un seienne!

Cosa succede a quest’età?

A 6 anni, il bambino entra, secondo lo psicologo Piaget, nello “stadio operatorio concreto” (che terminerà intorno ai 12 anni), caratterizzato da un pensiero più logico e consequenziale, ma ancora poco agile e poco flessibile. Inizia a non lasciarsi guidare solo da ciò che vede (ma anche da ciò che ricorda o pensa) e ad essere meno egocentrico.

Secondo lo psicoanalista Freud, a 6 anni inizia anche il “periodo di latenza” (che terminerà sempre intorno ai 12 anni), in cui il piacere erotico resta come congelato, perché prevalgono fattori relazionali e formativi. In questa fase, si sviluppano amicizie coi membri dello stesso sesso e si focalizza l’attenzione sulle attività che caratterizzeranno lo sviluppo fisico (scuola e atletica).

Un seienne si affaccia con entusiasmo e curiosità al mondo, trascorre sempre più tempo fuori casa, è sempre meno dipendente dalla famiglia e più proiettato verso il mondo esterno. È, però, combattuto tra il desiderio di esplorare e conoscere e il bisogno ancora forte di sentirsi rassicurato, tra il piacere di sentirsi grande e il volersi sentire ancora piccolo, il brivido dell’indipendenza e il conforto del sapere di dipendere da qualcuno che se ne prenda cura.

Se, in età prescolare, tende a modificare le regole del gioco, intorno ai 6 anni, il bambino inizia a comprendere l’importanza delle regole, in quanto stabilite dagli adulti (non come principi in sé).

Inizia a capire quali sono i meccanismi delle bugie, ma è ancora facile scoprirlo: mentre mente, si interrompe, si contraddice, cambia tono di voce, ha uno sguardo sfuggente o gesticola.

Sia per l’influenza della scuola, sia per un maggiore sviluppo della razionalità, si nota anche un cambiamento nei disegni, caratterizzati dall’uso di colori meno accesi.

Il carattere a 6 anni è sempre più formato e simile a quello che si avrà da adulti.

Cosa comporta l’entrata nella scuola primaria?

Volti e luoghi nuovi, regole molto più rigide rispetto alla scuola dell’infanzia e un rapporto con gli insegnanti molto meno familiare e affettivo… La scuola primaria segna l’ingresso nel mondo dei “grandi” ed è così che i nostri bambini si sentono: “grandi”, perché imparano a fare tante cose nuove, diventando più indipendenti e acquisendo fiducia in se stessi.

Crescere, però, significa anche assumersi responsabilità… Alle elementari, iniziano compiti, interrogazioni…e anche i mal di pancia legati allo stress delle verifiche. Non è facile abituarsi ad un ambiente e ad un apprendimento/insegnamento strutturato.

Perché alcuni seienni vivono una fase oppositiva a 6-7 anni?

Molti genitori di seienni entrano in crisi, perché vedono i figli “diversi” e non si spiegano perché ricevono un “no!” anche in risposta a richieste da sempre accettate serenamente. Perché il bambino – per lo più inconsciamente – reagisce così? Forse, perché si sente grande, ma si vede limitato e trattato come se fosse ancora piccolo, perché vuole affermare la sua presenza in famiglia (magari gli è nato un fratellino); perché vuole sfogarsi per compensare la “rigidità” della scuola o perché vuole sottolineare di avere un carattere diverso dai genitori e, allora, li sfida.

Opporsi a tutto, potrebbe anche essere un grido di protesta contro un mondo che inizia a chiedere tanto o il risultato della frustrazione di non riuscire a stare al passo con tutti i cambiamenti o di non riuscire a creare un buon rapporto coi compagni o gli insegnanti nuovi.

I cambiamenti sono, talvolta, legati ad eccessi dovuti ad una temporanea perdita dell’equilibrio raggiunto nella fase precedente… Lo vediamo coi bambini che attraversano i terrible two o con gli adolescenti, ma, in fondo, anche i seienni hanno i loro motivi per entrare in crisi!

Come comportarsi con un seienne?

I genitori dovrebbero essere orgogliosi dei progressi dei propri figli e sostenere il loro processo di indipendenza, evitando di sostituirsi a loro.

Attenzione a non caricare di troppe ansie e aspettative i bambini, che non sono mai trofei da esibire. Non bisogna inculcare l’importanza di essere “primi” – a scuola come nello sport – ma stimolare la loro curiosità e il loro desiderio di mettersi in gioco e apprendere.

L’inserimento scolastico non sempre è semplice e bisogna avere pazienza ed essere attenti a cogliere eventuali problemi. Considerando anche che un seienne non è ancora in grado di verbalizzare a pieno emozioni e sentimenti, eventuali regressioni non vanno assecondate, ma neppure ignorate o sminuite. I genitori dovrebbero farlo sentire accolto e sostenuto e dimostrargli di aver fiducia in lui e nelle sue capacità di affrontare le difficoltà.

Anche se inizia a scemare la fase dei tanti “perché?”, iniziano domande importanti, che meritano risposte sincere, chiare e un po’ più approfondite di quelle date in precedenza.

 

Per approfondire:
Dare Christopher, Mio figlio ha 6 anni, Armando Editore, 1996

 

photo credit: ritaglio Lotus Carroll via photopin cc

 

Author

Laureata in Economia per inerzia e poi in Scienze della Formazione per passione, ora sono felicemente educatrice e mediatrice familiare (e ancora manager, ma solo per se stessa!). Adoro giocare con mia figlia, ma non mi sentirei completa senza il mio lavoro così, da brava – per modo di dire! - MammAcrobata, provo a conciliare tutto, a costo di star sveglia fino a tarda notte. Da anni, collaboro con diverse Associazioni che difendono i diritti dei minori e sostengono famiglie che vivono situazioni di disagio o sofferenza. Sono socia di un'Associazione, in cui mi occupo di formazione ed essendo appassionata di comunicazione e scrittura, sono anche scrittrice, blogger e web writer.

2 Comments

    • Mariapaola Ramaglia

      Grazie! Facci sapere poi Leo come affronta tutte le novità dei seienni 🙂